Un
ulteriore saggio a sostegno della causa animalista e del
riconoscimento dei diritti degli animali.
Presentato
a Roma il 16 marzo scorso in occasione della manifestazione Libri
Come – Festa del Libro e della Lettura il successo editoriale "Il
manifesto animalista. Il programma politico dei vegani" propone
una metodica per far rientrare la questione animale in ambito
politico ed operare il passaggio verso una società più equa.
Autrice
la filosofa Corine Pelluchon, docente all'Università della Franca
Contea, all'Università di Marne la Vallèe di Parigi e membro del
comitato etico Espace E'thique AA-HP di Parigi, nato come consulta
permamente della Commissione Parlamentare per la Legge francese sulla
bioetica.
Scrittrice
per la quale l'istanza animalista è da sempre l'argomento principale
delle sue pubblicazioni e che considera il suo manifesto un "progetto
necessario e visionario".
Infatti
"Solo una teoria politica che indica i limiti che non dobbiamo
superare nell'uso delle risorse e nelle nostre relazioni con gli
animali può aiutarci a costruire una società giusta, in cui le
relazioni tra gli umani e i non umani non siano organizzate al
beneficio esclusivo dei primi".
Poichè
quello dello sfruttamento animale " è la spia di un modello
generale di sfruttamento di tutti i viventi" e "Stendere un
velo pietoso sulla sofferenza degli animali, spesso invisibile ai
più, o pensarci di tanto in tanto, quando un video ci mostra quello
che accade all'interno di edifici vietati al pubblico e poi, il
giorno dopo, continuare come se nulla fosse o come se fosse
impossibile fermare il massacro, significa accettare di essere
contaminati dal male".
Per
Corine Pelluchon occorre uscire da un sistema basato sul consumismo
perchè "farsi carico dei diritti degli animali, dell'amore e
del rispetto può aprire a nuovi scenari di rapporto con l'Altro,
umano o animale, che non siano di dominio".
Dato
che le prassi che "causano enormi sofferenze a un numero
impressionante di animali e la cui utilità per l'uomo non è così
evidente, giovano solo a qualcuno e dipendono da gruppi, spesso
monopoli, nell'industria agroalimentare, nelle lobby farmaceutiche e
negli zoo".
E
che "gli animali .... sono anch'essi soggetti politici e fanno
parte di una causa più generale. Un mondo senza lo sfruttamento
degli animali è migliore anche per gli umani".
Dal
momento che "L'abuso degli animali è spesso foriero di
violenza verso gli altri esseri umani in particolare i più deboli
come donne, bambini, persone con disabilità, prigionieri e, un
tempo, gli schiavi".
Motivo
per cui " Gli animali devono diventare soggetti politici. Non
esiste società giusta se non si è giusti verso di loro" e la
loro questione è anche quella dell'umanità.
Difatti
"La causa animale è universale : appartiene a tutti. Rendendo
giustizia agli animali, salviamo la nostra anima e il nostro
avvenire. Abbiamo un mondo da conquistare ".
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