E’
di questi giorni l’approvazione del regolamento sulla tutela degli
animali d’affezione e prevenzione del randagismo da parte della
Giunta regionale della Lombardia che permette l’accesso agli
animali da compagnia negli ospedali e case di riposo. La norma, pur
se in ritardo e solo parzialmente, recepisce le esigenze
di una quota crescente della collettività.
Come
insegna la vicenda del 76enne di Pistoia che preferiva vivere in
auto piuttosto che separarsi
dal pastore belga. O l’episodio
dell’uomo
che per esaudire il desiderio finale della moglie morente ed ovviare
al divieto vigente nella struttura ha introdotto di nascosto,
inserendola in una valigia, il loro pastore
australiano
Bella affinché la coniuge
potesse salutarla.
Ed
ancora il
caso della cagnolina di razza schnauzer
Sissi che nel febbraio dello scorso anno in Iowa (USA)
ha
raggiunto da sola, percorrendo circa 5 km, il Mercy Medical Center
per
rivedere l’amata
Nancy Franck ricoverata per
una
grave
forma
tumorale.
Mentre
nell’inverno 2015 a Pistoia è stata attivato
un’iniziativa per l’accoglienza notturna gratuita presso il
canile sanitario dei cani dei senza tetto ideata per evitare che i
senza fissa dimora trascorressero la notte all’aperto, con le
inevitabili conseguenze, pur di evitare il distacco dal loro cane
/i.
Sarebbe
quindi auspicabile che la normativa affrontasse in modo più ampio la
tematica relativa all’accessibilità
degli
animali d’affezione
estendendola
all’accoglienza
nelle strutture sanitarie e nelle residenza per anziani che si
potrebbero attrezzare, dotandosi di locali equipaggiati allo scopo,
per ricevere anche cani e gatti di pazienti ed anziani.
Il settore privato, più attento alle necessità specifiche di una fetta di mercato sempre più consistente, si è già attivato realizzando a Binasco (Milano) Dog Camp la prima residenza per anziani in grado di ospitare cani e gatti.
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