Le
reazioni avverse agli alimenti sono in aumento anche negli animali
d'affezione. I casi di allergia o di intolleranza alimentare
diagnosticati dai medici veterinari si manifestano infatti con
esponenziale frequenza.
Se
la materia è nota per la specie umana, dove la maggioranza delle
allergie alimentari è studiata e conosciuta per alcuni allergeni,
risulta alquanto lacunosa per gli animali, settore in cui è invece
ancora da valutare ed indagare.
Le
razze più colpite per il cane sembrano essere Pastore tedesco,
Labrador, Dalmata, Golden Retriever, Cocker Spaniel, Setter
irlandese, Boxer, per il gatto Persiano, Siamese, Norvegese delle
Foreste ed Europeo.
Allergie
e intolleranze alimentari, pure se sono manifestazioni diverse,
spesso interferiscono e si influenzano a vicenda pur
differenziandosi per proprie peculiarità.
La
diagnosi non è sempre semplice in quanto la sintomatologia è
frequentemnete similare ed in conseguenza della reciproca influenza
delle malattie i sintomi possono sommarsi e non essere molto chiari.
A
queste patologie, a cui risulta più sensibile il cane
che il gatto, si possono ascrivere pelo opaco, forfora, odore
cattivo, prurito, dermatiti, eczemi, ma anche lacrimazione e
secrezioni oculari, congiuntiviti, otiti, vomito, diarrea,
flautolenza, granulomi da leccamento, piodermiti ed alcune
forme di convulsione. Inoltre anche il fegato, per la sua
particolare funzione, risente dell'intossicazione.
Un
sintomo importante è quello della del prurito ( il
cane si gratta con la zampa la zona in cui è localizzato il prurito
mentre il gatto si lecca fino ad asportarsi il pelo), manifestazione
di un disagio e di una problematica a livello cutaneo e sovente
dellle dermatiti allerghiche, spesso dovute a reazioni
avverse agli alimenti.
La
comparsa dei sintomi può apparire improvvisamente anche con alimenti
ai quali l'animale è abituato.
Allergie
ed intolleranze alimentari non vanno sottovalutate poichè
possono evolvere in malattie autoimmuni favorendo lo sviluppo di
fenomeni degenerativi che possono originare lesioni neoplastiche.
Occorre
distinguere tra allergie alimentari,
causate da sostanze presenti nel cibo, ed intolleranze
alimentari, causate da sostanze presenti negli alimenti
come additivi ( connservanti, antiossidanti, aromatizzanti,
coloranti, ecc.) od altri elementi chimici, anche se la
sintomatologia è molto simile come la manifestazione che
generalmente è precoce ( entro l'anno di età).
Le
ipersensibilità alimentari includono tutti i fenomeni di
reazione immunitaria verso alcuni ingredienti alimentari, sono
fenomeni di tipo allergico che nel cane e
nel gatto si manifestano con patologie
dermatologiche quali prurito, dermatite, eczema.
Le
intolleranze alimentari comprendono invece tutte le reazioni
negative agli alimenti e danno luogo a reazioni che possono
interessare l'intero organismo ( cute, apparato gastroenterico,
apparato sistema visivo, urinario, sistema nervoso ).
Le
allergie sono delle reazioni esagerate del sistema immunitario che
riconosce come dannose sostanze comuni dell'ambiente in cui si vive.
Le
allergie, dette allergie alimentari immediate, sono
reazioni subitanee ( alcuni minuti o qualche ora) dell'organismo
dall'ingestione anche di piccole dosi della sostanza artefice
della reazione e coinvolgono la presenza di immunoglobine e
mastociti.
Le
intolleranze alimentari sono manifestazioni di difesa
dell'organismo che riconoscendo come tossica una sostanza con la
quale è venuto in contatto o che è contenuta nell'alimento attua
dei meccanismi per liberarsene attraverso sistemi di espulsione (
vomito, diarrea, lacrimazione, salivazione, secrezioni erd
escrezioni, forfora) ) o per distruggerla attraverso il processo
infiammatorio che può avvenire in qualunque organo.
Le
intolleranze alimentari si manifestano con una reazione lenta
dell'organismo, dovuta all'azione di cellule ed anticorpi
differenti da immunoglobine e mastociti, che però gradualmente
determina stati e malattie infiammatorie e/o degenerative.
Le
intolleranze alimentari, allergie alimentari ritardate,
sono reazioni avverse al cibo causate dalla presenza di sostanze
tossiche nell'alimento che si manifestano in tempi relativamente
brevi dalla loro assunzione. Quindi non sono dovute all'alimento
in sè, ma alle sostanze contenute nel
cibo.
Le
intolleranze alimentari sono determinate dall'accumulo di
questi determinati componenti nell'organismo paragonabile ad
graduale intossicazione.
Il
sistema immunitario del soggetto è continuamente sollecitato da
ingredienti contenuti nel cibo identificati come dannosi suscitando
una risposta di contrasto nell'organismo che rimane contenuta nei
limiti finchè la quantità di agenti dannosi risulta tollerata, ma
scatenando una reazione esagerata, allergica, allorquando la dose
supera l'entità sopportata.
Motivo
per cui le reazioni di intolleranze alimentari sono frequentemente
sottovalutate e trascurate, finchè non chiaramente palesi, in quanto
non sempre manifeste.
Spesso
è sufficiente dare all'organismo la possibilità di disintossicarsi
escludendo, almeno per un certo periodo, l'alimento causa della
risposta, per rientrare nel quantitativo ammesso.
La
maggior parte delle patologie alimentari sono dovute a fenomeni di
intolleranza alimentare mentre sono più rari i casi di
allergia alimentare.
Le
cause dell'insorgenza di allergie e intolleranze alimentari
possono essere molteplici, ma la principale è ascrivibile
soprattutto agli alimenti industriali.
L'alimentazione
commerciale, costituita da scatolette di umido, croccantini, ecc., è
più comoda ma provoca con sempre maggior frequenza, intolleranze ed
allergie , disturbi renali, metabolici ed intestinali.
In
questi prodotti spesso infatti la carne è presente solo come
derivato ( sono gli scarti inadatti all'alimentazione umana come
pelo, corna, unghie, ecc. ossia proteine di pessima qualità e
scarsa digeribilità che invece di nutrire affaticano fegato ed
apparato urinario ) mentre abbondano i cereali che non
rappresentano l'alimento ideale per un carnivoro soprattutto per un
carnivoro stretto qual è il gatto. Sono inoltre presenti quantità
estremamente elevate di fibre, glutine ed amido.
Oltre
al contenuto scarsamente corrispondente alla dieta degli animali
d'affezione questi prodotti presentano altre problematiche.
Infatti
durante il ciclo di allevamemto industriale degli animali sono
impiegate diverse sostanze chimiche, soprattutto antibiotici e
auxinici, che favoriscono la crescita dell'animale ed impediscono lo
sviluppo di varie malattie.
Oltre
alla eventualità della contaminazione degli alimenti con
microrganismi ( enterococchi, staffilococchi, ecoli, ecc.
) , micotossine (composti tossici propdotti da diversi tipi di
funghi ) o sostanze tossiche di origine
microbiologica ( tossine prodotte da batteri o funghi ) perchè
presenti nelle materie prime utilizzate o durante le
varie fasi di lavorazione nei cicli di produzione, trasporto ,
conservazione.
Vi
sono poi i numerosi conservanti ( BHA = butilidrossianisolo e
BHT= butilidrossitoluolo usati nei liquidi per radiatori sono
comunemente utilizzati come conservanti nei mangimi per animali
nonostante i loro effetti cancerogeni siano ampiamente riconosciuti)
ed additivi, impiegati come antiacidificanti,
aromatizzanti, coloranti, frequentemente non
dichiarati nelle etichettature ma i cui effetti possono
originare una serie di patologie. ( Spesso anche l'etichettatura che
riporta la dicitura pesce cela in realtà prodotti alimentari
confezionati a base di carne e derivati.)
In
particolare è meglio evitare il cibo industriale secco dove i
procedimenti utilizzati aumentano la quantità delle
sostanze chimiche contenute nel prodotto.
Da
segnalare poi la possibile presenza di metalli pesanti come
mercurio, cadmio, piombo, nella materia prima di origine
ittica.
Per
questi motivi molte delle patologie di ipersensibilità ed
intolleranza alimentare sono provocate dall'intolleranza ai residui
di sostanze farmacologiche e chimiche.
Una
soluzione per ovviare ad allergie o intolleranze è
quella di optare per la preparazione
casalinga dei pasti.
Una
dieta basata su un'alimentazione fresca,
permette di evitare le conseguenze dell'alimentazione industriale
escludendo tutti gli ingredienti che possono determinare le
patologie di tipo alimentare e rappresenta la miglior forma di
prevenzione al manifestarsi di tali forme e ne costituisce la
terapia.
L'alimentazione
deve essere varia e può includere carne bianca o
rossa, o pesce non d'allevamento.
Il
pesce di mare è molto appetibile e rappresenta
un'ottima alternativa alla carne perchè le sue proteine
sono di alta digeribilità ed è ricco di acidi grassi insaturi,
importanti per il benessere dell'organismo in generale e per pelo e
cute in particolare, e raramente induce forme di ipersensibilità ed
intolleranza anzi le sue proteine sono la miglior alternativa
nella terapia di intolleranza di origine alimentare ( l'organismo
risponde velocemente con l'attenuazione o la scomparsa della
sintomatologia in pochi giorni).
Anche
la carne degli ovini appare indicata in quanto la maggior
parte di questi animali non è soggetta all'allevamento intensivo, ma
è allevata allo stato brado quindi risulta priva delle sostanze che
determinano l'insorgere delle patologie di tipo alimentare.
Carne
o pesce possono essere serviti anche crudi solo se
di ottima qualità e freschissimi ( cosa difficilmente reperibile
in commercio ), ma è preferibile scottarli
o lessarli in acqua bollente, soprattutto nel caso
del pesce.
A
questi alimenti si può aggiungere, per il cane, poco riso
bollito o patate lessate e un pò di verdura. Per
il gatto alla carne o pesce si può mescolare qualche fagiolino
lessato.
Per
quanto riguarda la frutta sono da evitare assolutamente gli agrumi
specialmente per i felini mentre ai cani possano essere
somministrate mele o banane. Inoltre la dieta può comprendere latte
e latticini se sono ben tollerati ed apprezzati.
La
preparazione casalinga dei cibi deve essere fatta in
funzione dell'animale quindi non deve
includere scarti di preparazioni o pasti per umani dal momento
che questi contengono sostanze ( quali il sale, lo zucchero, spezie,
aceto, ecc. ) o composti ( sughi, salse ecc.) che possono nuocere
alla salute del cane o del gatto e che quindi non gli devono essere
somministrati.
Infine
occorre ricordare che la preparazione casalinga dei pasti è
in pratica meno impegnativa di quanto possa sembrare dal
momento che non richiede la cucina quotidiana degli alimenti : è
infatti possibile cuocere carne/pesce, riso, verdura/legumi e
conservarli in frigo per 2/3 giorni portandoli a temperatura ambiente
al momernto della somministrazione con l'aggiunta, agli alimenti già
mescolati insieme, di un poco d'acqua tiepida da scolare quasi
interamente prima di servire.
Con
una miglior organizzazione del
proprio tempo è possibile quindi
fornire agli animali alimenti qualitativamente migliori e
più appetibili e sicuramente
più sani.
Una
scelta che risulta anche economicamente vantaggiosa dal
momento che la spesa per cibi freschi è equivalente, in termini di
costo, a quella per il cibo industriale di media qualità, e consente
di evitare il considerevole onere per visite, esami e regime
dietetico richiesti dal manifestarsi delle patologie di tipo
alimentare.
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