mercoledì 21 marzo 2018

Strage di cani a Sciacca : tutto il mondo è paese ( purtroppo)

Nuovo gemellaggio Sicilia e Russia in questo freddo inizio di primavera. I due territori utilizzano infatti le medesime modalità per affrontare e "risolvere" il problema del randagismo : avvelenamento e strage.
Come in Russia in vista dei mondiali di calcio di giugno 2018 così in Sicilia si è avviato il massacro dei cani vaganti in previsione del Giro d'Italia il cui passaggio è programmato per maggio.
Dalla metà di febbraio è una continua emergenza.
E' accaduto a Sciacca (Agrigento), contrada Muciare, dove le vittime sarebbero almeno una settantina tra cani scomparsi ed avvelenati da esche confezionate con un potente insetticida utilizzato in agricoltura per il cui acquisto è necessario un apposito documento, strage per la quale al momento vi sono due sospettati.
Appresso c'è stata la reiterazione degli episodi di avvelenamento di cani a Licata (Agrigento) dove sono state raccolte dagli animalisti più di 50 esche e dove risultano scomparsi tantissimi randagi.
In seguito l'impiccagione di 4 cani erranti a Rosolini ( Siracusa) ed avvelenamenti a Paternò ( Catania).
Ancora la dispersione di esche avvelenate nei giardino della villa comunale nel centro di Avellino con conseguente chiusura e bonifica dell'area verde.
Successivamente l'avvelenamento e scomparsa di cani a Marinella di Selinunte ( Trapani) purtroppo registrati in due distinte episodi avvenimenti casi cicostanze.
Ma questa strategia per risolvere il fenomeno del randagismo dei cani liberi non è una novità in Sicilia. Come denunciano molti volontari ed animalisti gli avvelenamenti sono stagionali ( la frequenza è ripetitiva e coincidente con l'arrivo della bella stagione e dei turisti ) e sistematici.
Comportamenti aberranti per i quali ogni pretesto è valido e che si estendono a gran parte del sud della nostra penisola come dimostrano eventi quali il lancio di cuccioli di razza maremmana da un ponticello sul greto del fiume Irminio a Giarratana ( Ragusa) dove i piccoli sono stati salvati dai carabinieri che hanno identificato e denunciato per abbandono di animali un pensionato di 70 anni. O il gravissimo caso di sevizie e maltrattamento a Caltanissetta, in contrada Sabucina, dove un uomo, bloccato e denunciato dai carabinieri, alla guida della sua auto, stava trascinando, legato con una catena metallica al mezzo, un pastore tedesco che è stato così salvato da una morte orribile pur riportando ferite agli arti. Fino alla recente uccisone a bastonate di un'intera cucciolata a Cutro ( Crotone ) in Calabria accaduta lunedì 12 marzo.
Una terra tanto bella quanto crudele quella del meridione d'Italia.
Ma la popolazione siciliana o calabrese non è tutta così spietata come vorrebbero dimostrare gli autori delle stragi perchè animalisti e volontari che operano in questi territori ostili sono doppiamente coraggiosi e meritano sostegno e rispetto. In condizioni così difficili dimostrano una generosità che rasenta l'eroismo e fa risaltare in negativo la pavidità degli artefici del massacro degli innocenti.
Ignoranza ed arretratezza non riescono a spiegare tanta ferocia, oltre all' insensibilità occorre anche squilibrio mentale per compiere tali crimini. Infatti, come dimostrano studi e ricerche la violenza agita sugli animali è un significativo indicatore di pericolosità sociale dal momento che è provata la connessione tra maltrattamento di animali e violenza interpersonale, devianza, crimine.
E mentre gli animalisti, oltre a denunciare, hanno tentato di arginare e porre rimedio alla drammatica situazione ( la veterinaria Leila Li Causi si era offerta di sterilizzare gratuitamente i randagi cani di Sciacca ), finalmente il presidente della regione Sicilia Nello Musumeci ha annunciato lo stanziamento di 2 milioni di euro per la sterilizzazione dei cani e gatti erranti della regione.
Solo un primo, ma speriamo concreto passo, nella direzione di un'evoluzione della mentalità che porti alla fine dello sfruttamento dei randagi ( utili solo quando si tratta di incassare denari pubblici per simulare accoglienza ed accudimento in quelli che in realtà sono canili lager) in una terra ancora troppo inospitale per la vita animale.


per APPROFONDIMENTI


https://www.quotidiano.net/benessere/animali/animali-leal-sciacca-1.3733200

http://meridionews.it/articolo/63134/sciacca-trenta-cani-randagi-morti-avvelenati-in-citta-veterinaria-mi-offro-di-sterilizzarli-gratuitamente/

http://www.nelcuore.org/home/2018/03/14/trapani-avvelenati-due-cagnolini-uno-muore/

https://www.crotonenews.com/cronaca/strage-di-cuccioli-di-cane-a-cutro-uccisi-a-bastonate/




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giovedì 15 marzo 2018

Un cucciolo di cane ennesima vittima dei viaggi aerei


La morte di un cucciolo di cane di 10 mesi sul volo 1284 della United Airlines da Houston a New York lunedì scorso conferma la pericolosità dei viaggi aerei per gli animali.
Che possono essere costretti a viaggiare nella stiva o, come nel caso di cronaca, alloggiati in contenitori pericolosamente inidonei come il vano portabagagli.
Nel quale il cucciolo è rimasto chiuso per le tre ore di durata del viaggio nel vano portabagagli senza possibilità di ricevere l'aria necessaria alla respirazione giungendo senza vita a destinazione. Oltretutto il cane era un french bulldog razza brachicefala per la quale il viaggio aereo è assolutamente sconsigliato come per tutti gli animali affetti da patologie cardiache o respiratorie.
Occorre ricordare che l'animale è considerato dalle compagnie aeree come bagaglio, registrato o al seguito, per il quale le disposizioni possono differire a seconda del vettore poichè non vi sono norme uniformate.
Il trasporto degli animali è autorizzato solo a specifiche condizioni, trasportato in cabina o in stiva, e comunque chiuso in un contenitore di specificate dimensioni. Il comandante titolare del volo ha la facoltà di farlo trasferire nella stiva o sbarcarlo al primo scalo quando non siano rispettate tutte le condizioni richieste o in caso di disturbo ai passeggeri. E, ad aggravare la situazione contribuisce l'insensibilità e l'impreparazione del personale incaricato, come nella vicenda riportata, dove un'assistente di volo ha costretto la passeggera a chiudere il cane nel vano invece di lasciarlo nel trasportino per animali posizionato sotto il sedile di fronte al cliente che lo accompagna.
Lo spostamento aereo andrebbe quindi sempre evitato perchè fortemente controindicato dal momento che comporta modalità di trasporto assolutamente inadatte agli animali e le cui conseguenze possono, e purtroppo sono, essere mortali.


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