domenica 26 gennaio 2014

Illuminazione e problematiche connesse


 L’illuminazione, anche nel giardino, svolge un ruolo fondamentale poiché oltre ad assolvere il compito di rendere visibile l’ambiente nelle ore notturne riveste una funzione primaria per l’aspetto pratico ed estetico. Ma è anche determinante per la sicurezza perché se l’impianto elettrico realizzato sottotraccia non evidenzia insidie, presenta invece pericoli nelle terminazioni.
Le alternative sono molteplici (lampade a basso consumo, a led, elettroluminescenza, lampade con sensore di prossimità,  illuminazione a fibre ottiche, lampade fotovoltaiche), purtroppo solo parzialmente soddisfacenti per quanto concerne la sicurezza umana ed animale e la sostenibilità ambientale. L’effettivo nodo, è infatti rappresentato dagli apparecchi illuminanti poiché le lampadine dispositivi di illuminazione contengono materiali pericolosi ed altamente inquinanti.
L’illuminazione tradizionale utilizza apparecchi e lampade che , usando energia elettrica, producono molto calore ed emettono raggi ultravioletti (UV) ed infrarossi (IR).
Le lampadine fluorescenti compatte (CFL  note come lampadine a basso consumo energetico ) presentano inconvenienti  importanti quali la presenza di mercurio ( metallo pesante fortemente  tossico per uomini ed animali, decisamente  pericoloso in caso di rottura della lampadina) e polveri fluorescenti  che sono nocive e inquinanti per l’ambiente, l’inquinamento elettromagnetico poiché generano campi elettromagnetici superiori a quelli di tutte le altre lampade, eccetto quelle al neon, pericolosi soprattutto a distanza ravvicinata (la distanza dovrebbe essere di almeno 1 metro ed è quindi sconsigliabile l’uso per lampade da lettura, luci da tavolo, ecc) , e che può esporre al rischio di tumori, infarti, ictus, insonnia, emicranie ed altre patologie. Le lampade a basso consumo senza il doppio guscio protettivo presenti in commercio emettono radiazioni UVB dannose per gli occhi e per la pelle (possono causare cataratta e tumori della pelle). Infine, conseguente alla presenza di mercurio, si pone il problema dello smaltimento delle lampadine che devono essere trattate come rifiuti pericolosi.
L’illuminazione a led, caratterizzata da una luce molto forte e nitida che garantisce un’ottima visibilità con un uso di elettricità ridotto rispetto ad altre forme di alimentazione e per questo utilizzata soprattutto nelle strade urbane ed extraurbane, presenta molti aspetti negativi.
Emana infatti luce bianca e azzurra che è la più pericolosa ed inquinante (non sono quindi le più indicate per illuminare le strade cittadine).
Inoltre le lampade a LED, secondo quanto evidenziato da una ricerca svolta presso l’Università della California,  presentano un contenuto di piombo pari ad 8 volte la quantità consentita dalla legislazione di quello stato, alti livelli di nichel mentre i bulbi e le parti associate delle lampade  contengono arsenico, rame e altri metalli correlati a vari tipi di cancro : possono quindi provocare danni ecologici e alla salute umana.
Anche i LED, di qualsiasi tipo,  devono essere trattati in fase di smaltimento, come rifiuti pericolosi.
Inoltre l’Afssa (Agenzia francese per gli alimenti, l’ambiente e la sicurezza), in seguito ad uno studio sui possibili rischi relativi all’uso di particolari lampade a led a forte intensità e con notevole componente blu della luce, ha  stabilito l’effetto negativo sulla retina e  il rischio abbagliamento a causa della forte intensità della luce stessa, soprattutto per i bambini, ed ha sconsigliato l’utilizzo di fonti di luce “blu” ritenendo che queste debbano essere usate solo professionalmente e in condizioni che permettano la sicurezza dei lavoratori.
Le lampade con sensore di prossimità hanno il vantaggio dell’accensione solo al passaggio di una persona, grazie ad un apposito sensore, garantendo l’illuminazione temporanea ( 30 secondi o qualche minuto) e spegnendosi poi automaticamente. Questa tipologia di lampade usa pannelli e batterie di capacità non elevata poiché restano accese solo per pochi minuti a notte e sono pertanto indicate per le zone di transito limitato quali vialetti o accessi a garage mentre non sono adatte a zone di passaggio frequente poiché in questo caso la batteria si scaricherebbe molto velocemente.
La tecnica d’illuminazione a fibre ottiche, il cui sistema è costituito da da filamenti di materiali vetrosi o polimerici che consentono la conduzione della luce, ha il vantaggio che i cavi di fibre ottiche non conducono elettricità e non generano calore. Realizzato in  fibre sintetiche che sono infrangibili, resistenti e flessibili, garantisce la massima sicurezza circa i pericoli di folgorazione e incendio e risulta quindi  assolutamente sicuro per gli animali (anche i terminali non sono indispensabili perché servono solo a rendere possibili particolari effetti luminosi), permette l’installazione in ambienti con presenza di umidità o d’acqua (piscine e laghetti), emana luce pura ossia priva di raggi UVA ed infrarossi, ha un’elevata flessibilità di impianto e facilità di posa, consente un risparmio energetico ed economico, permette di realizzare soluzioni estetiche o funzionali con particolari effetti luminosi non sempre attuabili con altri sistemi.
Le  lampade ad energia solare immagazzinano energia durante il giorno restituendola la notte. Sono ancora piuttosto costose, ma non necessitano di alcun cablaggio. Costituite da una batteria, un sensore di luminosità e cellette fotovoltaiche di piccola dimensione, utilizzano però led luminosi o lampade fluorescenti compatte.
Questa tipologia di lampade fornisce una luce meno forte delle lampade alimentate con l’energia elettrica o dei lampioni a led  ed è quindi adatta in ambienti di dimensioni più ridotte e circoscritti come un giardino per segnalare un percorso o la bordura di un aiuola.
A fronte di molteplici possibilità evitare o limitare l’uso di sostanze che possano provocare danni agli esseri viventi e all’ambiente non trova, per ora, sempre alternativa.
Il problema si pone per una carenza d’attenzione all’impatto ambientale e una conseguente insufficiente valutazione, in relazione alla sicurezza umana, animale e ecologica, della maggior parte  delle sostanze chimiche presenti sul mercato ed utilizzate quotidianamente.

L’auspicio è quello della ricerca e della realizzazione di prodotti che risultino effettivamente più rispondenti alle esigenze di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale.

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