Il dottor Luciano Ponzetto di Caluso, provincia di Torino,al centro di un’accesa polemica per essere contemporaneamente veterinario e cacciatore ( ma questa “passione” la coltiva in Paesi africani che offrono prede fotogeniche ed esibibili come trofei ) afferma in un’intervista : “Sono frastornato. Mi trovo a dover rispondere per una fotografia vecchia di cinque anni. Adesso perfetti sconosciuti mettono in dubbio la mia professionalità, il mio lavoro e l’amore che ho sempre avuto per gli animali …Ho questo istinto, anche se dopo aver ucciso, c’è sempre un po’ di amarezza “..
La speranza è che il veterinario in questione non ami anche i
bambini…., come quel tale che si chiamava Erode. O forse si riferisce all’amore
che nutre per gli animali che mette nel piatto.
In ogni caso il medico appare
alquanto confuso nella sue manifestazioni affettive.
La vicenda riporta alla questione etica della figura del
medico veterinario e del suo operato professionale.
E' purtroppo vero che il giuramento di Ippocrate riguarda solo la categoria medica per gli esseri umani, mentre i veterinari sono tenuti a rispettare quello di Aristotele che è senz’altro tutt’altra cosa, ma che comunque recita “….attraverso la protezione della salute animale, alleviando la sofferenza degli animali stessi e salvaguardando il patrimonio faunistico,…”
E' purtroppo vero che il giuramento di Ippocrate riguarda solo la categoria medica per gli esseri umani, mentre i veterinari sono tenuti a rispettare quello di Aristotele che è senz’altro tutt’altra cosa, ma che comunque recita “….attraverso la protezione della salute animale, alleviando la sofferenza degli animali stessi e salvaguardando il patrimonio faunistico,…”
Appare inoltre inaccettabile inaccettabile che il dottor Ponzetto sia direttore
sanitario del canile di Caluso in quanto non è ammissibile che il denaro
pubblico, che dovrebbe essere impiegato per ben altro scopo, sia
destinato al massacro di creature non umane, a maggior ragione se
appartenenti a specie a rischio di estinzione.
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