Ha
creato non poco sconcerto la notizia dell'uccisione di un
rinoceronte da parte di bracconieri all'interno del parco zoologico
di Thoiry 40 km da Parigi. All'origine del barbaro atto il furto del
corno dell'animale il cui avorio raggiunge cifre economicamente
rilevanti. Allarmante il fatto che l'episodio sia accaduto in una
struttura europea : è infatti la prima volta che si registra un
simile avvenimento.
Da
una prima ricostruzione pare che i bracconieri si siano introdotti
durante la notte nello "riserva africana" del parco,
abbiano abbattuto il pachiderma con 3 colpi di armi da fuoco alla
testa e gli abbiano asportato un corno con una sega elettrica (
l'altro corno era solo parzialmente rimosso perchè i criminali sono
stati probabilmente disturbati durante l'operazione). Interruzione
che ha permesso agli altri due rinocereonti bianchi di 5 e 37 anni
presenti nella struttura di essere risparmiati dal massacro.
Un
simile evento dovrebbe comunque far riflettere sull'entità
raggiunta dal fenomeno del bracconaggio e sulla necessità di
interventi adeguati (come l'inasprimento delle pene e l'equiparazione
dei crimini contro la fauna selvatica ai reati gravi quali il
traffico di armi e stupefacenti ) a livello internazionale volti a
contrastare efficacemente il traffico d'avorio e ad impedire lo
sterminio di animali che, in caso contrario, paiono irrimediabilmente
destinati all’estinzione.
La
gravità di simili reati ha determinato in Tanzania la condanna a 12
anni di carcere di Boniface Matthew Mariango , appellativo "The
Devil", bracconiere di tristissima fama accusato di aver
trucidato migliaia di elefanti. Mariango era molto conosciuto per i
contatti con 15 bande di bracconieri in Burundi, Kenya, Mozambico,
Tanzania e Zambia. Oltre a rifornire di zanne anche Yang Feng Glan, (
attualmente in attesa di giudizio ) la cinese più attiva in Tanzania
nell'ambito del bracconaggio.
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