venerdì 20 maggio 2016

Nuova guerra alle nutrie : crudele ed inutile sterminio



Ancora una volta è stata riaperta la caccia alle nutrie. Le amministrazioni regionali dell’Emilia Romagna e del Veneto hanno deliberato nell’aprile scorso piani di abbattimento degli animali che potranno essere soppressi con varie modalità  fino all’eradicazione totale. Accusata di provocare arrecare  danni ambientali e faunistici oltre che alle produzioni agricole la nutria o  castorino è il capro espiatorio della stagione primaverile 2016.
In realtà  il castorino è  un animale dal carattere mite, prettamente vegetariano con una dieta a base di piante acquatiche, erbe, frutti, radici, tuberi soprattutto della vegetazione  limitrofa alle rive dei canali e dei corsi d’acqua.
Originaria del Sud America la nutria è giunta in Italia negli anni venti del Novecento quando furono avviati gli allevamenti di animali da pelliccia sul nostro territorio.  La sua diffusione è avvenuta in seguito alla liberazione degli animali effettuata volontariamente dagli imprenditori alla chiusura degli allevamenti, determinata dall’esaurimento di richiesta della pelliccia di castorino, per evitare i costi di abbattimento e smaltimento delle carcasse.   
Ma contrariamente a ciò che viene frequentemente divulgato  le nutrie non danneggiano le colture poichè si cibano dei vegetali spontanei e solo in assenza di questi si rivolgono alle coltivazioni limitandosi unicamente alla piante più vicine ai canali o corsi d’acqua ( non arrecano dunque danni ai raccolti ). Scavano tane negli argini solo se questi non presentano vegetazione arbustiva o arborea e se non hanno alternativa o in caso di sovraffollamento dovuto alla presenza di allevamenti o a caccia con armi da fuoco ( quindi non provocano danni agli argini ne alle strade od altre  strutture).  Non mangiano uova ( quindi non mettono a rischio l’avifauna ) e non  attaccano l’uomo perchè hanno un’indole timida. Hanno invece parecchi predatori naturali come volpi, lupi, mustelidi, linci, rapaci diurni e notturni , trampolieri (aironi e cicogne ), ma anche lucci e  siluri.
Inoltre non rappresentano alcun pericolo igienico-sanitario  come  dimostrato  dalle  analisi  eseguite  sulle carcasse presso gli Istituti Zooprofiolattici che hanno  evidenziato una  trascurabile casistica di positività a forme di Leptospira ( e la presenza di anticorpi per leptospira non è sinonimo di leptospirosi ne di possibilità di trasmissione di malattia oltre ad essere frequente nella fauna selvatica sana). 
Infine i  precedenti tentativi di eradicazione delle nutrie sono falliti perché, come accade anche per altri animali, in questo modo si realizzano le condizioni per un conseguente incremento della popolazione, in quanto la specie tende a ristabilire l’equilibrio.
Si comprende quindi che il problema nutrie non esiste, l’emergenza è stata creata unicamente allo scopo di giustificare gli affari dell’onnipresente business delle armi e del settore dell’agricoltura mentre i castorini come altre creature si autoregolano naturalmente, evitando la proliferazione eccessiva, e si inseriscono in modo idoneo negli ecosistemi locali.
Cosa che anche la specie umana dovrebbe finalmente imparare a fare.





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