Nella
vicenda dell'uccisione del lupo ritrovato appeso alla pensilina di
una fermata dell'autobus di Ospedaletto ( Rimini) oltre al pastore
sardo residente nella zona di Coriano sarebbero coinvolti anche due
suoi collaboratori. Secondo quanto accertato dagli inquirenti
sarebbero gli occupanti del furgone bianco ripreso dalle telecamere
di sorveglianza con cui è stato trasferito il corpo dell'animale
fino alla fermata del ritrovamento.
Le
due persone individuate avrebbero agito di concerto con l'allevatore
aiutandolo nella barbara e macabra impresa. E sarebbero accusati di
uccisione di animali e furto aggravato di animale specie protetta
dello Stato. Capo d'imputazione quest'ultimo correlato all'ipotesi da
accertare che il lupo sia stato attirato in una trappola mediante
esche. Dal momento che si attendono ancora gli esiti dell'autopsia
effettuata sull'animale ucciso dall'Isituto di zooprofilassi per
verificare le modalità di quella che appare come un'effererata
esecuzione.
Mentre
il 6 dicembre, in occasione della conferenza Stato Regioni, si
procederà alla discussione del Piano Lupo la cui nuova stesura
dovrebbe prevedere la sospensione per 2 anni della decisione
sulla possibilità di ricorso alle deroghe per il prelevamento dei
lupi oltre ad azioni di monitoraggio della specie ( leggi
censimento) per il quale il governo prevede la modica spesa di
un milione e mezzo di euro.
A
conferma che l'Italia è un Paese dove quella eccessiva non è la
presenza di esemplari di lupo, ma di sanguinari Capuccetto Rosso.
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