La prima
del 2016 è stata vista il 12 marzo a Diaccia Botrona, ed entro aprile le
rondini saranno tornate su tutta la penisola italiana.
Poiché la
specie è a rischio la LIPU della sezione locale ha chiesto ai Comuni della
provincia di Grosseto di adottare una
delibera “salvarondini” per salvaguardare i volatili.
Già negli
anni scorsi alcuni comuni hanno adottato provvedimenti tesi ad evitare la
distruzione dei nidi che avvengono casualmente, durante gli interventi
edilizi, o volontariamente, per evitare
le deiezioni dei volatili.
Le rondini sono tutelate ai sensi della Direttiva CEE
79/409 relativa alla Conservazione degli Uccelli Selvatici, dalla Convenzione
Internazionale di Berna sulla conservazione degli ambienti naturali, delle
specie e dei loro siti di nidificazione, dalla
Convenzione Internazionale di Bonn che ratifica l’impegno dei Paesi
aderenti alla conservazione delle specie migratorie e dei loro habitat, infine
dalla Legge 157/1992 e dalla Legge Regionale della Lombardia n. 26/1993.
Proprio per superare il problema della distruzione dei
nidi durante le opere di ristrutturazione degli immobili alcune associazioni
animaliste hanno avviato delle campagne per l’installazione di nidi artificiali
a sostituzione di quelli rimossi. L’opera di sensibilizzazione ha coinvolto
alcune amministrazioni comunali che le quali hanno approntato accorgimenti e
provvedimenti per la salvaguardia dei volatili mediante la sostituzione dei
nidi distrutti e l’emanazione di opportune delibere.
Il Comune di Rozzano ha realizzato una apposita
struttura ( la casa delle rondini dotata di nidi artificiali nell’Oasi dello
Smeraldino-.parco 4 ) e nel 2005 ha approvato un Regolamento di Tutela degli
Animali per aumentare la salvaguardia di questi uccelli. Oltre a vietare fino
al 15 settembre le ristrutturazioni edilizie che implichino la distruzione dei
nidi, a sollecitare gli agricoltori ad un uso responsabile dei prodotti chimici
ed a vietare la raccolta delle uova dei volatili. Misure similari sono state
adottate anche dal Comune di Opera, in Lombardia, di Genova e nella bozza del
Regolamento di Tutela degli Animali del 2015 del Comune di Milano. Mentre il
Comune di Marciana ( isola d’Elba) ha inserito nel Regolamento edilizio la
prescrizione di utilizzare, per i manti delle coperture dei tetti, tegole con
apertura adatte a consentire l’ingresso delle rondini.
La specie appare infatti sempre più esposta al rischio
di estinzione e gli avvistamenti di volatili sono divenuti progressivamente più
rari.
Attualmente si stima che le rondini coinvolte nella
migrazione siano circa 150.000. Un numero in costante ed ininterrotto calo
secondo uno studio della Bird-Life International per la quale la popolazione europea
tra il 1970 e il 1990 ha avuto una riduzione del 40%.
Allo scopo di tutelatre questi volatili nel 2014 ,
attraverso la collaborazione di Lipu, CISO ( Centro Italiano Studi Ornitologici
) ed Ebn Italia, è stato realizzato il
portale online www.ornitho.it
mediante il quale si possono comunicare segnalazioni e documentazione ( foto,
video, filmati ) idonee ad indicare gli avvistamenti e le posizioni di
nidificazione di rondini e balestrucci sull’intero territorio italiano.
Le rondini
risentono dei cambiamenti climatici in atto mentre il loro habitat naturale è
scomparso o ha subito cambiamenti notevoli
Modifiche ambientali, eliminazione di elementi quali
siepi, prati, orti, canali e fossati, agricoltura intensiva con l’uso massiccio
di fertilizzanti ed antiparassitari chimici,
scomparsa di stalle e
fienili tradizionali, che rappresentavano l’ambiente ideale per la
nidificazione, e di ambienti analoghi ne mettono a rischio la sopravvivenza.
E senza il loro sostanziale apporto nella lotta contro insetti e zanzare questi ultimi
proliferano.
Occorre
quindi un intervento immediato per evitare il nostro cielo rimanga deserto e
muto durante la primavera.
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