Il 22
gennaio scorso è stato presentato illustrato a Cuneo durante la conferenza
organizzata da LifeWolfalps “ La popolazione di lupo sulle Alpi : status e
gestione” la bozza di un Piano predisposto dall’Unione Zoologica italiana
incaricata dal Ministero dell’Ambiente.
Considerata
la fase iniziale non sono ancora palesemente dichiarate le effettive finalità
di tale Piano.
Dopo alcune
considerazioni relative alla disamina della situazione della specie in Italia,
stimata tra i 1.000 e i 2.000 esemplari presenti sull’Appennino e 150 sul
territorio alpino, i maggiori pericoli e le zone di conflitto per la
compresenza con la popolazione umana, è stato però esplicitato l’intento della conservazione
di una sana popolazione con lo scopo di salvaguardare lupi ed attività umane.
Per perseguire questo obiettivo, nonostante sia stato riconosciuto che la
presenza dei lupi risulti tuttaltro che numericamente eccessiva, è stato
proposto l’abbattimento selettivo degli animali, da valutarsi caso per caso.
Nell’eventualitùà
dell’approvazione del Piano i lupi potrebbero quindi tornare ad essere oggetto
di caccia pur se rientranti tra le specie protette dalla direttiva europea (prescrizione da superarsi attraverso una
deroga ).
Sebbene il
lupo sia tra gli animali selvatici maggiormente soggetti ad uccisioni illegali
come riferisce anche Legambiente che calcola in 115 i decessi di lupi per cause
non naturali ( animali uccisi con armi da fuoco, veleno, lacci , investimenti
stradali ) dal 2013 ad oggi.
Dopo gli
orsi, i daini ed i cinghiali ora anche
i lupi tornano ad essere a rischio.
In Italia,
e non solo, terminata l’euforia dei contributi per il ripopolamento della fauna
selvatica si rinnova riappare ricompare velocemente la costante prevaricatoria.
In un atteggiamento schizofrenico che ancora caratterizza la relazione del
genere umano con la natura e gli altri esseri viventi
Con la medesima, più semplice e maggiormente conveniente soluzione : lo
sterminio, selettivo o di massa, che risolve temporaneamente il problema ed
appaga il mondo venatorio.
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