Si
moltiplicano pericolosamente gli episodi di brutali uccisioni e
macabra esposizione dei corpi ai danni dei lupi.
Dopo
gli esemplari trovati uccisi ed impiccati al cartello d'ingresso del
paese di Radicofani ( Siena) venerdì scorso, 13 ottobre 2017, ieri
mattina è avvenuto il rinvenimento del corpo decapitato di un lupo
su di un'aiuola spartitraffico a Pergola, località Canneto, ( Pesaro
Urbino). Sebbene sia ancora da verificare si tratti di individui
appartenenti alla specie canis lupus italicus o di ibridi la gravità
dei gesti rimane.
Azioni
ed immagini probabilmente esplicative della natura di alcuni
residenti, ma lesive per la sensibilità di tanti italiani che ne
sono rimasti inorriditi.
Dal
momento che l'indole bestiale che sottointende questi atti e che ha
prodotto e messo in mostra tale orrore corrisponde ad una visione non
solo arcaica e superata, ma di barbarie tale da risultare
inaccettabile per un Paese civile.
Eesecuzioni
sommarie che non risultano giustificabili dal differimento
dell'approvazione delle misure a contrasto del bracconaggio (
contenute nel Piano di Conservazione e Gestione del lupo in Italia) o
dall'inadeguatezza di tempistica e modalità del risarcimento dei
danni da fauna agli allevatori, ma che appaiono solo come atti di
ritorsione con intento ricattatorio.
Mentre
la mancata reiterata individuazione dei colpevoli ( spesso non così
ardua ) e loro conseguente condanna si traduce di fatto se non in
tacita legittimazione nella derubricazione di tali reati.
Qualificando
l'Italia come un Paese culturalmente e giuridicamente statico
condannato all'ignavia ed alla vergogna.
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