mercoledì 25 gennaio 2017

Piano per la conservazione e gestione del lupo : via libera "tecnico" alla bozza che prevede l'abbattimento controllato


E' stato approvato ieri dalla Conferenza Stato-Regioni, in un confronto di ordine tecnico, il Piano per la conservazione e gestione del lupo. L'approvazione definitiva, in sede politica, è stabilita per il 2 febbraio. Nonostante il recepimento da parte del Ministero dell'Ambiente di alcune modifiche richieste dagli enti locali, il Piano rimane sostanzialmente invariato ammettendo per le Regioni la possibilità di deroga dalla tutela del lupo istituita nel 1971 e l'autorizzazione all'uccisione.
In merito le dichiarazioni del Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti risultano quanto meno opinabili " Nessuno vuole ammazzare i lupi. ... Il problema del lupo è ormai evidente .... In certe zone la presenza del lupo è diventata un rischio per le attività agricole. Ci sono attività che chiudono per la presenza dei lupi. "
Tali asserzioni offrono una visione alquanto distorta della realtà e inducono un allarmismo irrazionale e assolutamente immotivato.
Invero la misura 22 ( di una serie di provvedimenti atti a favorire la convivenza fra i lupi e le attività agricole) prevede l'abbattimento del 5% della popolazione di lupi.
Forse il Ministro non ha grande dimestichezza con la lingua italiana o ha confuso la terminologia...
In ogni caso le affermazioni sono state fatte durante la presentazione a Roma del nuovo calendario dei Carabinieri che, in seguito all'accorpamento del Corpo Forestale all'Arma, raddoppia con un almanacco dedicato alle specie animali e vegetali a rischio e protette dalla convenzione CITES.
Paradossalmente pure il lupo è una specie protetta anche se lo sarà sempre meno nel caso che il Piano venga approvato mantenendo la controversa misura.
A dimostrazione del fatto che in Italia gli animali tutelati godono di effettiva salvaguardia nelle stesse ore, sempre ieri, il Gruppo Carabinieri Forestale di L'Aquila ha scoperto e denunciato sei bracconieri con il bottino della caccia illegale : 4 caprioli che sono specie protetta.


sabato 21 gennaio 2017

Non c'è pace per il lupo ( il Piano per la conservazione e gestione ne prevede l'abbattimento )





Mentre si moltiplicano gli appelli per salvare dalla morsa del freddo gli animali delle zone terremotate e colpite dall'ondata di gelo il Piano per la conservazione e gestione del lupo in Italia, la cui approvazione è prevista martedì 24 gennaio alla Conferenza Stato Regioni, ammette la possibilità per le Regioni di derogare al divieto di rimozione dei lupi dall'ambiente naturale autorizzando l'uccisione del 5% della popolazione presente sul territorio italiano.
Legalizzando la caccia per un animale che, come gli altri, risente delle avverse condizioni climatiche di questo inverno particolarmente rigido e che già è continuo oggetto di azioni di bracconaggio. Accusato anche dei danni compiuti dai branchi di cani o ibridi cane - lupo rinselvatichiti per la deplorevole prassi dell'abbandono.
Il WWF chiede la modifica della bozza del Piano con la cancellazione della possibilità di deroga dalla tutela istituita nel 1971.
Per salvare il lupo un animale che è parte integrante del patrimonio faunistico italiano la cui esistenza è ancora in costante pericolo come si evince dai quotidiani articoli di cronaca.



Post Argomenti correlati Ecosostenibilità ed ambiente :

Uno sviluppo autenticamente sostenibile

La responsabilità della bellezza

Coniugare architettura ed ecologia

Bioarchitettura e non

Il prezzo della carne : l’Oms definisce cancerogena quella lavorata

Un consumo più consapevole

Push-pull” la tecnica colturale per la protezione delle piante senza pesticidi ed Ogm

Felini, arte e moda nell’esposizione alla GAM di Milano

Energia elettrica dai pomodori : l’energia pulita ed alternativa dagli scarti agroalimentari

Nuova guerra alle nutrie : crudele ed inutile sterminio

L’affare del bracconaggio e del commercio illegale di specie rare

Ttip e le novità insidiose contenute nella bozza di accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti

Contro L’abbattimento delle volpi ( e dalla loro parte)

La campagna nazionale contro i lupi di Coldiretti

Olio di palma : l’uso occulto negli esercizi artigianali


Studi europei ed americano confermano il ruolo protettivo dall’asma svolto dalla presenza degli di animali

Non è un Paese per gli orsi : un altro plantigrado trovato morto in Trentino

Turismo venatorio, “canned hunting” ed industria del leone : tre aspetti di un fenomeno che minaccia una specie a rischi





martedì 17 gennaio 2017

Il lupo tra caccia programmata e bracconaggio mentre l'ibrido tra pastore tedesco cecoslovacco e lupo è oggetto di un nuovo mercato

Un altro lupo ucciso nel comune di Introd in Valle d'Aosta. Il corpo dell'animale, una femmina di 28 kg uccisa da un colpo d'arma da fuoco, è stata segnalata il 10 gennaio scorso al Corpo Forestale della Valle d'Aosta che ha proceduto al recupero ed al trasporto della carcassa presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Quart per le necessarie analisi. Il Corpo Forestale ha inoltre avviato un'attività investigativa per individuare il responsabile dell'uccisione dell'animale che si configura come un reato dal momento che il lupo è una specie protetta.
Specie autoctona in Europa e in Italia, il lupo non è mai stato oggetto di interventi di reintroduzione nell'ambiente naturale, ma, quasi estinto negli anni '70, è riuscito a sopravvivere ed ad ampliare solo negli ultimi anni il suo aerale.
Da sempre infatti questo animale paga un prezzo altissimo per la sua natura selvatica.
Oggetto di caccia programmata ( il Ministero di clima e ambiente norvegese ha solo recentemente abrogato la disposizione che ne consentiva permetteva l'abbattimento di 32 esemplari ossia il 70% della popolazione di 65-68 individui di tutto il Paese Norvegia) o di bracconaggio.
Ma l'indole selvaggia del lupo esercita anche un indubbio fascino. Motivo per il quale negli ultimi anni è divenuto oggetto di un nuovo commercio basato sugli ibridi di pastori tedeschi cecoslovacchi e lupi selvatici. Business illegale poichè in Italia è vietato l'accoppiamento di animali domestici con quelli selvatici ed è altrettanto proibito, in assenza delle obbligatorie autorizzazioni, detenere lupi fino alla quarta generazione in quanto specie protetta dalla Convenzione Cities e perchè ritenuti pericolosi per la salute e pubblica incolumità.
Nel 2013 il Corpo Forestale dello Stato ha scoperto un traffico di genetica canina che avrebbe originato, mediante l'accoppiamento del pastore tedesco cecoslovacco con femmine di lupi selvatici dei Carpazi, Nord America ( lupo del Mackenzie) e di lupi degli Appennini, ibridi con accentuate caratteristiche fisiche e psichiche del lupo. Questo commercio è proseguito ed è dei giorni scorsi la notizia di una nuova indagine che ha portato alla individuazione di tale pratica in 9 allevamenti italiani che avrebbero dato vita a circa 229 ibridi, con pedigree falsificati, che sono stati oggetto di sequestro giudiziario ( ma fortunatamente affidati agli umani conviventi ).
Il pastore tedesco cecoslovacco è una razza recente ed è già il risultato dell'accoppiamento del pastore tedesco con il lupo dei Carpazi e questa ibridazione d'origine è denotata chiaramente dalle caratteristiche fisiche dell'animale.
Ripercorrere il processo evolutivo a ritroso presenta indubbi rischi : il pericolo è infatti quello che gli ibridi siano animali difficilmente gestibili con conseguenze nefaste per uomini e cani.
La natura selvatica può essere infatti molto distante da quella domestica, governata da forze e regole difficilmente comprensibili e asservibili al genere umano.
Il Corpo Forestale, in base ad indagini svolte tra Modena e Reggio Emilia relativamente ad alcuni cani uccisi a fucilate, ipotizza che gli animali fossero ibridi abbattuti dagli allevatori perchè reputati incontrollabili o da bracconieri che avrebbero scambiato per lupi il risultato della riproduzione in natura, in seguito alla diffusione accidentale, di alcuni ibridi.

Post Argomenti correlati La questione dell’animalità e l’attenzione verso il mondo animale :

Uno sviluppo autenticamente sostenibile

Imparare l'arte dell'empatia e della tolleranza

Come un cane ti cambia la vita

Triste conclusione della vicenda dell’orsa KJ2 : sarà rinchiusa o abbattuta

Industria ed allevamento degli animali da pelliccia

E’ legge l’impignorabilità degli animali domestici

Il brutale sfruttamento degli struzzi in Sud Africa

La responsabilità della bellezza

Della crudeltà verso gli animali : condanna per dipendenti ed allevatore di un macello in Spagna

La gaffe della griffe : l’addobbo dell’albero di Natale realizzato da Fendi con palline di vera pelliccia a Monaco di Baviera


Morte di un cacciatore : il veterinario Luciano Ponzetto deceduto durante l’attività venatoria





sabato 7 gennaio 2017

Allevamento animali da pelliccia : confermati il divieti in Olanda e in Croazia

L’Europa è sempre più attenta all’ambiente ed alla questione animale. Lo conferma, a distanza di pochi giorni, l’analogo provvedimento di divieto di allevamento di animali da pelliccia : di visoni in Olanda e di cincillà in Croazia. Entrambe le disposizione normative sono state avversate dalle categorie degli allevatori i cui ricorsi legali sono stati però respinti ricusati dagli organismi istituti giudiziari organi enti istituti organismi giudiziari di giustizia autorità giudiziarie dei rispettivi stati. Come esplicita la sentenza della Corte Suprema olandese la quale ha stabilito che il divieto di allevamento dei visoni non costituisce una violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, tesi sostenuta dall’associazione degli allevatori. Rappresenta invece un equo bilanciamento tra i diritti della categoria e il rispetto degli animali garantito dalla normativa poiché il periodo di transizione dall’introduzione della legge del 2013 a quello dell’applicazione nel 2024 risulta sufficiente alla conversione dell’attività ( per la quale sono anche previsti misure di aiuto ).
L’opinione pubblica di Paesi con una popolazione sempre più informata ed istruita rifiuta infatti la sofferenza inflitta agli animali e determina la crisi dei settori che da questa traggono profitto. Purtroppo la produzione rimane in Paesi ( come la Cina ) con culture e tradizioni differenti dove non sono previste pene per i reati di maltrattamento grave degli animali, gli affari risultano privi di etica e la tutela dei diritti degli animali appare ancora molto lontana.

Post Argomenti correlati Etica e Diritti degli animali :

Bracconaggio e commercio di avorio : condanna storica in Tanzania

Uno sviluppo autenticamente sostenibile

L’incendio del Rifugio Italia di Andrea Cisternino in Ucraina

Soggetti di diritto

Emozioni o il sentimento animale

I diritti degli scimpanzé : la decisione a un giudice di New York

Diritti delle persone, diritti degli animali” conferenza su un tema importante

Il diritto di soggiorno degli animali negli ospedali

I diritti degli animali nella formazione universitaria

Le pratiche violente della produzione della lana negli allevamenti intensivi

Normativa sulla sperimentazione animale : il richiamo dell’Unione Europea all’Italia

Contro L’abbattimento delle volpi ( e dalla loro parte)

Non punibilità dei reati contro gli animali e depenalizzazione della caccia alle specie protette : sviste pericolose

Il business della violenza e del maltrattamento degli animali : dai combattimenti al traffico di cuccioli alle corse clandestine, un affare per criminalità ed individui senza scrupoli

Silver gatto speciale per intelligenza libertà ed autonomia

L’industria dei levrieri da corsa

Il finanziamento di AFM-Tèlèthon alla sperimentazione sui cani