Altre
mucche ribelli sono in provincia di Genova. Un gruppo di bovini si
aggira libero tra Masone e la frazione Giutte di Mele ormai da
qualche anno.
Da
quando, alla fine del 2010, sequestrati a un allevatore di Mele in
seguito ad un'inchiesta della Procura, alcuni capi di bestiame
riescono a fuggire al disposto trasferimento in una stalla /mattatoio
in Lombardia.
Sopravvissuti
ed adattatisi allo stato brado si sono riprodotti
arrivando dai 5 capi iniziali a poco più di una decina di esemplari
tra cui due tori otto mucche ed alcuni vitelli. La mandria risulta
pressochè invisibile : guidata da un saggio maschio si muove di notte
in cerca di cibo e si rintana nella boscaglia durante il giorno.
Ma
la popolazione locale non la gradisce accusandola di danneggiamenti ad
orti e colture e di rappresentare un pericolo per la pubblica
incolumità ( non vi sono mai stati episodi di aggressione, i bovini
in sporadici rarissimi pochissimi casi si sono semplicemente trovati
sul percorso di escursionisti e ciclisti in mountain-bike e di una
ragazzina che alle 6 di mattina si recava alla fermata del pullman per
Genova). Ne sono conseguite ordinanze di abbattimento degli animali
emesse dalla Procura, dal sindaco di Masone e dal primo cittadino di
Mele. Con l'apertura di una caccia alla mucca che per anni non ha
avuto esito dal momento che gli animali, condotti dall'avveduto toro
più anziano, risultano imprendibili.
Fino
al recente uso di droni da parte di agenti dell'ex Polizia
provinciale che ha portato all'uccisione di due tori.
Ma
le " vacche ribelli " della valle Stura hanno attirato
l'attenzione anche di cacciatori di storie : alcuni giovani
produttori genovesi hanno infatti deciso di raccontare con un
cortometraggio la loro vicenda.
E
forse il filmato potrebbe spingere le amministrazioni a prendere in
considerazione una non cruenta e meno drastica soluzione del caso.
Perchè non siano sempre gli animali a pagare un prezzo troppo
elevato per le insufficienze umane.
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