Il crescente interesse per la questione ambientale si estende anche
alle strutture commerciali.
La Coop di Carpi Sigonio
inaugurata il 30 noevembre 2013 è stata progettata e realizzata con una nuova cura alla sostenibilità ambientale
ed al risparmio energetico e il punto vendita ha ottenuto a ottobre 2014 la
certificazione ambientale Leed (leadership in Energy and Environmental Design)
la prima in una struttura commerciale in Italia.
Obiettivi dell’intervento la
realizzazione di un edificio a basso impatto ambientale che permetta la riduzione
dei costi di gestione della struttura commerciale migliorando
contemporaneamente il livello di qualità e di servizio ed aumentando comfort e
vivibilità dell’ambiente interno per clienti e lavoratori.
Il risparmio energetico è stato
ottenuto mediante strategie progettuali e scelte tecnologiche.
Le innovazioni riguardano
principalmente la riduzione della volumetria del fabbricato ( ottenuta con una
minor altezza dell’edificio, inferiore di circa 50 cm rispetto a quella delle
analoghe strutture commerciali ) con conseguente risparmio di materiale e di
energia utilizzata per la costruzione e la gestione climatica della
costruzione.
Si è poi optato per l’uso di
doppie porte per gli accessi e di tripli vetri per la facciata. E per la
collocazione di guaine bianche riflettenti sul tetto per filtrare la maggior
parte dei raggi ultravioletti per ottenere la diminuzione dell’assorbimento
dell’irraggiamento solare e il
contenimento del consumo energetico.
Mentre le pompe di calore
alimentano con il calore residuo dei motori dei frigoriferi il sistema di raffrescamento della struttura e un impianto di ricambio
d’aria automatico si attiva quando la quantità di anidride carbonica supera i
limiti invece che in conseguenza del numero di clienti.
La presenza di un’ottantina di
tunnel solari, sorta di cannocchiali che convogliano la luce naturale dal tetto
all’interno del punto vendita, per l’illuminazione diurna contribuisce alla
diminuzione del fabbisogno energetico evitando l’effetto serra e la dispersione
termica della copertura vetrata.
E l’impianto di recupero
dell’acqua meteorica utilizza l’acqua piovana per i servizi igienici.
Se alcune scelte per quanto riguarda l’isolamento del
fabbricato realizzato con lana di roccia e l’illuminazione eseguita per la
maggior parte con i led appaiono antitetiche ad un approccio ecosostenibile (la
lana di roccia, materiale minerale naturale, come l’aminato, pur non essendo
classificato come cancerogeno lo è come irritante ; le lampade a LED possono provocare danni
ecologici e alla salute umana e devono quindi essere smaltiti come rifiuti
pericolosi emanano infatti luce bianca e azzurra, che è la più
pericolosa ed inquinante, hanno un alto contenuto di piombo e di nichel mentre
i bulbi e le parti associate delle lampade contengono arsenico, rame e altri
metalli correlati a vari tipi di cancro ) l’edificio intraprende un indirizzo
nuovo nelle costruzioni commerciali.
Quindi anche se la struttura appare suscettibile di
miglioramento rappresenta comunque un passo importante nella definizione
di un’architettura cosciente e attenta
alla sostenibilità ambientale.
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