L’Africa si
sta prendendo la rivincita sviluppando tecnologie naturali per la difesa delle
coltivazioni da insetti e parassiti. In Kenya è stato infatti messo a punto un
nuovo sistema per proteggere le colture evitando l’uso di pesticidi. Il Centro
Internazionale per la Fisiologia e l’Ecologia degli insetti di Mbita in Kenya
diretto da Segenet Kelemu mediante attraverso una ricerca effettuata da un
gruppo di scienziati guidati dall’entomologo Zeyaur Khan ha ideato una tecnica
di coltivazione chiamata push-pull ( spingi-tira) che utilizza le capacità di difesa dei vegetali, mediante la
produzione di sostanze chimiche repellenti per gli insetti,. per salvaguardare le coltivazioni.
Lo studio,
iniziato circa 22 anni fa, si è concentrato sulle minacce alle colture di mais
e sorgo rappresentate soprattutto dagli insetti trivellatori (tarlo dello stelo
del mais Bussola fusca, e il tarlo dello stelo maculato, Chilo partellus) e
dalle erbe infestanti ( striga e piramide).
Questa
tecnica, che utilizza un criterio contrario a quello della monocoltura, si basa
su una duplice azione ed è detta push-pull perché attira gli insetti buoni e
respinge i cattivi
Tra le file
di mais si intercalano file di una pianta che svolge un’azione repellente per gli
insetti dannosi (leguminose del genere Desmodium) poiché
secernono sostanze chimiche che allontanano
( push) gli insetti nocivi. Mentre attorno ai campi delle
coltivazioni si piantano erbe che
attraggono ( pull) gli insetti parassiti con l’emissione di sostanze chimiche
che le rendono più attraenti delle
colture (come l’erba Napier o erba elefante, Pennisetum purpureum).
Inoltre le
erbe efficaci nel respingere gli insetti dannosi contribuiscono a concimare il
terreno (le radici del Desmodium accolgono batteri che fissano l’azoto)
evitando così il ricorso ai
fertilizzanti. Oltre a rappresentare un foraggio ideale per gli animali da
allevamento.
E poiché
molti coltivatori non potrebbero permettersi l’acquisto di insetticidi,
diserbanti e fertilizzanti la
tecnologia del push-pull, fornendo prodotti chimici utili per
l’agricoltura naturali e rinnovabili,
assicura a questi contadini raccolti maggiori e migliori utili economici.
Pure nello
Stato del Malawi si è sviluppata una tecnica che inserisce tra le colture un
albero simile all’acacia ( Faidherbia albida) il quale, grazie alla cadute
delle foglie all’inizio del ciclo di crescita delle coltivazioni, svolge
un’azione di concimazione del suolo. Anche in questo caso gli agricoltori che
utilizzano questa prassi ottengono un profitto ben più elevato dei coltivatori
che ricorrono ai fertilizzanti chimici.
L’esperienza
africana dimostra che l’attenzione all’ambiente può essere vincente coniugando
produzione agricola e rispetto per la natura.
Evitare il ricorso ad antiparassitari, fertilizzanti chimici ed Ogm è
quindi non solo possibile, ma anche conveniente per l’essere umano e
l’ambiente.
E la tecnica del push-pull e i Voc ( volatle
organic compunds, ossia le sostanze volatili emanate dai vegetali, odori che
hanno lo scopo di attrarre i predatori naturali dei parassiti che li attaccano
), su cui il nuovo sistema colturale si basa, ha suscitato notevole interesse
anche in Europa. Dove, in seguito alle ultime infestazioni di parassiti ed
insetti resistenti ai rimedi conosciuti, si stanno studiando nuove tecnologie
di tutela delle colture elaborate a partire dai naturali metodi difensivi dei
vegetali.
Per questo motivo il progetto europeo Pure ha stabilito dei protocolli
per individuare un sistema di coltivazione che comporti ridotti interventi
artificiali umani per garantire, mediante l’agricoltura integrata con
l’utilizzo di varietà resistenti, il controllo di insetti e parassiti dannosi.
La coltura integrata come efficace alternativa all’uso di prodotti chimici e
come strumento per ripristinare gli equilibri naturali che l’intervento umano,
attraverso i processi agricoli, modifica e spesso distrugge.
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