Sarà
stata un'altra mattanza avvenuta nel silenzio.
Non
è più giunta infatti notizia alcuna della campagna anti-carnivori,
strage annunciata dei grandi predatori dei Carpazi decretata dalla
Romania ai primi del settembre scorso.
Il
Ministero dell'Ambiente romeno aveva autorizzato l'abbattimento di
circa 140 esemplari di orso e 97 di lupo motivandoli con i danni e le
aggressioni alle persone causate dalle specie selvatiche, il cui
numero sarebbe stato eccessivo per un'accettabile convivenza con il
genere umano, a tutela dell'incolumità della popolazione locale e
turisti. Il decreto ministeriale che ne legalizzava l'uccisione
consentiva la soppressione degli animali esclusivamente da parte di
personale autorizzato ( guardie forestali, polizia, militari )
stabilendo che abbattimento o ricollocazione potessero essere attuati
solo con l'accordo delle autorità preposte alla tutela
dell'ambiente.
Ma
la posizione della Romania circa l'attività venatoria dei grandi
predatori è sempre stato alquanto tollerante ed ambiguo.
Nonostante
l'ingresso della Romania nell'Unione Europea avvenuto nel 2007 il
Paese ha continuato indisturbato a permettere la pratica di ( la
stagione venatoria era aperta ogni anno dal 15 marzo al 15 maggio e
dal 1 settembre al 31 dicembre) compresa la realizzazione di trofei
( testa e pelliccia), inclusi nel prezzo della battuta di caccia, dei
quali erano consentiti le esportazioni.
Il
settore del turismo venatorio ha richiamato cacciatori da tutto il
mondo originando una delle più lucrose attività della nazione.
Perchè
la caccia-safari a orsi, lupi e linci in Romania è diventata da
tempo un'industria florida e redditizia che fa del Paese dei Carpazi
un'importante meta dell'attività venatoria.
La
Romania è riuscita a mantenere la politica di hunting aggirando la
normativa di protezione comunitaria mediante uno stratagemma dal
momento che la legislazione europea consente l'uccisione degli
animali selvatici solo in caso di provata pericolosità per l' essere
umano.
Infatti
i grandi carnivori sono inseriti tra le specie in pericolo di
estinzione che in quanto tali sono tutelati nei Paesi membri
dell'Unione Europea. Ma il governo di ogni ciascuno stato può
decidere la soppressione degli esemplari che si siano resi
protagonisti di aggressioni a persone o danneggiamenti a proprietà
private dei residenti.
Sebbene
la Romania abbia firmato nel 1973 la Convenzione di Berna (per la
conservazione della vita selvatica e dei suoi biotipi in Europa) il
Paese dei Carpazi ha nondimeno permesso il proseguimento
dell'attività venatoria di animali protetti dallo stesso documento
giustificando il business con le cifre sovrastimate degli esemplari
selvatici. Risultano così motivati i sistemi di gestione della fauna
selvatica che includono la caccia controllata per cui le autorità
romene possono stabilire ogni anno il numero degli abbattimenti
consentiti.
In
realtà, secondo le associazioni animaliste, la popolazioni di orsi (
ma anche di lupi e linci ) conterebbe un numero decisamente inferiore
di individui, tra i 2.000 -2.500 , contro i 6.000 stimati.
Non
vi sono infatti dati certi sull'effettivo numero di plantigradi in
Romania in quanto le azioni di censimento sarebbero falsate proprio
per far risultare quote maggiori di popolazione di orsi ( alcuni
esemplari sono contati più di una volta).
Inoltre,
come riporta la stampa locale, non tutti i proventi derivanti dalla
caccia all'orso bruno andrebbero alle casse dello stato, ma
rimpinguerebbero anche le finanze di enti forestali locali che
avrebbero organizzato partite di caccia al plantigrado tradottesi in
massacri dei orsi. Mentre personale e mezzi non risultano
sufficienti per controllare e contrastare l'azione di cacciatori o
bracconieri.
Di
fatto sembra che, conseguentemente all'attività venatoria, il numero
dei grandi carnivori abbia subito una decisa riduzione negli ultimi
anni.
In
seguito alle proteste delle associazioni ed alla disapprovazione
dell'opinione pubblica nell'ottobre 2016 la Romania, che anche
quell'anno aveva già fissato le quote di caccia autorizzate
comprensive di circa 550 orsi, 650 lupi e 500 grandi felini, ha
vietato l'attività venatoria e la realizzazione di qualunque trofeo
di caccia di grandi carnivori selvatici.
Il dubbio che si sia trattato solo di una sospensione temporanea della caccia è forte dal momento che l'hunting, pur se dissimulato, è probabilmente ripreso dopo un solo anno.
Il dubbio che si sia trattato solo di una sospensione temporanea della caccia è forte dal momento che l'hunting, pur se dissimulato, è probabilmente ripreso dopo un solo anno.
per
APPROFONDIMENTI
:
http://www.intelligonews.it/animali/articoli/6-settembre-2017/66371/romania-choc-parte-lo-sterminio-programmato-di-orsi-e-lupi-troppi-danni/
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/romania-il-governo-ordina-di-eliminare-orsi-e-lupi-in-modo-programmato_3092644-201702a.shtml
http://www.bighunter.it/Caccia/ArchivioNews/tabid/204/newsid730/20558/Default.aspx
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/romania-il-governo-ordina-di-eliminare-orsi-e-lupi-in-modo-programmato_3092644-201702a.shtml
http://www.bighunter.it/Caccia/ArchivioNews/tabid/204/newsid730/20558/Default.aspx
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