L’approvazione
alla Camera del disegno di legge che prevede l’istituzione di un
marchio italiano di qualità ecologica nei cosmetici ( e che ora
passerà al vaglio del Senato ) individua l’inizio di un percorso
di attenzione all’ambiente in un settore di mercato i cui prodotti
sono fortemente impattanti sull’habitat naturale. Il marchio,
autorizzato in base alla volontaria richiesta della ditta
produttrice, sarà attribuito dal comitato Ecolabel in collaborazione
con l’Ispra e l’istituto superiore di Sanità e prevederà, per
ogni cosmetico che ne sia contrassegnato, la presenza di una
documentazione relativa alla dettagliata descrizione della
composizione del prodotto con particolare riguardo all’assenza di
sostanze tossiche o cancerogene ed alla presenza di elementi non
biodegradabili, oltre alla tipologia di imballaggio. Si tratta quindi
di una certificazione ecologica dei prodotti di bellezza mirata ad
attestare la sostenibilità ambientale dei cosmetici sulla base dei
loro effetti sull’ecosistema, della contenuta produzione di rifiuti
e dell’assenza dell’uso di test sugli animali.
Inoltre
la stessa normativa prevede, dal 1° gennaio 2020, il divieto di
produzione e commercializzazione dei prodotti di bellezza da
risciacquo o detergenti che includano microplastiche (altamente
inquinanti per le acque e devastanti per la fauna ).
Con
la speranza che in un futuro prossimo lo stesso divieto di impiego
venga esteso a petrolati, paraffine, siliconi, ecc., elementi
generalmente presenti nei cosmetici non biologici, ma che sono
sostanze non innocue per la pelle e dannose per l’ambiente.