Il problema zanzare si ripropone ogni anno aggravato dalla presenza della aggressiva zanzara tigre.
La zanzara, oltre ad essere fastidiosa per l’effetto della puntura, è un potenziale vettore di malattie tra cui la pericolosissima filaria.
I prodotti chimici per la disinfestazione sono tossici per gli animali, per l’uomo e per le specie vegetali e le irrorazioni di insetticidi, con funzioni preventive e adulticide, alla quali si ricorre dalla primavera, vanno evitate, perché sono inutili, pericolose e causano un impoverimento dei meccanismi di difesa e della biodiversità.
Inoltre con queste irrorazioni muoiono solo le zanzare direttamente colpite dall’insetticida mentre le sopravvissute, diventano più resistenti ai prodotti chimici.
Mentre gli insetticidi, depositati sulle piante ed altri tipi di superficie come i muri delle case, le pavimentazioni, gli arredi esterni, ecc., avendo un’alta residualità ambientale, determineranno la morte di altre creature tra cui i predatori delle zanzare che, senza antagonisti naturali, aumenteranno sempre di più.
L’uso degli insetticidi di sintesi ha poi effetti sulla salute delle persone e degli animali come allergie, asma, malattie neurovegetative, sterilità, malformazioni neonatali, ecc. e può determinare malattie molto gravi ( tumore), quali conseguenza delle irrorazioni.
Occorre quindi ricorrere a metodi il più possibile naturali e biologici, per il graduale ripristino della naturalità, che, se mantenuta, è in grado di tenere sotto controllo anche le zanzare.
I rimedi per proteggersi senza nuocere all’ambiente devono quindi essere totalmente naturali.
Per il benessere ambientale ed umano, la biodiversità è fondamentale e, poichè le logiche naturali sono di equilibrio, per ridurre il numero delle zanzare non si può ricorrere ad un solo metodo, ma invece all’integrazione di soluzioni diverse, adatte a differenti situazioni, privilegiando metodi meccanici e naturali.
La lotta efficace si deve basare essenzialmente sulla prevenzione, colpendo le larve, ma in modo atossico, perchè i prodotti chimici, anche se immessi nei tombini non sono innocui e vanno ad inquinare i fiumi ed il mare.
La lotta larvicida è l’elemento principale di alcuni rimedi totalmente naturali che si possono utilizzare.
Dal momento che la zanzara ha bisogno dell’acqua per la riproduzione al fine di contrastarle occorre intervenire sugli elementi che la contengono anche in quantità minima (sufficiente alla zanzara tigre).
Innanzitutto si può ricorrere alle ovitrappole realizzando falsi luoghi ideali di riproduzione per questi insetti che diventano micidiali trappole.
Le ovitrappole sono vasi di plastica nera di medie dimensioni (12×8 cm), riempiti d’acqua in cui è immersa un listello di masonite/faesite che viene utilizzata dalla zanzare tigre per deporre le uova.
Per la particolare conformazione delle ovitrappole le larve che nascono restano imprigionate in un compartimento ben chiuso contribuendo a interrompere il ciclo di vita degli insetti.
Per evitare che le zanzare depositino le uova nei tombini o nelle caditoie possono essere applicate delle zanzariere basculanti a maglie molto fini, studiate per lasciare defluire le acque meteoriche ma impedire l’accesso alle zanzare, che così non possono accedere ai ristagni quasi sempre presenti in questi luoghi. Queste speciali zanzariere sono più funzionali dei prodotti larvicidi oltre al fatto che, dopo il loro inserimento, non è più necessario trattare le acque con larvicidi ogni settimana o dopo ogni violento acquazzone.
Inoltre le zanzare in natura hanno dei formidabili predatori in mancanza dei quali si sono moltiplicate a dismisura. Il recupero della biodiversità locale può evitare il ricorso a metodi di maggior impatto e rappresentare una strategia vincente.
Tritoni, ditiscidi, nepidi, odonati,
anfibi, pipistrelli, rondini ed altri uccelli insettivori, libellule
e lucertole sono cacciatori e sono importanti
alleati nella lotta alle zanzare. ( vedi APPROFONDIMENTI http://www.infozanzare.info/naturaamica.php )
Inoltre le zanzare in natura hanno dei formidabili predatori in mancanza dei quali si sono moltiplicate a dismisura. Il recupero della biodiversità locale può evitare il ricorso a metodi di maggior impatto e rappresentare una strategia vincente.
I tritoni appartengono agli anfibi, sono
delle piccole “lucertole d’acqua”, lunghe dai 6 ai 15 centimetri (a seconda
della specie) e la loro dieta, specialmente nei giovani e nelle larve, è
incentrata sugli invertebrati (crostacei, coleotteri, ditteri, ecc.). I ditiscidi,
i nepidi e gli odonati: sono insetti predatori ( del
gruppo dei “macroinvertebrati d’acqua dolce” a cui serve acqua non inquinata
(anche con presenza di alghe, piante acquatiche, foglie secche, ecc) , mancanza di disturbo da parte dell’uomo ( è
necessario evitare quindi di pulire la vasca ogni settimana), assenza di pesci
predatori, soprattutto gambusie e carassi.
Il Ciclopino,
un piccolissimo crostaceo, è un grande cacciatore di larve di
zanzare, specialmente quelle di zanzara tigre ed è adatto soprattutto ai
contenitori d’acqua per gli orticultori (il prodotto è reperibile in una
confezione contenente 250 piccoli crostacei sufficienti a controllare fino a 50
litri di acqua. ).
Anche le rane, i rospi, le salamandre e tutti
gli altri anfibi sono eccellenti predatori di zanzare
quindi estremamente efficaci nel contrastarne la presenza.
I pipistrelli sono grandi divoratori anche di zanzare (ciascuno di loro può ingoiarne fino a 500 in un’ora di volo) e grazie
alla loro abilità nel cacciare insetti, rivestono un ruolo essenziale nel
mantenimento degli equilibri ecologici ed in particolare nel contenimento degli
insetti dannosi per le coltivazioni e per l’uomo.
Per averli nei pressi delle abitazioni occorre non
disturbarli durante il loro letargo invernale e quando allevano i piccoli in
estate.
Per cercare di attirarli l’ottimale sarebbe riservare loro
un locale di rifugio che possano sfruttare anche nella stagione fredda oppure
si possono installare dei nidi artificiali (scegliendo quelli
esenti da colle, vernici e sostanze nocive a cui i pipistrelli sono
particolarmente sensibili ) su alberi o muri ad almeno 4-5 metri di altezza,
preferendo una posizione soleggiata in direzione sud.
Queste
casette vengono occupate dai pipistrelli solo dopo diversi mesi che sono state
posizionate e sono utilizzate solo nel periodo primaverile ed estivo perché per
il letargo invernale prediligono luoghi maggiormente protetti.
E’
preferibile installare due o tre cassette-nido insieme poiché i pipistrelli
sono abituati al “riposo sociale” ed effettuare solo raramente l’ispezione
interna ( meglio se a fine estate o autunno) evitando in ogni caso rumori
molesti e movimenti bruschi che possono disturbarne il riposo.
Le
libellule sono
predatori sia delle larve,
sia degli adulti di zanzara, e si
trovano più di frequente presso stagni o corsi d'acqua. Si può attirarle in
giardino costruendo un apposito stagno
“da libellule”.
Va poi evidenziata l’azione dei pesci larvivori (gambusie, pesci rossi, tinche, ecc.)
estremamente utili per la distruzione delle larve di zanzara
La gambusia, un pesciolino
importato dall’America che, a suo tempo, ha aiutato a combattere con successo
la malaria, può essere messa in spazi circoscritti ( piccoli
stagni, vasche o acquari ) ed
è estremamente efficace nella lotta ad ogni tipo di zanzara poiché ogni gambusia divora fino a 150
larve al giorno. ( vedi APPROFONDIMENTI http://www.infozanzare.info/gambusia.php GAMBUSIA
AFFINIS )
Ma anche i comuni pesci rossi si
cibano delle larve di zanzara, di cui pure la tinca è ghiotta tanto da essere specializzata in
questa caccia e da poter essere definita un insetticida naturale.
Anche piante lacustri come l'Utricularia
vulgaris, una minuscola pianta carnivora, predatrice delle larve o l’Azzolla
caroliniana, piccola felce acquatica tappezzante, che impedisce alle zanzare di
depositare le uova, sono efficaci nella lotta a questi insetti. Oltre agli
altri alberi e vegetali repellenti tra i quali l’Erba Gatta (Nepeta
Cataria) che è un’efficace repellente naturale.
Altro innovativo rimedio larvicida non tossico, è
lo Zanzibar un enzima messo a
punto da un gruppo di chimici che, grazie alla sua reazione con il calcare
normalmente presente nelle acque, produce una barriera di micro bolle sul
pelo dell’acqua non permettendo alle larve di respirare e agli adulti di
deporre le uova. E’ sicuro, di origine vegetale e non
contiene sostanze pericolose, ha
una durata superiore agli altri strumenti di lotta biologica alle
zanzare, quali l’ormai noto Bacillus thuringiensis, è adatto per i sottovasi
o altri piccoli contenitori che non si possono svuotare periodicamente e
rimane attivo anche in caso di prosciugamento completo del sottovaso.
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