La
Coldiretti lancia dal Piemonte una campagna nazionale con l’obiettivo
di sollecitare misure di contenimento per i lupi.
In
sospetta consequenzialità alla riduzione dei contributi relativi ai
risarcimenti per i danni provocati dalla fauna selvatica deliberata
dalla Regione Piemonte nel 2015 in recepimento di una normativa
europea.
Ancora
una volta l’iniziativa evidenzia il difficile rapporto tra
popolazione umana, soprattutto in fascia montana, e fauna selvatica e
rivela l’unica condizione, quella economica, per la quale gli
animali possono essere tollerati dagli abitanti del luogo ( pure se
la presenza degli animali svolge un’azione attrattiva che si
traduce in incremento turistico ).
La
campagna prende avvio dalla stima dei danni che sarebbero causati
dalle specie selvatiche e che ammonterebbe secondo Coldiretti a più
di 100 milioni di euro per il solo anno 2015. Ovviamente senza
considerazione alcuna, in un’ottica alquanto settoriale, dei danni
che il genere umano causa agli altri esseri viventi ed all’ambiente.
Al
di là delle provocazioni di cifre e slogan ( “Ami i lupi? Adotta
un pastore”) ciò che purtroppo si evince è la desueta metodica
ricattatoria che provocherà vittime solo tra gli animali, in questo
caso il lupo capro espiatorio per eccellenza.
Ma
ancor più preoccupante potrebbe essere la posizione del governo dal
momento che il viceministro delle politiche Agricole, Forestali e
Alimentari Andrea Olivero avrebbe ha a suo tempo dichiarato l’intento
di modificare la linea di condotta concernente la fauna selvatica
procedendo agli abbattimenti, fino alla completa eradicazione di
alcune specie, in caso di danni alla biodiversità.
Perchè
è notorio che sia la fauna, specialmente quella selvatica, e non il
genere umano con i suoi interventi e manipolazioni, a mettere a
rischio la biodiversità !
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