Oltre
al tristemente famoso Festival della carne di cane di Yulin (Cina )
la carneficina di cani avviene anche a Bali. Una strage silenziosa
quella documentata da un'indagine Animals Australia nella nota meta
turistica realizzata con l'usueto raccapricciante rituale.
I
cani di strada, che da sempre convivono pacificamente con la
popolazione locale, sono catturati ( alcuni vengono avvelenati)
picchiati e rinchiusi in gabbie di bambù o sacchi di plastica dove,
legati e con la bocca chiusa dal nastro adesivo, attendono
terrorizzati ore o giorni senza acqua nè cibo di essere fatti a
pezzi. La macellazione avviene di notte a pochi isolati di distanza
dai centri turistici.
Un
traffico i cui numeri superano di gran lunga ( 7 volte) quelli di
Yulin.
Il
commercio di carne di cane è infatti consentito dal governo di Bali,
anche se la maggioranza della popolazione si dichiara contraria, ed è
alimentato in parte ed inconsapevolmente dal turismo internazionale.
La
provenienza della carne a Bali può infatti risultare incerta, dal
momento che alcuni venditori mentono sull'origine del genere
alimentare commercializzato per realizzare un rapido profitto, e
quella consumata può quindi essere di cane.
Per
chiedere la fine del commercio di carne di cane si può firmare la
petizione e sostenere la campagna al link https://secure.animalsaustralia.org/take_action/bali-dog-meat-trade/index.php?r=594a361e2bf6b1498035742&ua_s=e-mail
Post Argomenti correlati
Etica e Diritti degli animali :
Nessun commento:
Posta un commento