La
morte di un cucciolo di cane di 10 mesi sul volo 1284 della United
Airlines da Houston a New York lunedì scorso conferma la
pericolosità dei viaggi aerei per gli animali.
Che
possono essere costretti a viaggiare nella stiva o, come nel caso di
cronaca, alloggiati in contenitori pericolosamente inidonei come il
vano portabagagli.
Nel
quale il cucciolo è rimasto chiuso per le tre ore di durata del
viaggio nel vano portabagagli senza possibilità di ricevere l'aria
necessaria alla respirazione giungendo senza vita a destinazione.
Oltretutto il cane era un french bulldog razza brachicefala per la
quale il viaggio aereo è assolutamente sconsigliato come per tutti
gli animali affetti da patologie cardiache o respiratorie.
Occorre
ricordare che l'animale è considerato dalle compagnie aeree come
bagaglio, registrato o al seguito, per il quale le disposizioni
possono differire a seconda del vettore poichè non vi sono norme
uniformate.
Il
trasporto degli animali è autorizzato solo a specifiche condizioni,
trasportato in cabina o in stiva, e comunque chiuso in un contenitore
di specificate dimensioni. Il comandante titolare del volo ha la
facoltà di farlo trasferire nella stiva o sbarcarlo al primo scalo
quando non siano rispettate tutte le condizioni richieste o in caso
di disturbo ai passeggeri. E, ad aggravare la situazione contribuisce
l'insensibilità e l'impreparazione del personale incaricato, come
nella vicenda riportata, dove un'assistente di volo ha costretto la
passeggera a chiudere il cane nel vano invece di lasciarlo nel
trasportino per animali posizionato sotto il sedile di fronte al
cliente che lo accompagna.
Lo
spostamento aereo andrebbe quindi sempre evitato perchè fortemente
controindicato dal momento che comporta modalità di trasporto
assolutamente inadatte agli animali e le cui conseguenze possono, e
purtroppo sono, essere mortali.
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