venerdì 26 febbraio 2016

Giornata mondiale del gatto : conferenza “Il gatto calunniato. Gli animali di affezione e la reciprocità degli affetti”


In occasione della giornata mondiale del gatto si è svolta sabato 20 febbraio a Castel San Giovanni ( Piacenza) la conferenza sul tema “Il gatto calunniato. Gli animali di affezione e la reciprocità degli affetti”. Relatore il Prof. Avv. Valerio Pocar Garante del Comune di Milano per la tutela degli animali, coordinatrice la giornalista Patrizia Galeotti e con la partecipazione del Sindaco di Castel San Giovanni  Avv. Lucia Fontana, organizzatrice dell’evento.
Sfatati i pregiudizi relativi all’indole dei piccoli felini e riconducibili alla natura solitaria del gatto,  quindi a differenti forme di socialità e di comunicazione rispetto a quelle utilizzate dagli animali sociali, sono state considerate le modalità relazionali offerte dai gatti che implicano un coinvolgimento emotivo importante. In grado di attuare un’efficace comunicazione interspecifica e di determinare una relazione profonda tra essere  umano ed animale.
Per godere della quale occorre ancora una volta abbandonare l’idea preconcetta della presunta superiorità umana ed oltrepassare lo specismo per osservare le peculiarità di creature da noi differenti, ma con le quali condividiamo molte analogie.
Dagli interventi dell’Avv. Lucia Fontana, della giornalista Patrizia Galeotti e dal dibattito conclusivo è emerso un ritardo culturale, oltre che normativo, del nostro Paese circa la condizione animale, ma anche una nuova sensibilità indicativa di un mutamento in atto nel comune sentire. Cambiamento del quale la stessa manifestazione è rivelatrice,  incontro di grande interesse con il pregio di aver riconosciuto la meritata considerazione ad una questione troppo spesso  trascurata come quella animale.

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venerdì 19 febbraio 2016

Riapertura caccia al lupo sulle Alpi : allo studio un piano che ne prevede l’abbattimento



Il 22 gennaio scorso è stato presentato illustrato a Cuneo durante la conferenza organizzata da LifeWolfalps “ La popolazione di lupo sulle Alpi : status e gestione” la bozza di un Piano predisposto dall’Unione Zoologica italiana incaricata  dal Ministero dell’Ambiente.
Considerata la fase iniziale non sono ancora palesemente dichiarate le effettive finalità di tale Piano.
Dopo alcune considerazioni relative alla disamina della situazione della specie in Italia, stimata tra i 1.000 e i 2.000 esemplari presenti sull’Appennino e 150 sul territorio alpino, i maggiori pericoli e le zone di conflitto per la compresenza con la popolazione umana, è stato però esplicitato l’intento della conservazione di una sana popolazione con lo scopo di salvaguardare lupi ed attività umane. Per perseguire questo obiettivo, nonostante sia stato riconosciuto che la presenza dei lupi risulti tuttaltro che numericamente eccessiva, è stato proposto l’abbattimento selettivo degli animali, da valutarsi caso per caso.
Nell’eventualitùà dell’approvazione del Piano i lupi potrebbero quindi tornare ad essere oggetto di caccia pur se rientranti tra le specie protette dalla direttiva europea  (prescrizione da superarsi attraverso una deroga ).
Sebbene il lupo sia tra gli animali selvatici maggiormente soggetti ad uccisioni illegali come riferisce anche Legambiente che calcola in 115 i decessi di lupi per cause non naturali ( animali uccisi con armi da fuoco, veleno, lacci , investimenti stradali ) dal 2013 ad oggi.
Dopo gli orsi, i daini ed  i cinghiali ora anche i lupi tornano ad essere a rischio.
In Italia, e non solo, terminata l’euforia dei contributi per il ripopolamento della fauna selvatica si rinnova riappare ricompare velocemente la costante prevaricatoria. In un atteggiamento schizofrenico che ancora caratterizza la relazione del genere umano con la natura e gli altri esseri viventi
Con la medesima, più semplice e maggiormente conveniente soluzione : lo sterminio, selettivo o di massa, che risolve temporaneamente il problema ed appaga il mondo venatorio. 

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lunedì 15 febbraio 2016

Due gemelli di gorilla nati a Dzanga-Sangha nella Repubblica Centrafricana









Ha suscitato sorpresa ed entusiasmo la notizia della nascita di due cuccioli di gorilla in Africa.
Il parto gemellare è molto raro tra i gorilla, per questo i nuovi nati rappresentano una doppia speranza per una specie seriamente minacciata di estinzione.
L’evento è avvenuto a gennaio nell’area protetta di Dzanga-Sangha, una riserva speciale all’interno del Parco Nazionale di Dzanga-Ndoki nella Repubblica Centrafricana.
I genitori, Malui e Macumba, leader ( silverback ) del gruppo, li accudiscono con affetto ed attenzione come sempre avviene tra questi primati. Infatti tra i gorilla, scimmie antropomorfe con un ciclo vitale simile a quello umano, anche il maschio partecipa alla cura dei piccoli.
Un precdente parto gemellare era avvenuto nel 2011 in Rwanda nel Volcanoes National Park da una coppia di gorilla di montagna, mentre quello del mese scorso è il primo verificatosi a Dzanga-Sangha tra gorilla di pianura.
Come molte altre specie anche quella dei gorilla è a rischio per la riduzione dell’habitat, l’insorgenza di malattie ( trasmesse anche dall’uomo) e l’ininterrotto fenomeno del bracconaggio. La conservazione dell’ambiente risulta quindi fondamentale per la sopravvivenza di questa specie e l’istituzione di parchi e zone protette può rappresentare un’opportunità in tal senso.
Come la riserva forestale di Dzanga-Sangha che si trova all’interno del Parco Nazionale di Dzanga-Ndoki istituito nel 1990 all’estremo sud della Repubblica Centrafricana al confine con il Congo e il Camerun. Dzanga-Sangha è inserita in complesso di aree protette che comprende territori di tutti i tre Paesi.









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venerdì 5 febbraio 2016

Nonviolenza e rispetto globale dei diritti nel pensiero di Aldo Capitini

Il pensiero e l’opera di Aldo Capitini per lungo tempo non hanno avuto il meritato riconoscimento.
Aldo Capitini, filosofo e politico,  ha rappresentato l’atipicità nel contesto nazionale introducendo per primo le tematiche della nonviolenza e del vegetarianesimo in Italia.
Figura emblematica e troppo anticipatrice per essere realmente compreso nella sua epoca.
Socialista e contemporaneamente liberale, pensatore anomalo e scomodo, in quanto non riconducibile a categorie predefinite, per la lucidità ed onestà intellettuale e per questo isolato dalla sinistra italiana.
Militante instancabile e pronto a sostenere qualunque iniziativa di giustizia e libertà convinto della necessità di dover operare “ per una realtà liberata comprendente tutti”, ossia l’intera globalità degli esseri viventi, senza alcuna distinzione, e di lottare per migliorare la realtà a partire dalla propria interiorità.
La sua concezione democratica ebbe come logica conseguenza l’adesione al vegetarianesimo al fine del raggiungimento di una parità di diritti per ridurre le discriminazioni anche tra gli esseri umani in base alla convinzione che risparmiare le vite degli animali “ inducesse al rifiuto di uccidere esseri umani”.
Antifascista e patrocinatore del concetto della nonviolenza allargato all’intera sfera degli esseri viventi fu fondatore della Società vegetariana italiana, organizzatore del convegno “ La nonviolenza riguardo al mondo animale e vegetale” nel settembre 1952 e della prima marcia della pace da Perugina ad Assisi nel 1961.
Propugnatore della  riduzione delle disuguaglianze per una maggior equità sociale sosteneva che i socialisti  non possono che lottare in favore degli animali essendo questi i più oppressi tra gli oppressi.
Per concretizzare una società umana in cui la guerra fosse finalmente bandita.
 “Non sono lontano dal pensare che gli uomini arriveranno veramente a non uccidersi tra di loro, quando arriveranno a non uccidere più gli animali.”

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