L’
“ipotesi igienica “ sembra trovare sempre maggiori conferme
dalle indagini svolte in relazione alle patologie respiratorie.
Secondo
questa
teoria le malattie atopiche, ossia di origine allergica, sarebbero
influenzate anche dalle condizioni ambientali tra cui l’esposizione
ad
agenti patogeni ed allergeni comuni.
Esposizione
che, se attuata fin dalla prima infanzia, contribuirebbe ad
aumentare
le difese immunitarie dell’organismo esercitandolo a riconoscere
tali
sostanze
ed a reagire in modo adeguato. Viceversa una bassa esposizione ad
agenti biologici
e
parassiti nei primi anni di vita non aiuta a rafforzare il sistema
immunitario poiché non lo abitua ad individuare le reali minacce, ma
lo spinge a reagire con la risposta esagerata ( lo sviluppo di
anticorpi specifici) del soggetto allergico ogni qual volta viene a
contatto con uno di questi agenti. Anche nel caso di elementi che
non richiedono una reazione del sistema immunitario come la polvere,
gli alimenti, i pollini o il pelo del gatto. Incrementando così la
possibilità di sviluppare forme allergiche.
La
presenza di animali domestici, rendendo l’ambiente meno asettico,
giocherebbe un ruolo fondamentale nell’immunizzare gli individui
dalla tenera età.
E’
quanto emerso da uno
studio
tedesco effettuato nel 2014 dai medici dell’Hemholtz
Zentrum-Munchen Research Center su più di 2.500 bambini di età
inferiore ai 10 anni e da una ricerca svedese guidata
dall’epidemiologa Towe Fall dell’Università di Uppsala compiuta
nel 2015 su 650.000 piccoli ( e pubblicata su Jama Pediatrics ).
Entrambe
le
analisi sono giunte
alla stessa conclusione : gli animali rafforzano il sistema
immunitario svolgendo una
funzione
protettiva
per
le
malattie dell’apparato respiratorio e dall’asma
in particolare.
Medesima
deduzione anche dai risultati ottenuti da un gruppo di ricercatori
di Chicago che hanno confrontato sangue e sistema immunitario di 60
bambini di età compresa tra i 7 e 14 anni, metà della comunità
amish ( dove i casi di asma sono rarissimi) e gli altri 30 di quella
hutterita ( che mostra una casistica di affezioni asmatiche nella
norma ).
Le
due comunità presentano caratteristiche analoghe per origini (
germaniche ), autosufficienza, struttura organizzativa in fattorie e
refrattarietà alla contaminazione dello sviluppo tecnologico.
Ma
con una differenza importante : gli amish vivono in fattorie di
piccole dimensioni a stretto contatto con le stalle mentre
l’organizzazione degli hutteriti prevede grandi fattorie con
abitazioni ben separate dagli ambienti di ricovero degli animali.
Infatti
il pulviscolo, l’insieme
di finissime particelle in sospensione nell’aria,
delle dimore amish contiene una percentuale di endotossine,
componenti particolarmente insidiose dei batteri, 6 volte maggiore di
quello delle case degli hutteriti.
E
proprio la presenza delle endotossine svolge il ruolo di protezione
dalla affezione asmatica.
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