La
vicenda è iniziata nel dicembre 2012 in seguito alle denunce
presentate da LAC, LAV e Animal Amnesty per le pessime condizioni di
detenzione degli animali del circo Medrano in tournèe a Padova e si
è conclusa il 12 luglio scorso con la condanna di Albertino
Casartelli, legale rappresentante della
struttura circense,
a 8 mesi di carcere, con sospensione condizionale della pena, per
maltrattamento di animali.
L’ispezione
senza preavviso conseguente agli esposti aveva riscontrato
comportamenti incompatibili con le peculiarità etologiche degli
animali e modalità di mantenimento, in particolare delle specie
esotiche, inadeguate in violazione della norma del Ministero
dell’Ambiente relativa al mantenimento di animali nei circhi e
nelle mostre viaggianti.
La
sentenza ha stabilito il sequestro di un elefante ed un canguro (
pare deceduto nel frattempo) che avevano manifestato grave
sintomatologia di disagio ed ha condannato l’imputato al
pagamento delle spese legali oltre al risarcimento di 4.000 euro per
ciascuna delle associazioni costituitesi
parte civile.
L’abuso
degli animali nei circhi è purtroppo perpetrato in molti Paesi come
da tempo denuncia l’associazione Peta che, oltre ad aver
rivelato i metodi usati dai circhi americani,
con una investigazione nella
città di Suzhou, centro famoso per i circhi e le strutture di
formazione,
mostra gli aberranti sistemi
di
detenzione ed addestramento in Cina.
Perchè
il circo che utilizza animali si basa sul loro
sfruttamento, è espressione emblematica della riduzione in schiavitù
di esseri viventi, stato
condizione
sempre ingiusta ed ingiustificabile, subita con medesima sofferenza
da ogni creatura.
Le
conseguenze delle
situazioni
di detenzione, inadatte nei casi migliori, drammatiche in quelli
peggiori (privazioni
di spazi,
assoluta povertà ambientale e totale assenza di stimoli, condizioni
climatiche inadeguate
se non insostenibili
con specie esotiche costrette a sopportare gelate invernali od
esposte alle intemperie)
e
dei violenti addestramenti provocano agli animali stress psicofisico
evidenziato da movimenti ossessivi (camminamenti ripetitivi ed
ininterrotti incessanti nelle gabbie, dondolamenti , ecc.).
In
Italia la normativa di riferimento per la pratica circense è una
legislazione antiquata,
la legge n. 337 del 1968 “Disposizioni sui circhi equestri e sullo
spettacolo viaggiante”, che non è mai stata oggetto di
aggiornamento.
Inoltre,
poiché non esiste un Registro nazionale pubblico, non ci sono dati
ufficiali relativi al numero degli animali detenuti nelle circa 100
strutture circensi , anche se si ritiene siano circa 2.000 ( stima
LAV) con una notevole presenza di esemplari di specie esotiche ed in
via di estinzione come tigri, leoni, elefanti, ma anche ippopotami,
rinoceronti, rettili,
ecc. Inoltre gli animali possono essere ceduti da un circo all’altro
o essere affittati ad altre strutture circensi.
Per
di più il loro sfruttamento nei circhi è sostenuto dall’aiuto
dello Stato mediante lo stanziamento di finanziamenti pubblici
erogati dal Ministero dei beni culturali con il fondo unico per lo
spettacolo.
E
malgrado l’attrattiva per gli spettacoli circensi sia in continuo
calo tutti i circhi ricevono cospicue sovvenzioni seppure la
normativa preveda che possano usufruirne solo in assenza di condanna
definitiva per maltrattamento o per violazione di protezione degli
animali. Ma sono parecchie le strutture circensi ( circo Medrano,
Darix Togni, American Circus, circo Caroli, circo Martin, circo Città
di Roma, circo Folloni ) indagate o condannate per tale reato. Circhi
che, per mancanza di centri di ricovero per gli animali seviziati,
durante le procedure processuali, risultano pure affidatari proprio
di quegli animali per il cui maltrattamento sono stati indagati. E
per la custodia dei quali ricevono altro denaro pubblico dal
Ministero dell’ambiente ( mentre l’animale continua ad eseguire
le esibizioni ed a subire le violenze).
Nei
circhi gli animali, frequentemente di specie esotiche, sono costretti
a sopravvivere in condizioni innaturali : perennemente in viaggio
senza potersi muovere perchè rinchiusi in gabbie anguste, esposti a
tutte le situazioni climatiche, obbligati ad esibizioni antitetiche
alla loro natura, perennemente legati a catene e spesso impediti nei
movimenti o addirittura immobilizzati. Per non parlare degli
addestramenti a cui vengono sottoposti. Pratiche che sono quotidiani
tormenti
esercitati
su cuccioli ed adulti, eseguiti
con attrezzi e strumenti come uncini, fruste, corde, pungoli
elettrici e che possono provocare danni fisici notevoli. Quelli
psicologici sono evidenti come palese è il terrore provato da un
animale che non riesce a controllare la minzione urinaria per il
panico o che per sfuggire ai suoi aguzzini muore annegato in canali o
corsi d’acqua, investito da automezzi o abbattuto dalle forze
dell’ordine.
I
cuccioli, soprattutto
di
animali esotici, sono prematuramente separati dalle madri per
abituarli alla presenza ed alle manipolazioni umane. Sono utilizzati
in spettacoli ed
anche a contatto con il pubblico. Pratica che li espone alla
contrazione di patologie poiché il sistema immunitario dei piccoli
non è ancora ben sviluppato e viene ulteriormente indebolito dalle
sollecitazioni e stress a cui sono sottoposti.
Infine
la pratica circense non è esente da pericoli neppure per il genere
umano che la esercita considerati il numero di incidenti che si
verificano anche solo durante gli “spettacoli”, episodi che
talvolta si rivelano mortali per l’essere umano spesso per
l’animale che ha osato ribellarsi ad anni di segregazione e
sevizie.
La
soluzione non
può essere che
l’abbandono
di questa usanza anacronistica con il divieto di detenzione ( a
qualunque titolo ) e la proibizione dell’utilizzo degli animali nei
circhi. E la trasformazione delle attività circensi in spettacoli
basati esclusivamente sulla componente umana e sulla sua abilità,
perizia e creatività. Mediante
l’incentivazione dei circhi senza la presenza di animali e con
l’abolizione dei finanziamenti alle strutture che ancora li
detengono si
libererebbero risorse per
realizzare strutture di accoglienza per le
creature provenienti
dal mondo dello spettacolo.
Pare
però evidente l’assenza di volontà politica di procedere
all’abolizione del finanziamento pubblico ai circhi con animali :
l’ordine del giorno approvato nel 2013 e mirato a prevedere una
progressiva riduzione di tali contributi non si è mai tramutato in
legge.
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