Ha
inizio il primo sabato di marzo l'annuale corsa di slitte trainate da
cani ( massimo di 16 per ogni slitta con la condizione di tagliare il
traguardo con almeno 6 cani, ma generalmente ne rimangono 8-10 ) e
guidate dai musher che si disputa in Alaska.
L'Iditarod
( nella lingua degli esquimesi Shageluk significa " luogo
lontano di là dale acque" ) Trail Sled Dog Race è
una delle competizioni più dure al mondo.
Il
suo difficile percorso, che parte dalla città
di Anchorage e, attraversando tutta l'Alaska, arriva a Nome,
varia leggermente ogni anno ed è di 1.049 miglia (circa 1.688
km ). La gara si svolge in condizioni meteorologiche
estreme con temperature polari, in media – 30°, e venti
gelidi che soffiano dai 50 ai 100 km all'ora, e dura tra
i 9 e i 15 giorni con solo 3 tappe obbligatorie (
una da 24 ore e due da 8 ore da effettuare in presenza di un
ufficale di gara) .
Promotori
della corsa sono stati i musher ( guidatori di slitte trainate dai
cani ) nel 1975 per riaffermare il proprio ruolo di fronte alla
diffusione di motoslitte e gatti delle nevi con riferimento alla
staffetta organizzata nel 1925 per portare rapidamente ad Anchorage
i farmaci contro l'epidemia di difterite che si era verificata a
Nome.
Questa
competizione tra i ghiacci del Grande Nord è una prova di
resistenza per uomini e cani, una gara che si svolge nelle
regioni più selvagge dell'Artico tra catene montuose, foreste,
pianure e fiumi ghiacciati.
La
corsa dura giorno e notte, si dormono 2 ore su 24 senza
poter contare su aiuto alcuno dal momento che vige il divieto "
di chiedere rifugio o sostegno ad alcuno" e sono le
condizioni estreme ( freddo e privazione del sonno) ad operare
la selezione ( ogni anno vi sono concorrenti costretti ad
abbandonare perchè sopraffatti dalle allucinazioni ).
La
gara non prevede molte regole : l'unica modalità per
vincere è semplicemente quella di non fermarsi mai (
correre molto e dormire pochissimo) rischiando la propria salute e
la vita dei cani.
Per
questo sono utilizzate le razze più resistenti alle
basse temperature ed agli sforzi fisici prolungati nel tempo
come Alaskan Malamute, Siberian Husky, Canadian Inuit.
I
cani devono infatti percorrere circa 1.000 miglia in meno
di 2 settimane che significa 100 miglia al giorno ( 160 km al
giorno) trainando una slitta del peso di 400 kg a
temperature ben sotto lo zero, in mezzo a tempeste di neve e
sferzati da venti pungenti, con brevissimi
intervalli di riposo.
Le
conseguenze sono zampe logorate dalla
percorrenza e lacerate dal ghiaccio, arti sanguinanti
e contusi, fratture, strappi muscolari e
tendinei, ipotermia, ipertermia, infiammazioni
articolari alle spalle ed alle zampe, oltre a polmonite da
aspirazione ( causata anche dall'inalazione del proprio vomito) e
virus intestinali con conseguenti diarrea e disidratazione.
Se
molti cani si feriscono o sono soggetti ad incidenti altri
muoiono durante il tragitto a causa di polmonite,
soffocamento, insufficienza cardiaca, emorragia
interna, ipotermia, ipertermia e successivamente alla gara
per l'acidosi lattica ( l'anormale accumulo non riesce ad
essere smaltito da fegato e reni danneggiando irreparabilmente organi
e sistema cardiaco ) provocata dallo sforzo
eccessivo.
Circa
la metà dei cani non riesce a terminare la gara per le proibitive
condizioni della corsa. Ed oltre 150 cani sono morti
( uccisi dal freddo, strangolati dai cavi di rimorchio, investiti da
motoslitte e slitte, calpestati da alci) dall'inizio della
rassegna oltre a quelli abbattuti successivamente, e dei
quali non sia hanno notizie, perchè malati o solo in quanto
non sono stati in grado di tagliare il traguardo.
Anche
durante la scorsa edizione sono morti 5 cani ( per ipotermia,
ipertermia, investimento automobilistico e polmonite ).
L'Iditarod
è consentita dalla clausola che, in Alaska, esclude i cani
da slitta dalla tutela delle legislazione nazionale sulla
crudeltà verso gli animali.
Oltre
alle avversità della competizione i cani subiscono abusi
durante l'addestramento ed in preparazione della gara (
legati alla catena, relegati in spazi angusti e in condizioni
inaccettabili ). Non esiste infatti alcun controllo da
parte di un'autorità nazionale, tuttavia i maltrattamenti dei
cani, in alcuni casi, hanno portato alla
condanna dei musher ( come quella con 17 capi d'accusa per David
Straub che ha partecipato a 3 edizioni della corsa) per crudeltà
su animali.
Mentre
la competizione, pubblicizzata come l'ultima grande corsa rimasta, è
divenuta un'attrazione turistica e quindi anche un notevole
business.
Motivo
per cui continua ad essere sponsorizzata da grandi marchi ( Alaskan
Brewing Company, Golden Corrat, Matson, PenAir) anche se altri
importanti aziende ( Chevron, Discovery Channel ) hanno rinunciato a
sostenere l'iniziativa.
Per
le durisswime condizioni in cui si svolge la manifestazione le
organizzazioni animaliste Animal
Rescue e Peta chiedono con forza, attraverso campagne di
informazioni e petizioni on line, la fine di una corsa
anacronistica e priva di senso.
Dal
momento che la gara è ideata da uomini che scelgono di mettere a
repentaglio la propria esistenza per vincere la corsa ( 50.000
dollari e un pick-up Dodge Ram il premio ) mentre i cani la
subiscono obbligati, dopo essere stati allevati,
selezionati, comprati ed addestrati, a competere in una prova
tanto ardua quanto assurda.
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