E’ infinito l’elenco delle guerre conflitti che hanno
visto l’impiego degli animali ignare vittime dell’irrazionalità umana. Forse il
primo condottiero ad utilizzare animali in battaglia è stato Annibale e da
allora questa ennesima forma di sfruttamento non si è più arrestata. Cavalli,
cani, gatti, piccioni, polli, ai quali si sono via via aggiunti falchi,
delfini, otarie, orche ecc.
tte ad associare l’odore dell’esplosivo a quello del polline.
I cani sono ancora oggi usati per la rilevazione
delle mine antiuomo ed anticarro ( funzione a cui sono addestrati i Mine
Detection Dog ). Nell’attività di sminamento si sono aggiunti i criceti del
Gambia addestrati per il loro olfatto finissimo a scovare gli ordigni
facendogli associare l’odore dei cibi preferiti, noccioline e banane, e le
api indotte ad associare l’odore dell’esplosivo a quello del polline.
In un prossimo futuro le operazioni di
rilevazione di mine prevedono l’uso
di roborat, un topo radiocomandato “realizzato” da ricercatori
statunitensi. Il controllo
di questo topo è effettuato con l’impianto di elettrodi nel cervello che lo
rende telecomandabile ed incapace di opposizione ai comandi ricevuti.
Ma purtroppo gli animali sono sempre più
frequentemente utilizzati anche in attività di spionaggio come negli
ultimi anni i falchi usati dal Pakistan per carpire informazioni all’India. L’ex
Unione Sovietica ha utilizzato leoni marini, foche, delfini e beluga ( “Palla
di neve” divenne famoso nel 1994 per un
film ispirato alla sua vicenda), imitata dall’Ucraina che nel 2012 è tornata ad
addestrare i cetacei per individuare sub o mine sottomarine.
Ma frequentemente
delfini, foche, beluga e leoni marini sono “immolati” in vere e proprie azioni
belliche istruiti a trasportare inconsapevolmente e loro malgrado micidiali
cariche di esplosivo trasformandosi di fatto in bombe vaganti.
Gli Stati Uniti nel corso della prima guerra del
Golfo ripresero dalla guerra del Vietnam
l’impiego dei delfini kamikaze
indirizzati ad impattare contro le forze nemiche con ordigni montati sul muso.
Ancora Israele addestra questi cetacei per svolgere azioni di
spionaggio, come denunciato da Hamas che nell’agosto scorso ha catturato, nelle
acque antistanti la Striscia di Gaza,
un delfino attrezzato con telecamere ed apparecchiature.E questa è stata
l’ultima denuncia sull’uso degli animali per operazioni simili da parte dello
Stato ebraico che in passato pare abbia fatto ricorso a volatili muniti di
strumentazioni per la trasmissione di immagini.
Mentre i Palestinesi, durante
l’Intifada, hanno invece impiegato asini con un carico di esplosivo come bombe
ai posti di blocco.
Ma la stessa Marina Militare statunitense potrebbe contare, secondo indicazioni
informazioni non confermate, di una squadra di 85 delfini esercitati
addestrati. Delfini mantenuti costantemente affamati per poterli controllati
grazie alla fame ( la sazietà li rende restii a rispondere agli ordini
impartiti) mediante un dispositivo, velcro avvolto attorno al muso, che
impedendo l’apertura della bocca non gli permette di sfamarsi. Questa pratica
sacrifica anche i cetacei selvatici poiché i militari, nell’impossibilità di riconoscere
i delfini usati dal nemico, ammazzano tutti quelli che incrociano.
E ancora cani
che dopo essere stati in guerra al seguito con le truppe americane morti nelle
guerre del Vietnam e del Golfo o abbandonati sul posto alla fine del conflitto.
Piccioni immolati, in virtù del loro sensibilissimo apparato respiratorio, per la preventiva valutazione della presenza
di componenti chimici pericolosi
nonostante gli attuali sensori di nuova tecnologia siano in grado di
individuare agenti nocivi ad una distanza di sicurezza ( oltre 3 miglia)
Animali utilizzati per sperimentazioni belliche
militari.
Creature torturate per anni con sofferenze
terribili per testare vaccini e sostanze anti-avvelenamento chimico e biologico
somministrate ai militari presenti nella prima Guerra del Golfo, sostanze
dichiarate sicure e che si sono in seguito rilevate tossiche e pericolose per
gli esseri umani.
Animali usati per testare gli effetti della bomba atomica (nel
1946 vicino all’atollo di bikini dove furono sacrificati 4.000 esemplari di
capre e pecore, denominando l’operazione Arca Atomica’6) o all’antrace ( nel
1942 l’isola di Gruinard, Scozia nord occidentale, fu sede di esperimenti con
bombe ordigni batteriologici eseguiti su pecore ).
Nel Regno Unito, a Portn
Down, dal 1016 è ubicata la maggiore struttura di ricerca sulle armi batteriologiche
e chimiche, sui loro effetti e su possibili antidoti. Centro dove si usa la
sperimentazione animale causando sofferenze atroci sebbene il modello animale
si riveli spesso fallace perchè gli organismi di animali umani e non umani sono
troppo differenti.
Test per verificare armi ed ordigni devastanti, ma anche per
replicare ferite umane infierendo con armi da fuoco su cani, gatti e primati effettuati negli Stati
Uniti fino al 1983 quando il governo Usa,
in seguito alla denuncia della PETA,
vietò tali prove esperimentali su questi animali. Purtroppo il divieto
non esclude maiali, pecore e capre che continuano ad essere vittime di violenze
e sperimentazioni.
E sempre negli USA una nuova inchiesta della PETA ha
rivelato i metodi utilizzati per la formazione degli operatori sanitari nel
campo della medicina operativa.
L’indagine della PETA riguarda i corsi di
addestramento realizzati dalla
Deployment Medicine International (DMI)., una società che si occupa
della formazione di personale medico in missioni di guerra ( forze militari
degli Stati Uniti, forze dell’ordine, Dipartimento della Difesa, Dipartimento
per la Sicurezza Nazionale. Agenzie federali, aziende multinazionali, organizzazioni
non governative, ecc. ).
DMI istruisce le forze militari degli USA mediante con corsi durante i quali gli
animali, soprattutto maiali, sono le vittime sacrificali delle esercitazioni
che risultano veramente impressionanti per la crudeltà inaudita delle sevizie
imposte a queste creature.
DMI, solo negli ultimi anni, ha stipulato oltre 200
contratti di formazione federale per un compenso totale di quasi 10 milioni di
dollari durante i quali ha torturato, mutilato e ucciso più di 14.000 maiali.
Durante
questi allenamenti i maiali sono ripetutamente pugnalati e mutilati negli
inseguimenti nella boscaglia subiscono abusi e vengono mutilati senza essere
adeguatamente anestetizzati e mentre sono
ancora coscienti.
Recentemente il Consiglio di Medicina Virginia ha
sospeso la licenza medica al presidente di DMI, John Hagmann, un ex direttore
medico del Federal Bureau of Hostage Rescue
Team, in seguito ad abusi su
esseri umani e violazione di norme durante altri corsi definendo la sua condotta pericolosa per la salute e
sicurezza pubblica. A dimostrazione che
l’indifferenza verso la sofferenza dell’altro è sempre sintomatica di una
carenza di equilibrio psichico se non di reale patologia mentale.
Le stesse autorità militari convengono
sull’assenza di motivazione dell’utilizzo degli animali in tali esercitazioni
dal momento che vi è la disponibilità di altri e più efficaci sistemi di
simulazione per la formazione del personale militare e quindi a DMI è stato negata la conduzione di laboratori
di animali esercitazioni con animali per l’esercito americano stanziato in
Germania.
In realtà l’efferatezza di queste azioni è forse funzionale allo
sviluppo di quell’indifferenza emotiva che si realizza proprio attraverso
l’escalation di violenza, attuata prima sugli animali e successivamente sul
genere umano, che concorre alla concretizzazione di quella cultura della
crudeltà in grado di trasformare esseri viventi in macchine da guerra..
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