giovedì 12 febbraio 2015

Coop di Carpi Sigonio il primo supermercato a basso impatto ambientale


Il crescente interesse  per la questione ambientale si estende anche alle strutture commerciali.
La Coop di Carpi Sigonio inaugurata il 30 noevembre 2013 è stata progettata e realizzata con  una nuova cura alla sostenibilità ambientale ed al risparmio energetico e il punto vendita ha ottenuto a ottobre 2014 la certificazione ambientale Leed (leadership in Energy and Environmental Design) la prima in una struttura commerciale in Italia.
Obiettivi dell’intervento la realizzazione di un edificio a basso impatto ambientale che permetta la riduzione dei costi di gestione della struttura commerciale migliorando contemporaneamente il livello di qualità e di servizio ed aumentando comfort e vivibilità dell’ambiente interno per clienti e lavoratori.
Il risparmio energetico è stato ottenuto mediante strategie progettuali e scelte tecnologiche.
Le innovazioni riguardano principalmente la riduzione della volumetria del fabbricato ( ottenuta con una minor altezza dell’edificio, inferiore di circa 50 cm rispetto a quella delle analoghe strutture commerciali ) con conseguente risparmio di materiale e di energia utilizzata per la costruzione e la gestione climatica della costruzione.
Si è poi optato per l’uso di doppie porte per gli accessi e di tripli vetri per la facciata. E per la collocazione di guaine bianche riflettenti sul tetto per filtrare la maggior parte dei raggi ultravioletti per ottenere la diminuzione dell’assorbimento dell’irraggiamento solare e  il contenimento del consumo energetico.
Mentre le pompe di calore alimentano con il calore residuo dei motori dei frigoriferi il sistema di raffrescamento della struttura e un impianto di ricambio d’aria automatico si attiva quando la quantità di anidride carbonica supera i limiti invece che in conseguenza del numero di clienti.
La presenza di un’ottantina di tunnel solari, sorta di cannocchiali che convogliano la luce naturale dal tetto all’interno del punto vendita, per l’illuminazione diurna contribuisce alla diminuzione del fabbisogno energetico evitando l’effetto serra e la dispersione termica della copertura vetrata.
E l’impianto di recupero dell’acqua meteorica utilizza l’acqua piovana per i servizi igienici.
Se alcune scelte per quanto riguarda l’isolamento del fabbricato realizzato con lana di roccia e l’illuminazione eseguita per la maggior parte con i led appaiono antitetiche ad un approccio ecosostenibile (la lana di roccia, materiale minerale naturale, come l’aminato, pur non essendo classificato come cancerogeno lo è come irritante ; le  lampade a LED possono provocare danni ecologici e alla salute umana e devono quindi essere smaltiti come rifiuti pericolosi emanano infatti luce bianca e azzurra, che è la più pericolosa ed inquinante, hanno un alto contenuto di piombo e di nichel mentre i bulbi e le parti associate delle lampade contengono arsenico, rame e altri metalli correlati a vari tipi di cancro ) l’edificio intraprende un indirizzo nuovo nelle costruzioni commerciali.
Quindi anche se la struttura appare suscettibile di miglioramento rappresenta comunque un passo importante nella definizione di  un’architettura cosciente e attenta alla  sostenibilità ambientale.

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