E’ partita
quasi sottono come tutte le vere rivoluzioni. Ed è ancora all’inizio, ma le
potenzialità della realizzazione di edifici con le stampanti in 3D appaiono
notevoli. Le nuove tecnologie potrebbero infatti portare a grandissimi
mutamenti nell’edilizia.
Se per ora
non risultano ancora economicamente competitive, se non per enormi quantitativi,
la considerevole riduzione dei tempi di costruzione degli immobili è destinato
ad avere effetti rilevanti per la progettazione e l’organizzazione dei
cantieri. Ma anche per i potenziali acquirenti perché la contrazione di tempi e
manodopera comporterebbe conseguentemente anche l’abbassamento del prezzo
finale del manufatto edilizio.
In
Cina l’azienda locale WinSun Decoration
Design Engineering Company ha costruito nel 2014 a Shanghai due edifici per un
totale di 10 abitazioni, una villa di oltre 1.000 mq e un condominio di 5 piani, realizzati sovrapponendo gli strati
di cemento estruso da una particolare stampante 3D (gli elementi delle case sono stati realizzati in fabbrica e
successivamente assemblati sul posto) e in Olanda lo studio Dus Architects ha
edificato la 3D Print canal House ad Amsterdam.
Ancora in
Cina, a Suzhou, è stata recentemente realizzata una villa con questo tipo di
stampante, mentre Skanska, multinazionale svedese dell’edilizia, ricercatori
della Loughborough University, Regno unito, e lo studio di architettura Foster+
Partners stanno lavorando ad una macchina
per stampare strati di cemento sovrapposti. E l’architetto Adam Kushner
ha siglato una partnership con l’ingegnere Enrico Dini inventore di D-Shape,
stampante di metri 6 per 6 in grado di stampare anche componenti di qualsiasi
forma.
Altra
interessante novità di questa evoluzione è l’attenzione alla sostenibilità
dell’architettura con la possibilità di impiegare sostanze ecocompatibili o di
avvalersi del riciclaggio dei materiali nella realizzazione degli edifici con
stampanti 3D come dimostrano l’esperienza cinese, olandese ed italiana (
l’azienda Wasp di massa Lombarda vuole creare stampanti capaci di fabbricare
case con materiali locali e facilmente reperibili come l’argilla).
E forse fra
pochi anni sarà possibile stampare abitazioni a ridotto impatto ambientale,
economiche ed accessibili a tutti.
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