domenica 5 gennaio 2014

Una voce contro

Al di là delle polemiche degli ultimi giorni la posizione di Susanna Penco, malata di sclerosi multipla e biologa, esprime tre concetti degni di attenzione quali spunti di riflessione:
La ricerca con la sperimentazione animale è inutile, in quanto inefficace, o addirittura dannosa e fuorviante poiché i test predittivi sono affidabili per la specie sulla quale sono attuati, mentre quelli effettuati sugli animali non lo sono per il genere umano perchè gli organismi a cui fa riferimento sono troppo differenti. Il modello animale è quindi un modello fallace e il metodo vivisettico allontana le soluzioni e la guarigione per i malati mentre il futuro è la medicina personalizzata, che sfrutta le differenze genetiche interindividuali per comprendere i  meccanismi delle malattie umane.
Il ricorso alla sperimentazione animale, che comporta un notevole spreco di risorse umane, economiche e di vite animali,  è dovuto a problemi etici ( si evita di ricorrere all’unica sperimentazione attendibile quella sull’organismo umano) ed economici ( c’è una scarsa tendenza all’abbandono dei sistemi conosciuti ed all’innovazione anche da parte dell’industria farmaceutica) invece di investire fondi in ricerche alternative (quali i sistemi in vitro che utilizzano colture cellulari)
E’ necessario rinunciare alla sperimentazione animale anche per una valenza etica poiché la sensibilità collettiva muta, si impone la tematica del riconoscimento del non umano e dei suoi diritti, e l’esigenza di superare il paradosso esposto dal Prof. Valerio Pocar per il quale se gli animali sono così simili a noi non possiamo infliggergli atti che noi non accetteremmo mentre se fossero esseri diversi non avrebbe senso sperimentare su di loro.

Per approfondire  :





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