martedì 12 agosto 2014

Il macaco e il selfie


Stanno facendo il giro del mondo gli autoscatti di un simpaticissimo macaco che ha realizzato centinaia di foto con la macchina fotografica di cui era riuscito ad impossessarsi.
La vicenda è nota : Wikipedia ha pubblicato le immagini scattate dalla scimmia senza il versamento del copyright al fotografo David Slater motivando la decisione con il riconoscimento della paternità degli scatti all’artefice non umano.
Slater ha annunciato la volontà di ricorrere in giudizio per rivendicare i diritti d’autore.
A noi rimane la testimonianza della sperimentazione di una creatura dotata di notevole percezione estetica con un risultato decisamente apprezzabile. 


SCIMMIA VS UOMO : SUL SELFIE DEL MACACO FORSE DECIDERA' IL GIUDICE

Domenica, 10 Agosto 2014

 Previsto anche un voto della community Wikimedia Chi è il fotografo? L’uomo o la scimmia? Una prima risposta all’interrogativo sarà data dalla community di Wikimedia, che ha pubblicato l’ormai famoso “selfie del macaco” senza riconoscere il copyright del fotografo David Slater. vedi APPROFONDIMENTI  
 


Selfie del macaco su Wikipedia, niente soldi al fotografo: “ Lo scatto è del primate” 

L’episodio risale al 2011 quando il fotografo David Slater era in Indonesia per immortalare alcuni esemplari di Cinoipteco (Macaca nigra): fu allora che uno di loro, impossessatosi della macchina fotografica, si è fatto un “selfie” pubblicato anche su Wikipedia nella sezione contenuti privi di copyright. vedi APPROFONDIMENTI  

lunedì 11 agosto 2014

Viaggio in aereo con animali?

L’aereo è un mezzo di trasporto sempre più utilizzato perché permette di raggiungere in tempi rapidi paesi anche remoti, ma presenta notevoli incompatibilità con l’ambiente, è infatti altamente inquinante, e con lo spostamento degli esseri viventi.
Le controindicazioni al viaggio aereo per gli animali sono molteplici.
La prima è la considerazione riservata agli esseri viventi non umani dalle compagnie aeree che, contrariamente a quanto pubblicizzato a mero scopo commerciale, risulta di per sé sufficientemente esplicativa.
Gli animali sono considerati dai vettori, e conseguentemente trattati, come bagagli. Con tutti gli effetti del caso : possono essere imbarcati nella stiva per il carico, rimanere per parecchie ore senza acqua, cibo ecc. ( si possono immaginare le conseguenze in caso di disservizi, ritardi, scioperi o inconvenienti di varia natura), possono essere persi come qualunque altro bagaglio, subire gli effetti di depressurizzazionimorire di freddo o per il caldo, di paura, per mancanza d’aria ( soffocati da valigie e bagagli caricati successivamente che gli tolgono l’ossigeno ) o per ipossia come purtroppo dimostra la serie di episodi.
Inoltre le compagnie aeree non hanno norme uniformate per il trasporto di animali e le disposizioni in merito possono differire a seconda del vettore. Il trasferimento di animali è generalmente accettano, ma alcune compagnie lo consentono in cabina o nella stiva, altre lo ammettono solo in stiva.
E il trasporto degli animali è autorizzato solo a specifiche condizioni ed è sempre vincolato a preventiva prenotazione poiché i posti sono decisamente limitati e potrebbe accadere di non riuscire a salire a bordo dell’aeromobile.
L’animale domestico è accreditato come bagaglio registrato o al seguito, trasportato in cabina o in stiva, non deve avere un odore sgradevole e deve comunque rimanere chiuso in un contenitore di specificate dimensioni.
Il comandante titolare del volo ha la facoltà di farlo trasferire nella stiva o sbarcarlo al primo scalo quando non siano rispettate tutte le condizioni richieste o in caso di disturbo ai passeggeri.
La pericolosità intrinseca nelle modalità del viaggio aereo risulta accentuata e il trasferimento particolarmente traumatico soprattutto se attuato in stiva.
Infatti solo gli animali di piccola taglia possono sono autorizzati al viaggio in cabina ( e anche in questo caso non è detto che sia esente da gravi implicazioni e che il comportamento del personale risulti adeguato, professionale o minimamente sensibile come purtroppo da casistica).
La maggior parte degli animali viaggia chiusa in gabbie di dimensioni inadeguate e con una ventilazione decisamente insufficiente ( i pannelli dei contenitori presentano una scarsa foratura ), al buio, in condizioni rumorose, con la possibilità di essere sballottata e urtare contro pareti o altri contenitori. La stiva anteriore ( le stive, pressurizzate, sono tre : quella anteriore destinata agli animali, quella centrale per i bagagli e quella posteriore), nel caso di trasporto di animali vivi, è/ dovrebbe essere generalmente riscaldata, ma la temperatura non è elevata,  ( il riscaldamento proviene sia dal vano elettrico-elettronico sia che dall’aria di deflusso dalla cabina passeggeri)., mentre non lo sono stiva centrale e posteriore. Inoltre gli aerei possono escludere il riscaldamento alle stive nel caso si verifichino particolari condizioni o problematiche.
Ancora esiste la possibilità del verificarsi di impreviste e improvvise depressurizzazioni durante il volo ad alta quota ( la mancanza di ossigeno provoca danni subitanei e irrimediabili e il primo organo a risentirne è il cervello) motivo per cui piloti e passeggeri sono dotati di maschere d’ossigeno che non sono però fornite agli animali
Per questi motivi il viaggio aereo è assolutamente sconsigliato agli animali di razze brachicefale (buldog, boxer, carlini, pechinesi, ma anche gatti persiani, ecc.) e in generale a tutti gli animali affetti da patologie cardiache o  respiratorie per i quali il viaggio ha effetti nefasti. Come è sconsigliabile l’uso di sedativi tranquillanti, sia che per il viaggio in cabina che in stiva, i quali, provocando un abbassamento della  temperatura corporea che si somma alle basse temperature dell’aereo, può determinare  ipotermia nell’animale.
Lo spostamento aereo comporta  quindi modalità di trasporto assolutamente inadatte agli animali e le cui conseguenze possono essere molto gravi o mortali mentre la preparazione del personale incaricato  risulta del tutto  inadeguata.
Infatti nonostante l’emanazione da parte della Comunità Europea di un regolamento ( N. 1/2005 del 22 dicembre 2004 )  per introdurre condizioni più idonee al trasporto degli animali e alle operazioni connesse ( l’animale deve essere accudito convenientemente con istruzioni fornite dall’umano convivente, deve essere trasferito su un carrello adatto, tenuto al riparo da rumori e agenti atmosferici, il contenitore per il trasporto deve avere dimensioni tali da consentire il movimento dell’animale e la scelta della posizione in piedi, seduto, ecc. ) questo risulta largamente disatteso dalle compagnie che dovrebbero adeguare le proprie strutture e formare il personale per rispettarle. A fronte di un costo di trasporto che risulta spesso elevato.
Meglio quindi evitare il viaggio in aereo di cani e gatti se non in caso estremo o di trasferimento definitivo e senza altra alternativa per quanto riguarda il mezzo di  trasporto.


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