martedì 17 gennaio 2017

Il lupo tra caccia programmata e bracconaggio mentre l'ibrido tra pastore tedesco cecoslovacco e lupo è oggetto di un nuovo mercato

Un altro lupo ucciso nel comune di Introd in Valle d'Aosta. Il corpo dell'animale, una femmina di 28 kg uccisa da un colpo d'arma da fuoco, è stata segnalata il 10 gennaio scorso al Corpo Forestale della Valle d'Aosta che ha proceduto al recupero ed al trasporto della carcassa presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Quart per le necessarie analisi. Il Corpo Forestale ha inoltre avviato un'attività investigativa per individuare il responsabile dell'uccisione dell'animale che si configura come un reato dal momento che il lupo è una specie protetta.
Specie autoctona in Europa e in Italia, il lupo non è mai stato oggetto di interventi di reintroduzione nell'ambiente naturale, ma, quasi estinto negli anni '70, è riuscito a sopravvivere ed ad ampliare solo negli ultimi anni il suo aerale.
Da sempre infatti questo animale paga un prezzo altissimo per la sua natura selvatica.
Oggetto di caccia programmata ( il Ministero di clima e ambiente norvegese ha solo recentemente abrogato la disposizione che ne consentiva permetteva l'abbattimento di 32 esemplari ossia il 70% della popolazione di 65-68 individui di tutto il Paese Norvegia) o di bracconaggio.
Ma l'indole selvaggia del lupo esercita anche un indubbio fascino. Motivo per il quale negli ultimi anni è divenuto oggetto di un nuovo commercio basato sugli ibridi di pastori tedeschi cecoslovacchi e lupi selvatici. Business illegale poichè in Italia è vietato l'accoppiamento di animali domestici con quelli selvatici ed è altrettanto proibito, in assenza delle obbligatorie autorizzazioni, detenere lupi fino alla quarta generazione in quanto specie protetta dalla Convenzione Cities e perchè ritenuti pericolosi per la salute e pubblica incolumità.
Nel 2013 il Corpo Forestale dello Stato ha scoperto un traffico di genetica canina che avrebbe originato, mediante l'accoppiamento del pastore tedesco cecoslovacco con femmine di lupi selvatici dei Carpazi, Nord America ( lupo del Mackenzie) e di lupi degli Appennini, ibridi con accentuate caratteristiche fisiche e psichiche del lupo. Questo commercio è proseguito ed è dei giorni scorsi la notizia di una nuova indagine che ha portato alla individuazione di tale pratica in 9 allevamenti italiani che avrebbero dato vita a circa 229 ibridi, con pedigree falsificati, che sono stati oggetto di sequestro giudiziario ( ma fortunatamente affidati agli umani conviventi ).
Il pastore tedesco cecoslovacco è una razza recente ed è già il risultato dell'accoppiamento del pastore tedesco con il lupo dei Carpazi e questa ibridazione d'origine è denotata chiaramente dalle caratteristiche fisiche dell'animale.
Ripercorrere il processo evolutivo a ritroso presenta indubbi rischi : il pericolo è infatti quello che gli ibridi siano animali difficilmente gestibili con conseguenze nefaste per uomini e cani.
La natura selvatica può essere infatti molto distante da quella domestica, governata da forze e regole difficilmente comprensibili e asservibili al genere umano.
Il Corpo Forestale, in base ad indagini svolte tra Modena e Reggio Emilia relativamente ad alcuni cani uccisi a fucilate, ipotizza che gli animali fossero ibridi abbattuti dagli allevatori perchè reputati incontrollabili o da bracconieri che avrebbero scambiato per lupi il risultato della riproduzione in natura, in seguito alla diffusione accidentale, di alcuni ibridi.

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