Negli Usa si sta diffondendo presso alcune aziende la pratica di offrire giorni di congedo retribuito, detto Pawternity leave o pet leave, ai dipendenti che hanno la necessità di convivono con un animale da compagnia fornendo la possibilità di assisterlo sia in caso di adozione che di grave malattia o di morte.
Anche
se la nuova tendenza, che ha preso piede soprattutto a New York dove
è diventata una strategia degli imprenditori per semplificare la
quotidianità dei lavoratori assicurandosi così i collaboratori più
validi e personale più sereno ( e di conseguenza maggiormente
produttivo ), si può qualificare quasi come una moda, si tratta
comunque di un opportunità fondamentale che va nella direzione del
riconoscimento dell'animale come membro componente effettivo del
nucleo familiare. Se le aziende utilizzano simili benefit significa
che esiste una problematica sentita. Motivo del successo della
iniziativa e della sua rapida diffusione unitamente all'incremento
della presenza degli animali d'affezione sui luoghi di lavoro.
Gli
Usa hanno quindi iniziato a considerare le esigenze dei pet e dei
loro conviventi umani intraprendendo un cammino nella direzione della
legittimazione dei diritti degli animali.
Percorso
appena avviato in Italia dove lo scorso anno, per la prima volta, è
stato accordato il riconoscimento del permesso retribuito ( anche se
solo di 2 giorni ) per poter curare il proprio cane ad una dipendente
pubblica.
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