Sebbene
le corse dei levrieri e tutta l’industria del greyhound racing
versi in una crisi profonda ed irreversibile in molti dei Paesi in
cui è ancora praticata, l’Australia
ha deciso per la prosecuzione di questo “spettacolo”.
L’ottobre
scorso
è
infatti stato
revocato il divieto alle corse dei levrieri,
previsto dal luglio 2017, nel Nuovo Galles del Sud ( Stato di Sydney) e nella circoscrizione di Camberra, disposizione
che era stata
annunciata
solo due mesi prima,
a luglio 2016.
L’abrogazione
del provvedimento ha di fatto sancito la persistenza della situazione
attuale limitandosi ad introdurre solo un mero ampliamento delle
misure atte a ridurre il rischio di maltrattamenti sugli animali.
La
decisione di porre fine alle corse era
stata influenzata dalla
divulgazione del rapporto di una apposita commissione d’inchiesta
parlamentare
che
evidenziava l’incapacità di cambiamento del settore del greyhound
racing
del quale rivelava la
partecipazione e connivenza nell’uccisione di migliaia di cani sani
ogni anno e nell’utilizzo di pratiche vietate quali l’uso di
esche vive (
gatti, opossum, conigli, porcellini legati
a supporti meccanici )
negli allenamenti clandestini (prassi comprovata da filmati
realizzati segretamente e trasmessa da un programma della televisione
nazionale Abc). L’inchiesta denunciava, oltre alle ferite e traumi
riportati durante le competizioni, una percentuale di levrieri
soppressi, perché giudicati agonisticamente non concorrenziali,
compresa tra il 50-70 % dei cani da corsa corrispondente a 48.000 -
68.000 esemplari negli ultimi 12 anni.
Il
sistema dei greyhound racing è
infatti una
vera e propria industria
in grado di generare affari
da milioni di euro.
E
se in molti dei Paesi dove è in
vigore
risulta in perdita ( il crollo del comparto è determinato da una
serie di concause : dalla crisi economica alle campagne di
sensibilizzazione delle organizzazioni animaliste, alla preferenza
accordata ad altre forme di scommesse) in altri Stati continua a
muovere grandi flussi di denaro.
Così
a fronte della crisi negli Stati Uniti ove le corse di cani sono
rimaste in 7 Stati ( Alabama, Arkansas, Arizona, Florida, Iowa,
Texas, West Virginia) o dell’Italia che ha vietato le corse dal
2002, l’industria
dei levrieri da corsa
annovera anche Paesi in
cui
continua a muovere grandi flussi di denaro e nei quali ha
forti organizzazioni ( Igb in Irlanda e Gbgb in Gran Bretagna )
ricevendo indirettamente anche fondi europei
( come in Irlanda dove è ascritta inclusa compresa inserita nel
dipartimento dell’Agricoltura con i
greyhound annoverati considerati come “beni agricoli” ).
E’
questo infatti un sistema nel quale gli animali sono considerati
esclusivamente race machine.
Levrieri
la
cui vita
è di
breve durata,
segnata
da sofferenze e privazioni
e termina
comunque con la soppressione.
L’esistenza
di questi cani,
oggetto di intenso sfruttamento, inizia
con la durissima selezione
volta ad individuare solo i pochi esemplari
in grado di reggere gli estenuanti ritmi degli addestramenti e delle
gare (
gli altri cuccioli sono scartati ed hanno sorte segnata).
Prosegue
con allenamenti particolarmente impegnativi per
allevare e realizzare una perfetta “macchina
da corsa”.
Infatti
la
fase dell’addestramento,
che comincia
circa all’età di un anno, non
contempla gioco o socializzazione ne libertà alcuna,
ma esclusivamente
la competizione
della corsa
in
pista,
il passo al guinzaglio,
il viaggio
chiusi
nei
kennel,
la manipolazione
umana,
l’imposizione
della museruola
che portano quasi
costantemente per
impedire la perdita della concentrazione. E in alcuni casi la pratica
illegale dell’allenamento con prede vive per
accentuare la velocità nella corsa.
Trascorrendo
il tempo
non impiegato negli allenamenti o gare segregati
in box di anguste dimensioni
senza
possibilità alcuna di sviluppare
un’adeguata vita di relazione
con pari o esseri umani come si converrebbe ad un animale sociale.
Mentre
lo stress
da sforzo a cui sono sottoposte struttura scheletrica e muscolare
provoca danni al fisico dell’animale con
lesioni
ai muscoli e non
( soprattutto ai muscoli Gracilis delle zampe posteriori, delle
spalle, muscoli dell’anca ).
Infortuni
a carpi, gomiti, e danneggiamenti ai legamenti relativi, parti
soggette a lavoroo eccessivo, che nel tempo provoca causa problemi
alle cartilagine con patologie degenerative delle
articolazioni.
Oltre
alle affezioni e problematiche correlate all’attività agonistica
urti, cadute, acidosi da sforzo eccessivo o da stress o
l’ipertemia ( racing thirst ) che causa crampi e fortissimi
dolori.
I
cani sono frequentemente soggetti a zoppie causate dallo
sforzo a cui è sottoposta la muscolatura o
dalle cadute durante le competizioni.
Le
corse presentano
infatti il
costante rischio di ferirsi
e
riportare
fratture agli arti per
le rovinose cadute che avvengono a velocità sostenute dal momento
che i levrieri possono raggiungere i 60 km orari.
Si
stima che circa un
terzo dei levrieri che gareggiano venga soppresso in conseguenza
degli incidenti dei gravissimi infortuni
( traumi al cranio, fratture agli arti, paralisi ) avvenuti
durante addestramenti e gare.
Inoltre
molti cani sono sottoposti alla pratica del doping per
aumentarne le prestazioni agonistiche.
Dopo
i 3 / 4 anni i levrieri non sono più idonei alle corse perché
la combinazione di l’età, lesioni e stress li rende più lenti
impedendogli di raggiungere velocità competitive. Anche in questo
caso sono scartati e soppressi.
La
loro esistenza termina, nel caso migliore, con un’iniezione
letale, ma molto più frequentemente uccisi con metodi
crudeli, mutilati ed abbandonati, lasciati
morire d’inedia, ceduti per la sperimentazione ( come
dimostra il recente caso dei 12 levrieri uccisi, rianimati e ancora
soppressi in un esperimento condotto presso l’Università Monash di
Melbourne in Australia ), o come carne per i ristoranti cinesi,
venduti ai cinodromi asiatici o del Marocco dove finiscono
l’esistenza in condizioni terribili.
Risulta
quindi veramente degna di merito l’attività delle numerose
associazioni che operano per la messa al bando globale delle corse
dei levrieri e per l’adozione dei cani scartati dall’industria
del greyhound racing. Adozioni che sono purtroppo di numero esiguo
mentre le uccisioni sono numerosissime ed indicano una vera strage
( dai 12.000 ai 20.000 levrieri all’anno).
Post Argomenti correlati
Etica e Diritti degli animali :