mercoledì 4 novembre 2015

Il veterinario torinese con l’hobby della caccia grossa




Il dottor Luciano Ponzetto di Caluso, provincia di Torino,al centro di un’accesa polemica per essere contemporaneamente veterinario e cacciatore ( ma questa “passione” la coltiva in Paesi africani che offrono prede fotogeniche ed esibibili come trofei ) afferma in un’intervista : “Sono frastornato. Mi trovo a dover rispondere per una fotografia vecchia di cinque anni. Adesso perfetti sconosciuti mettono in dubbio la mia professionalità, il mio lavoro e l’amore che ho sempre avuto per gli animali …Ho questo istinto, anche se dopo aver ucciso, c’è sempre un  po’ di amarezza “..  
La speranza è che il veterinario in questione non ami anche i bambini…., come quel tale che si chiamava Erode. O forse si riferisce all’amore che nutre per gli animali che mette nel piatto.  
In ogni caso il medico appare alquanto confuso nella sue manifestazioni affettive.
La vicenda riporta alla questione etica della figura del medico veterinario e del suo operato professionale.
E' purtroppo vero che il giuramento di Ippocrate riguarda solo la categoria medica per gli esseri umani, mentre i veterinari sono tenuti a rispettare quello di Aristotele che è senz’altro tutt’altra cosa, ma che comunque recita “….attraverso la protezione della salute animale, alleviando la sofferenza degli animali stessi e salvaguardando il patrimonio faunistico,…” 
Appare inoltre inaccettabile inaccettabile che il dottor Ponzetto sia direttore sanitario del canile di Caluso in quanto non è ammissibile che il denaro pubblico, che dovrebbe essere impiegato per ben altro scopo,  sia  destinato al massacro di creature non umane, a maggior ragione se appartenenti a specie a rischio di estinzione.

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