Gli
amministratori, e almeno in quota parte la popolazione, del Trentino
Alto Adige confermano di avere un'idea alquanto sconcertante
dell'amore e del rispetto per la natura.
L'idilliaca
pubblicità turistica della regione (https://www.visittrentino.info/it/articoli/natura-benessere/parchi-aree-protette/bramito-del-cervo che
in questi giorni appare sulle pagine dei principali quotidiani
nazionali non deve trarre in inganno.
Infatti
il Trentino ha dato chiara dimostrazione della locale interpretazione
del concetto di tutela del patrimonio faunistico : singolare e
brutale la declinazione della relazione con gli animali, anche se
protetti, che si esplicita a fucilate.
E,
mentre plaude alla decisione della Provincia di Bolzano di
abbandonare i progetti Ue di ripopolamento, sfrutta la presenza della
fauna selvatica per il richiamo turistico.
Esemplificando
come per larga parte del genere umano la natura, animali in primis,
godano di considerazione esclusivamente quando funzionali alla
realizzazione di profitto finanziario mentre sono destinati ad essere
eliminati con modalità cruente non appena manifestano la loro indole
o viene meno la possibilità di sfruttamento economico.
Il
buon gusto, se non riesce il buon senso, suggerirebbe minor ipocrisia
anche in merito al fatto che, nonostante i maldestri tentativi di
riscattare una sensibilità animalista, il Trentino sarà da molti
ricordato non come la terra delle storie d'amore dei cervi, ma quella
in cui le orse con cuccioli vengono immotivatamente trucidate.
Post Argomenti correlati
Ecosostenibilità ed ambiente :
Nessun commento:
Posta un commento