In
seguito alla campagna promossa dalla PETA molti marchi hanno deciso
di eliminare l'uso e la vendita del mohair ( H&M, Esprit, Forever
21, ecc.) ed altri (Inditex , Esprit, la catena Zara) si sono
impegnatati a vietare a breve questa lana ottenuta mediante negli
allevamenti intensivi con enorme e gratuita sofferenza degli animali.
E
nella speranza che altre ditte di abbigliamento, tra le quali Levi's
o Ermenegildo Zegna Group, optino per la medesima soluzione.
La
denuncia dell'associazione animalista era iniziata a maggio con la
diffusione di video che svelano l'orrore della produzione del mohair.
Il reportage era stato poi pubblicato dal quotidiano Washington Post.
Le
riprese dei filmati sono state realizzate in 12 fattorie del Sud
Africa ( nella regione di Karoo ), il maggior produttore mondiale di
mohair, e mostrano le sevizie e violenze ( tra cui anche un operaio
che decapita uno degli ovini ) inflitte alle capre d'angora in
occasione della tosatura.
In
queste fattorie la mortalità degli animali è assai elevata e circa
il 25% degli ovini non raggiunge i 6 mesi di vita, età a cui avviene
la prima tosatura.
Prima
della tosatura per pulire la lana ( alcuni animali sono terrorizzati
al punto di avere il mantello ricoperto di feci hanno il mantello
ricoperto di feci per il terrore) le capre sono immerse in vasche
con soluzioni chimiche la cui velenosità, tale da provocarne la
morte se ingerite, non impedisce ai contadini di immergere a forza,
spingendole sott'acqua, anche le teste degli ovini nel liquido.
Poi
capretti ed adulti, come nella odierna produzione della lana,
atterriti ed immobilizzati dal panico, sono brutalmente trascinati,
feriti, mutilati se non addirittura uccisi per i tagli inferti
durante la tosatura attuata molto velocemente, con modalità brutali
e senza alcun riguardo per gli animali dal momento che la maggior
parte degli addetti viene remunerato a quantitativo di lana tosata.
E
i sopravvissuti, rimangono in assenza di riparo alcuno per 4/6
settimane dopo essere state privati del mantello che li protegge dal
freddo a cui sono estremamente sensibili. Infatti, poichè con
l'innalzarsi della temperatura le capre perderebbero naturalmente il
vello invernale, sono sottoposte a tosatura prima della primavera
quando la stagione è ancora rigida. Per questo molti animali
muoiono per l'assenza di difesa dalle basse temperature con un tasso
di mortalità che può arrivare anche all'80%.
Inoltre
gli ovini subiscono operazioni estremamente dolorose come quali
marchiatura mediante punzonatura con perforazione dell'orecchio, per
mezzo di pinze molto aguzze, e castrazione con l'uso di
strumentazione grossolana e senza anestesia alcuna.
Le
capre che sopravvivono sono sottoposte a tosature ripetute per 5 / 6
anni finchè i loro denti sono consumati per la dieta inadatta a cui
sono costrette e non riescono più ad alimentarsi. Sono allora
vendute per essere macellate nei cortili delle fattorie in modo
barbaro con attrezzi rudimentali senza sedazione o nei mattatoi dove
le metodologie non sono meno crudeli.
L'organizzazione
industriale Mohair SA, che produce circa il 50'% del mohair a livello
mondiale ed esporta soprattutto nei paesi europei ed asiatici, ha
sospeso la realizzazione della fibra nelle fattorie coinvolte nel
video affermando di ritenere fuorviante l'immgine dell'industria
trasmessa ed erroneo la maggior parte del rapporto. Ma il gruppo ha
anche sostenuto che " Il trattamento degli animali determina in
definitiva il reddito e la sostenibilità dell'agricoltore"
legittimando così ogni violenza agita sugli animali in quanto
motivata dal guadagno umano.
Purtroppo
gli abusi nell'industria della lana sono da tempo divenuti la norma
ed il settore del mohair non è esente da queste pratiche. Infatti
solo la presa di coscienza dei consumatori ed il conseguente rifiuto
di una fibra ottenuta in modo così cruento potranno indurre i marchi
della moda ad evitare la commercializzazione di questi materiali.
per
APPROFONDIMENTI
:
expose/https://www.businesslive.co.za/bd/opinion/columnists/2018-05-21-neels-blom-washington-post-mohair-story-pulls-wool-over-readers-eyes/
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