mercoledì 26 agosto 2015

Trattamenti naturali per eliminare i pidocchi

I pidocchi sono, parimenti alle pulci ed alle zecche,  parassiti esterni che possono generare infestazione degli animali. La pediculosi, infestazione da pidocchi, è generalmente rara nel cane e nel gatto, si manifesta in animali che vivono in cattive condizioni igieniche, in stato di denutrizione e debilitazione o di sovraffollamento, ma può essere anche causata da patologie (l’eczema umido nel cane attrae pulci e pidocchi).
Come tutti i parassiti può trasmettere o predisporre a malattie cutanee in quanto l’eccessiva azione di grattarsi provoca lesioni della pelle che attraggono e divengono sedi di batteri e microrganismi patogeni.
Hanno maggiore probabilità di essere soggetti  ai pidocchi cani e gatti con libero accesso a spazi esterni e contatto con altri soggetti infestati dal parassita.
Anche se alcune razze possono essere maggiormente predisposte all’aggressione dei pidocchi per caratteristiche specifiche ( pelo lungo e folto, orecchie lunghe) che rappresentano condizioni favorevoli al parassita.
La  trasmissione avviene da individuo a individuo della stessa specie prevalentemente mediante contatto diretto poiché il parassita sopravive solo per un breve periodo ( 2-3 giorni ) nell’ambiente. Il  contatto indiretto è più raro ed si verifica attraverso arredi e materiali ( giochi, coperte, cucce, spazzole  e pettini, tappeti, ecc.).
L’infestazione è più frequente durante la stagione fredda poiché la pelliccia invernale è un ambiente ideale alla proliferazione del parassita, mentre la riproduzione diminuisce nella stagione estiva.
I pidocchi, molto diffusi anche tra il genere umano, soprattutto bambini, proprio perché peculiari della specie, ossia specie-specifici, non sono trasmissibili ad soggetti di diversa differente categoria.
I pidocchi di cani e gatti appartengono agli Anopluri, pidocchi pungitori che si nutrono del sangue delle vittime ( ematofagi ), o agli Ischnocera, pidocchi masticatori che si alimentano dei residui della cute e di peli dell’animale ospite.
Il  gatto è soggetto ad un solo tipo di pidocchi  i Felicola substratus ( parassita pungitore), quelli più comuni del cane sono i Trichodectes canis ( parassita pungitore  potenziale ospite intermedio della tenia  Dipylidium caninum) e il Linognathus setosus (parassita succhiatore), i pidocchi che infestano l’uomo sono i Pediculus humanus.
L’intero ciclo biologico del parassita, che è privo di ali, si svolge sull’animale ospite.
La femmina depone le uova che si ancorano al pelo, alla schiusa delle lendini emerge la ninfa che diviene adulta attraverso tre fasi di muta.
Il periodo di riproduzione è di circa 2-3 settimane mentre la vita del parassita e di un mese  Tale l’intervallo temporale può essere necessario, in caso di infestazione, per l’eliminazione di tutti i parassiti,  pidocchi adulti e uova, dal mantello dell’animale:
Mentre il rischio di infestazione dell’ambiente domestico è relativamente basso perché i pidocchi sopravvivono per un breve periodo senza ospite..
Parassiti e lendini tendono a localizzarsi attorno a testa, collo, spalle, inguine, zona lombare e rettale.  In queste aree si evidenziano maggiormente i segni indicatori dei problemi  provocati dai pidocchi .
La sintomatologia può variare a seconda dell’entità dell’infestazione : da una condizione asintomatica con la presenza di pochi parassiti e di uova  attaccate al pelo a manifestazioni di intenso prurito per le punture del parassita (e conseguente frequente azione di grattarsi), irrequietezza, agitazione, desquamazione cutanea ( simile a forfora nell’aspetto), opacità del mantello, escoriazioni e piccole croste sulla pelle, dermatite, alopecia  e gravi forme anemiche in cuccioli fortemente con forte infestazione.
La diagnosi è semplice poiché viene eseguita con l’analisi visiva diretta dell’animale e con l’osservazione al microscopio del pelo. I parassiti, adulti e uova (lendini),  sono facilmente riscontrabili sulla pelliccia soprattutto negli esemplari con mantello scuro : gli adulti, che hanno una dimensione di 1-2 mm ed un colore biancastro, si spostano mentre le uova sono ben tenacemente assicurate ai peli.
La prevenzione risulta sempre di fondamentale importanza e viene eseguita mantenendo buone condizioni igieniche all’interno dell’abitazione e nelle aree esterne di pertinenza, con la pulizia sistematica delle cucce e lettini degli animali per i quali è preferibile scegliere finiture e materiali  agevolmente e usualmente lavabili in casa.
Altrettanto essenziale è la cura del mantello degli animali che può essere attuata mediante frequenti spazzolature con un pettine anti-pulci.
Inoltre l’ esame visivo e tattile di pelo e cute, in particolare delle zone più sensibili all’azione dei parassiti,  permette di individuare pidocchi e lendini con un intervento puntuale.
Per i trattamenti antiparassitari è sempre preferibile consultare preventivamente il medico veterinario.
In considerazione del fatto che l’eliminazione dell’infestazione da pidocchio è relativamente semplice  risulta consigliabile evitare i comuni antiparassitari esterni ( shampoo, spray e polveri , ecc) per il grado di tossicità di tutti questi prodotti, anche quando ne vengono declamate le origini naturali ( le piretrine sono insetticidi naturali, ma sono veleni di contatto con elevato grado di tossicità).
Come per le pulci e le zecche è possibile utilizzare alcuni metodi naturali come l’aspersione del pelo dell’animale, mediante un panno inumidito nell’infusione,  con la tisana fredda  di camomilla.
Altre sostanze possono essere utilizzate per il cane, ma non per il gatto per il quale sono molto tossiche.
Per il cane si può procedere ad un bagno in acqua tiepida nella quale è stato aggiunto un po’ di  bicarbonato. Oppure, sempre  per il cane, si può ricorrere alla detersione della pelliccia con una soluzione di acqua ed aceto di mele o l’aceto di vino bianco con la quale inumidire pelo e cute, mediante un panno irrorato della diluizione. Il medesimo trattamento può essere realizzato con tisane tiepide di eucalipto, rosmarino o timo.
Gli oli essenziali, biologici e diluiti con acqua, vanno utilizzati con notevole cautela soprattutto l’olio di neem  : sono repellenti, ma hanno un alto grado di tossicità.
L’uso di questi oli va sempre evitato per il gatto, l’olio di neem in particolare, perché estremamente tossici per i felini, come risultano anche aglio, aceto, succo di limone o di arancia, eucalipto, rosmarino o timo, cedro, mentuccia  ( il suo olio è tossico anche per il cane e l’uomo).
Sembra che anche i fiori di Bach, pur non costituendo una cura contro la pediculosi, svolgano un’azione depurante e difensiva che può implementare l’adozione di altre terapie naturali nell’eliminazione dei parassiti.
A questi metodi si possono associare trattamenti meccanici come l’impiego del pettinino per i pidocchi, uno strumento estremamente utile e facilmente reperibile in commercio. Questo pettine ha fitti denti in acciaio che aiutano nella rimozione delle lendini localizzate alla base del pelo, ma deve essere utilizzato con delicatezza e cautela per evitare di provocare lesioni alla cute dell’animale o di strappare ciocche di  il pelo.
Esimersi invece dall’utilizzo su cani e gatti il pettinino elettrico per non spaventare l’animale o provocargli danni.
Successivamente al trattamento, per impedire un’ulteriore infestazione, occorre procedere al lavaggio e disinfezione degli oggetti ed arredi che potrebbero essere rifugio e veicolo per i parassiti (piattini e ciotole per il cibo, lettini e coperte, giochi, ecc).

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venerdì 21 agosto 2015

Attivista entra nell’arena durante la corrida per assistere il toro ferito a morte


Merita almeno una menzione il gesto dell’attivista animalista spagnola Virginia Cruz che è scesa nell’areana La Malagueta a Malaga, Andalusia, per assistere il toro ferito a morte nella corrida e difenderlo dal colpo finale del torero.
E’ la prima volta che una donna entra nell’arena contro quella barbarie insensata ed anacronistica che è la corrida tauromachia. Un gesto dettato da empatica compassione probabilmente l’unico che quell’animale non umano aabbia ricevuto durante la sua breve esistenza. Virginia Cruz  ha affermato di aver sentito il toro “piangere di dolore “ e di non aver saputo resistere al richiamo di aiuto.
La morte delle creature non umane continua ad essere spettacolo anche quando riguarda un animale che è stato in passato un simbolo femminile, portatore di vita e di fertilità.
Il toro è stato ucciso dopo che la polizia ha allontanato a forza l’animalista alla quale è stata inflitta una sanzione di 6.000 euro.
Intanto sul web Charge.org  sta procedendo alla petizione per evitare l’incriminazione dell’attivista in seguito alla sua azione.
Il video Primera Mujer Anti-Taurina que salta al Ruedo Sola è stato messo in rete dal Collectivo Antitaurino Marbella, associazione a cui aderisce  Virginia Cruz. 

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giovedì 20 agosto 2015

La depurazione dell’acqua realizzata con sistemi naturali ( le bucce della frutta )









Già nel 1972 alcuni scienziati in Thailandia avevano sperimentato l’impiego della fibra di cocco e della lolla del riso nel processo di assorbimento di contaminanti ed altri  residui presenti nell’acqua.
Alcuni anni fa un chimico brasiliano, Milena Boniolo dell’Università Federale di Sao Carlos, ha scoperto che le bucce di banana, essiccate e ridotte in polvere, depurano l’acqua inquinata.
E recentemente anche un team di ricercatori indiani, sotto la guida del Prof. Suresh Valiyaveeettil del Dipartimento di Chimica della Singapore National ’University, è giunto alla medesima conclusione utilizzando bucce di frutti diversi quali avocado, melone giallo, pitaya, mela,  pomodoro.
Il procedimento attraverso il quale le bucce svolgono un’azione depurativa è il medesimo : l’attrazione delle cariche elettriche. Infatti le bucce (di banana, pomodoro, mela ) di frutti con elevate quantità di azoto ed altre sostanze chimiche hanno molti elettroni (di carica negativa) che attraggono le cariche positive generalmente presenti nei metalli contenuti nell’acqua inquinata. Le bucce assorbono gli ioni tosici dei metalli pesanti, soprattutto rame e piombo, pesticidi, nanoparticelle, conservanti presenti nell’acqua. 
Il procedimento può essere ripetuto più volte fino alla purificazione completa dell’acqua. Inoltre non occorre trattare chimicamente le bucce che in alcuni casi possono possono essere riutilizzate (quelle di banana fino ad 11 volte ) per un ulteriore trattamento depurativo.
Questa tecnica che impiega i rifiuti organici per la rimozione delle sostanze nocive dall’acqua risulta quindi anche economicamente vantaggiosa. In tal modo il sistema di azione purificatrice di contaminanti svolta da rifiuti biodegradabili, per la sua estrema semplicità, può essere utilizzato pure in ambito domestico e perfino nelle zone rurali remote.







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lunedì 10 agosto 2015

Ogm e pesticidi causa dell’aumento incremento delle intolleranze alimentari e delle allergie

Medici ed oncologi concordano sull’importanza che l’alimentazione riveste per la salute.
Alimenti con elevata presenza di elementi chimici , anche in conseguenza di un uso smodato di pesticidi ed ogm sono responsabilili dell’aumento esponenziale negli ultimi decenni di allergie ed intolleranze alimentari.
Il sistema immunitario dell’individuo può infatti essere modificato durante la gestazione  e trasmesso alterato al futuro nascituro.
I pesticidi sono sostanze tossiche che annientano microrganismi ed esseri viventi: in agricoltura nella categoria di fitofarmaci rientrano elementi chimici, diserbanti, fungicidi ecc utilizzati per debellare insetti, batteri, piante infestanti, ecc. Invisibili, bioaccumulabili contaminano cibo, suolo ed acque.
L’uso di pesticidi, e soprattutto di quelli tossici,  ha registrato un incremento notevole in seguito all’introduziione delle coltivazioni geneticamente modificate (il glifosato contenuto nell’erbicida Roundup, il 2,4 D che è un componente dell’agente Orange , l’atrazina vietata in Europa,ecc. )  per ora impiegate principalmente nei foraggi e mangimi per gli animali.
Ma anche altre sostanze impiegate nella produzione del cibo hanno effetti deleteri.
Solfiti (derivati dalla combustione del petrolio sono responsabili di effetti di sensibilizzazione come problemi respiratori in individui asmatici affetti d’asma) e anidride solforosa (gas incolore individuato dalla sigla E220  estremamente irritante e causa di molteplici patogie risultano ampiamente utilizzati come coloranti, antiossidanti e conservanti nell’industria alimentare e farmaceutica. Ma anche metalli ( alluminio ), metalli pesanti, sostanze tossiche ( come l’arsenico addizionato al mangime del pollame).
Ed ancora alimenti infetti da micotossine ( sostanze tossiche prodotte da alcuni funghi e lieviti in ambienti e situazioni speciali ) ritenute addirittura perfino più nocive degli antiparassitari. micotossine  (presenti anche in molti latti ed omogeneizzati di carne per i bambini), batteri, salmonella ( l’agente patogeno che contamina maggiormente i cibi).
Menzione particolare merita la melamina ( sostanza ottenuta dal carbone ed usata nella produzione delle materie plastiche e come fertilizzante) che, tra le tossine, risulta particolarmente pericolosa e che è stata per anni aggiunta come “proteina” agli alimenti per animali soprattutto nei cibi prodotti negli Stati Uniti e in Cina  e commercializzati  anche in Paesi esteri. In Cina la melamina è tuttora addizionata in polvere alla farina di riso aggiunta agli alimenti in scatola per animali.  E’ infatti un supplemento che accresce la frazione proteica in modo economico rispetto all’addizione delle proteine del mais, grano o soia. Si ritiene che l’associazione tra la melamina e l’acido cianurico, come la prima elemento di contaminazione del cibo per pet, generi la formazione di cristalli nocivi per l’attività renale motivo di parecchi casi di morte di cani e gatti
La melanina è stata inoltre l’agente contaminante del latte in polvere responsabile dell’intossicazione di moltissimi bambini cinesi.
Poiché la domanda è in grado di influenzare la produzione è preferibile privilegiare l’acquisto di prodotti biologici.
La scelta di cibi biologici può essere molto utile dal momento che contengono un numero di additivi alimentari, potenzialmente allergizzanti, di molto inferiore a quelli comuni


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