venerdì 21 novembre 2014

Eleonora Schonwald e i daini : empatia e coraggio



Eleonora è una donna bellissima, in tutti i sensi. Di origine tedesca vive in Italia da circa cinquanta anni ed usa da tempo determinazione e risorse per aiutare animali in condizioni di emergenza.  E sono animali particolari quelli di cui si occupa Eleonora Schonwald : grossi felini, orsi presi in custodia dopo il fallimento di circhi o ritirati da zoo oltre a pappagalli, cavalli, cani, gatti e gigni.
Risoluta nella decisione di  prendere in affido nella sua tenuta di Castiglione, e quindi salvare, tutti i 67 daini del Parco pubblico di Classe dei quali la provincia di Ravenna ha decretato l’abbattimento.
Ha già organizzato ogni cosa tutto : veterinari esperti nella cattura con l’anestetico, personale ausiliario e trasporto. Ed è disposta a coprire tutte le spese relative alla cattura e il trasferimento.
Quella di  Eleonora, persona capace ed intelligente, è una battaglia di civiltà e la dimostrazione che sensibilità e forza riescono a trovare una soluzione alle problematiche di coesistenza tra animali umani e non umani per mezzo della disponibilità e dell’accoglienza invece della brutalità nell’auspicio che anche all’interno dell’appparato burocratico prevalga il buonsenso.





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sabato 8 novembre 2014

Sterilizzazione di cani e gatti : rischi e vantaggi correlati

Quella relativa alla sterilizzazione è una pratica molto diffusa.
Non sempre necessaria e soprattutto non priva di rischi anche di notevole entità.
Contrariamente a quanto divulgato la sterilizzazione non è affatto esente da pericoli, ma è un intervento a tutti gli effetti e come tale va considerata. Inoltre questa operazione, soprattutto per gli individui di genere femminile, risulta decisamente invasiva.
Deve essere quindi attentamente valutata per quanto concerne rischi e benefici.
Le informazioni disponibili spesso non fanno riferimento alle problematiche connesse all’intervento : frequentemente non sono infatti segnalati gli effetti e le insidie maggiori per la salute dell’animale, ma eventualmente solo quelli minori.
Invece la sterilizzazione comporta rischi inerenti alla chirurgia, rischi anestesiologici (reazioni avverse alle anestesie) o correlati all’eventualità di complicanze nella fase post operatoria (emorragie, infiammazioni, infezioni, ascessi, lacerazioni della ferita chirurgica, masticazione dei punti di sutura.) che possono determinare gravi ripercussioni, non sempre rimediabili, per la salute dell’animale provocandogli dolore e sofferenza.
E i problemi attinenti all’intervento possono derivare anche dalla trascuranza degli  indispensabili esami preventivi o dall’assenza di medici anestesisti, necessari come avviene per gli esseri umani, esperti con competenze specifiche in grado di agire con le modalità più idonee, riconoscere ed intervenire adeguatamente nelle situazioni impreviste e nelle emergenze.
Poiché anche la manovra di intubazione se non viene eseguita appropriatamente, con abilità e delicatezza, può provocare traumi e lesioni alla trachea con successivo sviluppo di laringiti e tracheiti.
Ma estremamente deleterie risultano pure l’insufficienza nell’igiene o la negligenza nelle procedure per la disinfezione e la sterilizzazione della strumentazione chirurgica, la superficialità nel seguire il decorso post operatorio che può comportare la mancata individuazione di patologie correlate  o il verificarsi di gravi complicazioni.
In assenza di una specifica letteratura medica veterinaria, alcuni studi effettuati circa le complicanze associate alla sterilizzazione indicano percentuali piuttosto elevate con un significativo tasso di patologie a carico delle vie respiratorie e del cavo orale.
La scelta del veterinario o della struttura a cui rivolgersi riveste quindi una grande importanza.
Per i motivi esposti a fronte dei benefici è necessario valutare gli effetti negativi della sterilizzazione sulla salute.
Che presenta i vantaggi inerenti alla rimozione e dei comportamenti tipici del periodo di estro, evita gravidanze indesiderate e permette il controllo dei concepimenti, scongiura i problemi legati al parto, l’insorgere di patologie riguardanti ovaie ed utero, evita l’insorgere di endometrite e piometra e di sviluppare tumori alle mammelle.
Inoltre comporta una riduzione dell’aggressività intraspecifica e del rischio di contrarre malattie infettive riducendo le probabilità, in particolare per gli individui di genere maschile, di incorrere in incidenti stradali durante la ricerca di partner, di ferirsi durante la contesa per la compagna o di accoppiarsi con animali portatori o malati. Svolge un’azione essenziale contro il vagabondaggio e il fenomeno dell’abbandono.
Mentre per quanto riguarda i pericoli collegati alla sterilizzazione occorre considerare le incognite che l’intervento comporta, la sua irreversibilità, il fatto che le modificazioni ormonali implicano un depauperamento del sistema immunitario (gli ormoni svolgono negli animali una funzione protettiva assimilabile a quella esercitata nel genere umano e la loro perdita provoca conseguentemente un abbassamento delle difese contro le infezioni ) che li espone ad un maggior rischio di sviluppare patologie tumorali. Inoltre le modifiche comportamentali, con l’alterazione delle caratteristiche e dei caratteri propri dell’animale, renderà il suo temperamento più tranquillo, privandolo però contemporaneamente di alcune delle peculiarità fondamentali e proprie della specie.
L’aumento dell’appetito e la riduzione dell’attività motoria possono causare soprappeso o addirittura obesità con i relativi rischi per la salute.
La prassi di sterilizzare, soprattutto i gatti, in età precoce e quindi anteriormente all’ultimazione dello sviluppo psicofisico può impedire la naturale maturazione dell’animale e determinare incontinenza nel cane ( poiché non si è permesso all’animale di raggiungere il controllo della vescica).
Nel cane poi aumentano le probabilità di sviluppare osteosarcoma (se effettuata prima dell’anno di età), angiosarcoma cardiaco, cancro alla prostata, tumori al tratto urinario, ipotiroidismo, oltre all’incremento di decadimento cognitivo geriatrico, di obesità e di reazioni avverse alle vaccinazioni.
Poiché in alcuni casi le problematiche connesse alla sterilizzazione possono rivelarsi superiori rispetto ai benefici per il benessere degli animali occorre valutare l’effettiva necessità dell’intervento di sterilizzazione per evitare di sottoporre l’animale ad operazioni superflue o addirittura nocive dannose.
Rischi e vantaggi nel lungo periodo possono mutare sensibilmente per ogni soggetto ed essere fortemente influenzati da  specie, razza, sesso, età e condizioni di salute.
E nel caso in cui si opti per la sterilizzazione è fondamentale valutare accuratamente l’ambulatorio o la clinica/ospedale veterinario cui rivolgersi. Qualunque sia la struttura  è opportuno che sia adeguatamente attrezzata con personale medico in grado di provvedere alle fasi preparatorie, di gestire la somministrazione dell’anestesia e preparato ad affrontare eventuali imprevisti. In particolare per le razze brachicefale o per gli animali che presentano problematiche respiratorie o cardiache.
E’ poi indispensabile monitorare accuratamente l’animale nelle fasi di convalescenza post operatorie per riconoscere l’insorgere di complicanze ed agire tempestivamente. Perché spesso la tempistica d’intervento  fa la differenza e determina una rapida guarigione, un esito infausto  o una dannosa cronicizzazione.

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