domenica 21 luglio 2019

Siamo tutti M49


Da qualche anno la stagione estiva in Trentino coincide con la caccia grossa all'orso/a possibilmente con cuccioli al seguito.
Usanza camuffata con ragioni di pubblica incolumità, esercitata in realtà a favore di pochi individui i cui interessi economici e/o politici sono celati mascherati dalla bagarre campagna mediatica massmediatica dei mass media di caccia al mostro che si aggira per le amene vallate.
Il caso di M49 ricalca il vecchio copione e rischia di causare un'altra incolpevole vittima tanto per non perdere l'attitudine alla strage di innocenti.
Perchè il plantigrado in questione non pare pericoloso per l'uomo ( lo stesso Piero Genovesi, zoologo responsabile del Servizio per il coordinamento delle attività della fauna selvatica dell'Ispra, ha dichiarato che l'animele non ha mai dato segni particolari di aggressività ed ha dinostrato di essere elusivo e di cercare di evitare contatti con gli esseri umani) ed è probabilmente solo un giovane orso dotato di dinamismo e di una sana voglia di esistere.
Invero le anomalie in questa vicenda sono veramente eccessive con palesi incongruenze al limite della capziosità.
Ciò che risulta evidente è che M49 sia destinato ad essere l'ennesima vittima sacrificale degli umani interessi. Con un rischio estremamente elevato di essere abbattuto, se già non lo è stato.
Mantenere, da parte di coloro che non sono complici di tale disegno, vigile l'attenzione mediatica sulla vicenda e viva la solidarietà con M49 ed il suo diritto ad una libera esistenza potrà forse evitare la sua uccisione e soprattutto l'oblio della sua fine.
Non dimenticare è l'unica speranza per tentare di evitare il perpetuarsi dell'iniquo sterminio degli orsi e della fauna selvatica.

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