venerdì 30 ottobre 2015

Il prezzo della carne : l’Oms definisce cancerogena quella lavorata





Le informazioni relative circa la nocività della carne per la salute umana circolavano da tempo ed erano divenute sempre più frequenti, ora anche l’Oms, sulla base dei dati forniti dallo Iarc,  ha inserito le carni lavorate nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene e le carni rosse nel gruppo delle probabilmente cancerogene, in quanto il suo consumo è correlato allo sviluppo di numerose neoplasie.
Perché è tutta la carne ad essere pericolosa per il benessere dell’uomo, non solo quella lavorata. L’organismo umano non è infatti certamente quello di un carnivoro : non ne ha possiede le caratteristiche fisiche di offesa ( muscolatura, agilità, forza, denti, artigli), ne la dentizione che risulta del tutto inadatta alla lacerazione e masticazione di carne se non in avanzato stato di decomposizione quando alla rigidità cadaverica subentra il rilascio dei tessuti. E quando aumenta la presenza di sostanze tossiche causata dal processo di putrefazione.
Il fenomeno è conosciuto a molti medici, ma la problematica viene omessa per non danneggiare le industrie della carne e farmaceutica e i loro immensi guadagni. Le multinazionali farmaceutiche traggono infatti enormi benefici economici dalla patologie mediante la spesa per cure e medicinali.
Pure il fatto che il Professore Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale,  sia fautore della dieta vegetariana dovrebbe essere motivo di riflessione, poiché, anche se manifesta una tensione animalista, è indubbiamente la figura del medico a prevalere nel suo indirizzo alimentare.

per APPROFONDIMENTI    :










Post Argomenti correlati Ecosostenibilità ed ambiente :

Uno sviluppo autenticamente sostenibile 

La responsabilità della bellezza 

Coniugare architettura ed ecologia 

Bioarchitettura e non 

Un consumo più consapevole 

Contro L’abbattimento delle volpi ( e dalla loro parte) 





venerdì 23 ottobre 2015

“Cow on Tour” a Roma per il divieto di trasporto extra UE di animali vivi



Contro il trasporto dei 3 milioni di animali vivi che ogni anno sono condotti verso la morte in Paesi extra UE mediante viaggi massacranti che non prevedono soste e riposo è stato realizzato un avvenimento che prevede una itinerante  “petizione a tre dimensioni” . 
Il “ Cow on tour” è infatti una manifestazione europea di Ciwf che ha come la finalità il divieto del trasporto di animali vivi in Paesi al di fuori dell’UE mediante la petizione #StopLiveExports. L’evento si avvale dell’esposizione di una scultura che riproduce una giovenca, legata e sofferente, a dimensione reale  “firmata” dai sostenitori dell’istanza e che sarà recapitata alla Commissione europea a Bruxelles. Dopo essere stata messa in mostra a Londra, Parigi, L’Aia, Varsavia e Praga è stata esposta a Roma il 21 ottobre. 
Ciwf Italia chiede che governo ed europarlamentari italiani siano fautori della domanda di proibizione del trasferimento verso Paesi extra- europei di animali vivi.L’iniziativa non è che l’ultimo degli appelli tesi alla condanna delle pratiche violente ed a contrastare le terribili condizioni imposte agli animali definiti “da reddito”  mediante lo sfruttamento e l’allevamento intensivo nell’industria della carne e nel perverso sistema che ne consegue







Post Argomenti correlati La questione dell’animalità e l’attenzione verso il mondo animale :

Uno sviluppo autenticamente sostenibile 

La responsabilità della bellezza 

Imparare l'arte dell'empatia e della tolleranza 

“La bellezza è un sentimento istintivo” 

Contro L’abbattimento delle volpi ( e dalla loro parte) 

Triste conclusione della vicenda dell’orsa KJ2 : sarà rinchiusa o abbattuta 




Rapporto “Nordic fur trade” : la pelliccia etica è solo una strategia di vendita


Un nuovo rapporto “Nordic fur trade– marketed as responsible business” ( Pellicceria del Nord, commercializzata come business responsabile )  redatto dalle ONG norvegesi Animalia e NOAH ( co- autori i rispettivi direttori delle associazioni Salla Tuomivaara e Siri Martinsen, veterinaria ) svela che il millantato rispetto, nell’industria della pellicceria europea, di alti livelli di benessere degli animali da pelliccia sia in realtà una mera strategia di vendita poiché le modalità di detenzione ed allevamento del Nord Europa non sono dissimili da quelle degli altri Paesi.
Il dossier, che è stato presentato il 15 ottobre scorso al Parlamento Europeo di Bruxelles dalle coalizioni internazionale Fur Free Alliance ed Eurogroup For Animlas,  dimostra che le effettive condizioni negli allevamenti sono ben diverse da quelle vantate esclusivamente allo scopo di presentarsi in modo accettabile alla popolazione europea sempre più consapevole ed attenta al rispetto per gli animali.
E’ soprattutto il gruppo Saga Furs, associazione di allevatori del Nord Europa tra i maggiori produttori e rivenditori di pellicce ad aver attivato la tattica di segnalarsi con attestazione etica mediante un’etichettatura che garantisce la tracciabilità e la qualità della pelliccia.
A tal fine la società scandinava Saga Fur non esita a presentare come “animali addomesticati e ampiamente adattati alla vita in allevamento” animali selvatici quali volpi, visoni e procioni ed a rivendicare la provenienza delle sue pellicce “da allevamenti attentamente monitorati nell’Unione Europea o in Norvegia” ostentando le normative vigenti in questi Stati a tutela del benessere animale.
Tutto ciò nonostante risulti difficilmente comprensibile come una fabbrica di orrore e morte quale è l’industria della pellicceria possa essere messa in relazione all’idea di impresa commerciale responsabile e soprattutto al concetto di benessere animale.
Purtroppo infatti, sia i sopralluoghi ufficiali che la documentazione fornita dalle associazioni animaliste individuano le stesse deplorevoli condizioni degli animali pure negli Stati nordici.
Anche in questi Paesi gli allevamenti di animali da pelliccia, principalmente visoni e volpi,  sono di tipo intensivo e prevedono la detenzione delle specie presenti in gabbie di rete metallica organizzate in lunghe file. E l’uccisione degli animali avviene con le stesse terribili modalità degli altri allevamenti intensivi. Mentre la propaganda di presunzione etica maschera il sostegno finanziario governativo  di cui l’industria della pellicceria di questi Paesi usufruiva ed  usufruisce ancora oggi in Stati come la Norvegia.

Post Argomenti correlati Etica e Diritti degli animali :

Uno sviluppo autenticamente sostenibile 

Soggetti di diritto 

Emozioni o il sentimento animale 

Contro L’abbattimento delle volpi ( e dalla loro parte) 

Il diritto di soggiorno degli animali negli ospedali 

Non punibilità dei reati contro gli animali e depenalizzazione della caccia alle specie protette : sviste pericolose 

L’incendio del Rifugio Italia di Andrea Cisternino in Ucraina 

I diritti degli scimpanzé : la decisione a un giudice di New York 

“Diritti delle persone, diritti degli animali” conferenza su un tema importante 



sabato 17 ottobre 2015

Il rapporto con gli animali giova alla salute e riduce il rischio di cardiopatie



La cosa è già nota a chi convive con un animale : le creature non umane aiutano a mantenersi in salute e in forma fisica.
L’ufficializzazione della notizia viene fornita da una dichiarazione scientifica pubblicata dalla più importante associazione americana di medicina cardiovascolare, l’American Heart Association.  Una commissione riunita allo scopo ha proceduto alla verifica dei dati risultanti dallo studio pluriennale dei vantaggi sul sistema cardiovascolare connessi al rapporto con un animale d’affezione.
Le osservazioni indicano che la compagnia di un pet, in particolare di un cane, può diminuire la probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari.
Ragioni sociologiche, cause psicologiche e fisiologiche concorrono infatti alla riduzione del rischio di cardiopatie in individui che si occupano di animali.
La ricerca considera parametri conosciuti ed evidenti e mostra  che chi convive con un animale compie più attività fisica e trascorre maggior tempo all’aria aperta.
Conseguentemente i livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia  risultano inferiori.
Inoltre questi soggetti socializzano con maggior facilità e traggono benefici dal contatto con gli animali : la presenza di un cane o di un gatto abbassa i livelli di stress riducendo frequenza cardiaca, pressione sanguigna ed intervento ormonale. Coerentemente le persone che convivono con animali mostrano maggior possibilità di sopravvivenza agli infarti ed episodi cardiaci.


per APPROFONDIMENTI    :


Post Argomenti correlati  Benessere etologico :

Sterilizzazione di cani e gatti : rischi e vantaggi correlati 



Non sarà perseguito Walter Palmer uccisore del leone Cecil






La decisione del Governo dello Zimbabwe di non incriminare il dentista Walter Palmer carnefice del leone Cecil, oltre che di altri animali,  pare alquanto discutibile.
Il ministro dell’Ambiente del Paese ha infatti comunicato che Palmer era in possesso dei necessari permessi per fare battute di caccia e non ha quindi infranto leggi, ne può essere accusato di bracconaggio. Oppah Muchinguru-Kashiri ha inoltre dichiarato che il professionista americano era autorizzato come risultato dagli opportuni controlli effettuati  con polizia e procuratore generale.
Aggiungendo che lo Zimbabwe non chiederà quindi l’estradizione del dentista  del Minnesota  e che Palmer sarà ancora accolto nel Paese africano anche se solo come turista e non in veste di cacciatore.
Simili dichiarazioni paiono un avallo all’uso di metodi alquanto opinabili in base ai quali l’attirare animali all’esterno di un parco nazionale a scopo venatorio risulta una pratica legale.
Pare legittimato anche il fatto che guida e cacciatore non si siano accorti durante le 40 ore di inseguimento di Cecil, nonostante le sofisticate attrezzature a disposizione, che il leone fosse dotato di collare Gps fracassato nel successivo maldestro tentativo di distruzione.
Come l’ulteriore accanimento sul corpo dell’animale morto dopo l’uccisione al fine di realizzare un trofeo di caccia.
Il non luogo a procedere nei confronti del dentista americano solleva alcune perplessità
Costituisce infatti un precedente che spiana la strada, già evidentemente ben tracciata, alla svendita del patrimonio faunistico dello Stato africano a chi dispone di capitali sufficienti a pagare qualunque arbitrio.
Inoltre la mancata incriminazione di Walter Palmer, già implicato in episodi analoghi, non farà che incrementare la sua sicurezza e tracotanza nel ricorrere a espedienti illeciti e nell’uso di prassi particolarmente cruenti.
D’ora in avanti coloro che dispongono di 50.000 dollari sapranno dove commettere i loro crimini con buona pace del turismo consapevole e responsabile.





Post Argomenti correlati La questione dell’animalità e l’attenzione verso il mondo animale :

Uno sviluppo autenticamente sostenibile 

La responsabilità della bellezza 

Imparare l'arte dell'empatia e della tolleranza 

“La bellezza è un sentimento istintivo” 

Contro L’abbattimento delle volpi ( e dalla loro parte) 

Triste conclusione della vicenda dell’orsa KJ2 : sarà rinchiusa o abbattuta 



sabato 10 ottobre 2015

Attese modifiche all’ordinanza sull’obbligo di lavare con acqua l'urina dei cani


Non è passata una mozione d’urgenza che chiedeva la revoca della discussa ordinanza comunale relativa all’obbligo per le persone con cane al seguito di lavare prontamente con l’acqua le deiezioni liquide del proprio animale, ma il sindaco di Piacenza Paolo Dosi ha assicurato che in settimana saranno presentate modifiche al provvedimento in questione.
La disposizione del luglio scorso ha suscitato molte polemiche e con il proposito di ottenere l’annullamento dell’ordinanza è nato il gruppo su Facebook “ Io sto con il mio cane”   che ha raccolto quasi 400 aderenti e che appare decisamente motivato al raggiungimento dell’obiettivo, mediante la via diplomatica del colloquio con il primo cittadino o con il ricorso al Tar.
La criticata misura municipale impone di provvedere immediatamente alla rimozione dell’urina dei cani in aree e luoghi pubblici, sui muri di edifici privati antistanti alle vie e sugli automezzi in sosta. Oltre al vincolo di controllare che le deiezioni dei cani non sporchino finestrature delle cantine  ( bocche di lupo), porte e portoni di accesso ai fabbricati. 
Per gli inadempienti sono previste sanzioni pecuniarie dai 25 ai 500 euro. Dall’obbligo della prescrizione sono esclusi i non vedenti conduttori di cani da guida, gli individui  con disabilità fisica o mentale, i cani in dotazione alle Forze di Polizia ( ma solo nell’esercizio delle funzioni previste) .
Il provvedimento appare oltremodo punitivo in quanto riguarda comuni e vitali esigenze fisiologiche.
Se il genere umano riuscisse ad osservare con uno sguardo più distaccato ed equo la propria  condotta probabilmente si accorgerebbe di negare ancora una volta agli animali ciò che invece ritiene diritto innegabile per se.
Infatti considerando l’operato della specie umana in termini di deiezioni, rifiuti ed inquinamento prodotti, e delle conseguenti condizioni imposte a tutte gli altri incolpevoli esseri viventi, l’agire umano potrebbe essere improntato a maggior tolleranza.

Post Argomenti correlati Etica e Diritti degli animali :