sabato 29 marzo 2014

Elementi di novità

Il dibattito è aperto da tempo e finalmente si è concretizzato in esperienze reali.
Sono passi significativi nell'individuazione del ruolo importante degli animali nell'ambito relazionale e nel riconoscimento del diritto all'espressione dell'affettività per gli esseri umani e non umani. 


http://www.lastampa.it/2014/03/25/societa/lazampa/a-firenze-cani-e-gatti-in-hospice-con-malati-terminali-vUkmnwxO9irHADwE43ljwJ/pagina.html

La Zampa


25/03/2014

A Firenze cani e gatti in Hospice con malati terminali

“Gli animali possono entrare e stare con i loro padroni per rendere meno duro il distacco”

Libero accesso per gli animali domestici nei tre hospice dell’Azienda sanitaria di Firenze (asf), strutture residenziali dedicate al ricovero di pazienti in fase avanzata e irreversibile di malattia. Nelle strutture di san felice a Ema, San Giovanni di Dio e delle Oblate, spiega una nota, “ cani e gatti  animali possono entrare e stare con i loro padroni per rendere meno duro il distacco”  vedi APPROFONDIMENTI 

domenica 23 marzo 2014

Attrezzare il giardino

La presenza di un giardino rappresenta di per sé una condizione favorevole alla vita animale.
L’area esterna è un ambiente stimolante che, offrendo varietà di situazioni e molteplici opportunità permette comportamenti simili a quelli presenti in natura.
Predisposto uno spazio esterno tranquillo, adeguatamente organizzato, sicuro per quanto concerne la perimetrazione, l’assenza di piante pericolose o nocive e l’uso di materiali idonei si può perfezionare l’arricchimento dell’ambiente con nascondigli, giochi sospesi, percorsi, tunnel, scalette, postazioni e sedute per il riposo, ma anche appositi elementi d’arredo.
Nascondigli possono essere eseguiti con scatole o cucce magari ricoperte da foglie ed elementi vegetali. E’ possibile costruire tunnel con tubi in materiale plastico, metallico, ceramico, ecc. purchè non dannoso,  senza bordi e parti sporgenti o taglienti e di dimensione adatta  ad un agevole transito dell’animale.
Un ulteriore accorgimento consiste nel mettere a disposizione alberature di basso fusto situate ad opportuna distanza dai confini che, ai felini, forniscono anche la possibilità di usufruire di una palestra naturale nella quale esercitare l’innata attitudine a sfruttare la tridimensionalità dello spazio. Al medesimo scopo possono servire ed essere assai apprezzate mensolature con piani di sosta, realizzate in legno o in muratura, evitando anche in questo caso la prossimità con le recinzioni o il solaio di copertura ( dal tetto un gatto potrebbe poi facilmente accedere a spazi esterni all’abitazione).
Anche uno scacciaspiriti appeso ad altezza raggiungibile dall’animale può essere un espediente gradito. O lo studio di postazioni protette, magari ricavate nelle murature di delimitazione del  giardino, che consentano una vista su spazi esterni o addirittura panoramica.
In commercio esistono vari oggetti di design ecosostenibili e pet-friendly che possono essere di stimolo per ideare soluzioni originali e creative.
Allenandosi all’attenzione sarà comunque il nostro animale a suggerire o manifestare le sue predilezioni. Perché il requisito indispensabile per una migliore qualità dell’esistenza è la comprensione delle esigenze e la disponibilità alla considerazione dell’altro che può rendere anche la semplice operazione del giardinaggio un’occasione gioiosa per il nostro convivente non umano.


                 La cuccia che diventa anche fioriera
                                                                               



















            Cuccia sospesa per gatti











 Pouf con spazio interno

























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Il lusso continua a speculare sulla pelle degli animali : Dolce & Gabbana e le pellicce di coniglio

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venerdì 14 marzo 2014

POCHI SPAZI PER GLI ANIMALI

http://www.lastampa.it/2014/02/26/societa/lazampa/legambiente-ancora-pochi-servizi-per-fido-in-citt-9TjtAR4K5enxuUtieBgdtJ/pagina.html

LA ZAMPA 


26/02/2014

Legambiente, ancora pochi servizi per Fido in città

Solo dieci sulle 81 prese in esame raggiunge la sufficienza.
Pochi spazi verdi per la passeggiata quotidiana, difficoltà a entrare nei locali pubblici e ad accedere al mare o la lago. Non è ancora molto alta l’attenzione delle amministrazioni locali a Fido e Micio, che nelle città hanno a disposizione pochi servizi. Lo afferma il rapporto “Animali in città “ di Legambiente 
.   vedi APPROFONDIMENTI

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USA PETS, NON SI BADA A SPESE

http://nelcuore.org/blog-associazioni/item/usa-gli-american.html

USA, SPESI 56 MILIARDI DI DOLLARI PER GLI ANIMALI DOMESTICI
NEL 2013

Venerdì, 14 marzo 2014
Specie per cani e mici. Verso i 3 miliardi in più nel 2014


Gli americani hanno speso quasi 56 miliardi di dollari per i loro animali domestici nel 2013. E le stime perquest’anno sono di quasi 59 miliardi. Da quando l’american pet products association ha iniziato a tenere traccia delle spese, nel 1996, l’industria non  ha mai avuto un anno in negativo. vedi APPROFONDIMENTI 






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domenica 9 marzo 2014

Il cohousing e il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche


In Italia il cohousing è materia recente, ma di notevole interesse e in costante sviluppo.
La coresidenza quale nuova tipologia dell’abitare rappresenta la risposta ad esigenze espresse da gruppi comunitari con la ricerca di modelli abitativi progettati per usi innovativi, ma anche pertinenti alle nuove necessità organizzative delle strutture  residenzali.
Il cohousing  aspira ad un miglioramento della vivibilità della città, coinvolge vari aspetti e offre importanti opportunità.
Questo modello abitativo, attento alla salvaguardia ambientale, può infatti consentire, anche in virtù della condivisione, un controllo di consumo del suolo e i vantaggi derivanti dall’impegno per la qualità dell’edilizia e del suo rapporto con il territorio. E se la coresidenza prevede soluzioni nelle quali è fondamentale la presenza di aree a giardino contribuisce a creare un habitat quotidiano a misura d’uomo con l’aumento e una distribuzione più puntuale degli spazi verdi urbani.
Il cohousing  concorre quindi alla sostenibilità con le scelte e gli stili di vita, ma pure con la diffusione di comportamenti “ecologicamente” responsabili. E in questo senso possono anche ascriversi pratiche di ricerca e sperimentazioni come i gruppi d’acquisto solidali, car-sharing, banche del tempo, ecc.
Inoltre la coresidenza implica  una connaturata prerogativa di interesse sociale.
Le relazioni di vicinato, a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione e dell’ incremento di risorse richiesto dal sistema welfare,  rappresentano contributi e attività non professionali che possono determinare le condizioni per un allungamento dei tempi di autonomia e della gestione delle patologie senili.
La forma del cohousing si colloca quindi a pieno diritto titolo nel campo delle politiche sociali poiché gli aspetti di solidarietà e collaborazione sono integrativi/sostitutivi dei servizi per i quali si registra un incremento di domanda per la domiciliarizzazione.
Le iniziative di coresidenza possono inoltre rappresentare occasioni per originare possibilità lavorative generate dalla cantierizzazione dell’intervento stesso e dalle successive opportunità  che si realizzano nell’ambito della comunità per la condivisione delle prestazioni (condivisione di aiuto nelle faccende domestiche, nella domiciliarizzazione degli acquisti, di assistenza medica, ecc.)
Se poi la struttura è anche animal-friendly, configurandosi come deterrente all’abbandono/rinuncia di proprietà ed incentivante per l’adozione, estende il vantaggio all’alleggerimento delle funzioni proprie delle strutture pubbliche destinate ad accogliere gli animali d’affezione.
In ultima analisi se le soluzioni abitative realizzate con il modello della cohousing risultassero vincenti sul mercato immobiliare per le loro peculiarità architettoniche e caratteristiche qualitative, come sta già accadendo negli Stati Uniti, gli incrementi di valore delle unità residenziali renderebbero convenienti gli investimenti immobiliari in questa tipologia di edifici che potrebbe divenire un modello anche per buona parte dell’edilizia sociale.
Il cohousing ha quindi implicazioni molteplici e presenta notevoli potenzialità, poiché possiede una significativa valenza sociale e può generare ricadute positive sull’interesse collettivo non ultima quella relativa ai benefici di economia.
Sarebbe perciò auspicabile un confronto collaborativo tra i gruppi e le associazioni promotrici degli interventi e le pubbliche amministrazioni.
Un supporto da parte delle istituzioni alla coresidenza sarebbe di sicuro interesse in relazione agli aspetti di novità espressi da questa forma abitativa e alla sua capacità di soddisfare le esigenze di una società in continuo cambiamento. E potrebbe prevedere, per i cohousing promossi da privati, forme diverse di sostegno : l’esenzione dal pagamento degli oneri di urbanizzazione piuttosto che l’appoggio da parte delle amministrazioni locali per il reperimento di aree o fabbricati a costo contenuto o da un intervento a  favore delle fasce sociali più deboli al fine di facilitare l’accessibilità economica a questo tipo di residenza. Una soluzione in tal senso potrebbe essere quella di inserire il cohousing all’interno delle politiche di housing sociale rendendolo un’alternativa concreta all’offerta abitativa tradizionale.