domenica 9 luglio 2017

Iditarod la massacrante corsa dei cani da slitta


Ha inizio il primo sabato di marzo l'annuale corsa di slitte trainate da cani ( massimo di 16 per ogni slitta con la condizione di tagliare il traguardo con almeno 6 cani, ma generalmente ne rimangono 8-10 ) e guidate dai musher che si disputa in Alaska.
L'Iditarod ( nella lingua degli esquimesi Shageluk significa " luogo lontano di là dale acque" ) Trail Sled Dog Race è una delle competizioni più dure al mondo.
Il suo difficile percorso, che parte dalla città di Anchorage e, attraversando tutta l'Alaska, arriva a Nome, varia leggermente ogni anno ed è di 1.049 miglia (circa 1.688 km ). La gara si svolge in condizioni meteorologiche estreme con temperature polari, in media – 30°, e venti gelidi che soffiano dai 50 ai 100 km all'ora, e dura tra i 9 e i 15 giorni con solo 3 tappe obbligatorie ( una da 24 ore e due da 8 ore da effettuare in presenza di un ufficale di gara) .
Promotori della corsa sono stati i musher ( guidatori di slitte trainate dai cani ) nel 1975 per riaffermare il proprio ruolo di fronte alla diffusione di motoslitte e gatti delle nevi con riferimento alla staffetta organizzata nel 1925 per portare rapidamente ad Anchorage i farmaci contro l'epidemia di difterite che si era verificata a Nome.
Questa competizione tra i ghiacci del Grande Nord è una prova di resistenza per uomini e cani, una gara che si svolge nelle regioni più selvagge dell'Artico tra catene montuose, foreste, pianure e fiumi ghiacciati.
La corsa dura giorno e notte, si dormono 2 ore su 24 senza poter contare su aiuto alcuno dal momento che vige il divieto " di chiedere rifugio o sostegno ad alcuno" e sono le condizioni estreme ( freddo e privazione del sonno) ad operare la selezione ( ogni anno vi sono concorrenti costretti ad abbandonare perchè sopraffatti dalle allucinazioni ).
La gara non prevede molte regole : l'unica modalità per vincere è semplicemente quella di non fermarsi mai ( correre molto e dormire pochissimo) rischiando la propria salute e la vita dei cani.
Per questo sono utilizzate le razze più resistenti alle basse temperature ed agli sforzi fisici prolungati nel tempo come Alaskan Malamute, Siberian Husky, Canadian Inuit.
I cani devono infatti percorrere circa 1.000 miglia in meno di 2 settimane che significa 100 miglia al giorno ( 160 km al giorno) trainando una slitta del peso di 400 kg a temperature ben sotto lo zero, in mezzo a tempeste di neve e sferzati da venti pungenti, con brevissimi intervalli di riposo.
Le conseguenze sono zampe logorate dalla percorrenza e lacerate dal ghiaccio, arti sanguinanti e contusi, fratture, strappi muscolari e tendinei, ipotermia, ipertermia, infiammazioni articolari alle spalle ed alle zampe, oltre a polmonite da aspirazione ( causata anche dall'inalazione del proprio vomito) e virus intestinali con conseguenti diarrea e disidratazione.
Se molti cani si feriscono o sono soggetti ad incidenti altri muoiono durante il tragitto a causa di polmonite, soffocamento, insufficienza cardiaca, emorragia interna, ipotermia, ipertermia e successivamente alla gara per l'acidosi lattica ( l'anormale accumulo non riesce ad essere smaltito da fegato e reni danneggiando irreparabilmente organi e sistema cardiaco ) provocata dallo sforzo eccessivo.
Circa la metà dei cani non riesce a terminare la gara per le proibitive condizioni della corsa. Ed oltre 150 cani sono morti ( uccisi dal freddo, strangolati dai cavi di rimorchio, investiti da motoslitte e slitte, calpestati da alci) dall'inizio della rassegna oltre a quelli abbattuti successivamente, e dei quali non sia hanno notizie, perchè malati o solo in quanto non sono stati in grado di tagliare il traguardo.
Anche durante la scorsa edizione sono morti 5 cani ( per ipotermia, ipertermia, investimento automobilistico e polmonite ).
L'Iditarod è consentita dalla clausola che, in Alaska, esclude i cani da slitta dalla tutela delle legislazione nazionale sulla crudeltà verso gli animali.
Oltre alle avversità della competizione i cani subiscono abusi durante l'addestramento ed in preparazione della gara ( legati alla catena, relegati in spazi angusti e in condizioni inaccettabili ). Non esiste infatti alcun controllo da parte di un'autorità nazionale, tuttavia i maltrattamenti dei cani, in alcuni casi, hanno portato alla condanna dei musher ( come quella con 17 capi d'accusa per David Straub che ha partecipato a 3 edizioni della corsa) per crudeltà su animali.
Mentre la competizione, pubblicizzata come l'ultima grande corsa rimasta, è divenuta un'attrazione turistica e quindi anche un notevole business.
Motivo per cui continua ad essere sponsorizzata da grandi marchi ( Alaskan Brewing Company, Golden Corrat, Matson, PenAir) anche se altri importanti aziende ( Chevron, Discovery Channel ) hanno rinunciato a sostenere l'iniziativa.
Per le durisswime condizioni in cui si svolge la manifestazione le organizzazioni animaliste Animal Rescue e Peta chiedono con forza, attraverso campagne di informazioni e petizioni on line, la fine di una corsa anacronistica e priva di senso.
Dal momento che la gara è ideata da uomini che scelgono di mettere a repentaglio la propria esistenza per vincere la corsa ( 50.000 dollari e un pick-up Dodge Ram il premio ) mentre i cani la subiscono obbligati, dopo essere stati allevati, selezionati, comprati ed addestrati, a competere in una prova tanto ardua quanto assurda.

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