L’idea è
di realizzare biocarburanti per gli
aeroplani mediante l’utilizzo di oli estratti da un’alga particolare, della
specie Trebouxia.
La biologa
Anna Favre ha avuto l’intuizione osservando, durante un’escursione nel Parco
del Gran Paradiso, alcune piante costituite da un lichene che vive in simbiosi
con un’alga unicellulare, la Trebouxia appunto.
Quest’alga
è in grado di vivere sia in acqua dolce che salata e, oltre i 2.000 metri di
quota, produce oli che restano fluidi anche a meno 20 gradi. E’ proprio
quest’ultima la qualità necessaria per il carburante (fuel) per aeromobili che non deve solidificare a quelle
temperature. Anna Favre, insieme al perito industriale Adriano Biancardi ha
creato una startup , Alga Jet, il cui obiettivo è la produzione di carburanti
alternativi per i trasporti aerei e che a questo scopo ha depositato un
brevetto nel 2011. Questo settore necessiterà infatti a breve di enormi
quantità di biokerosene dal momento che
nel 2020 entrerà in vigore un trattato per la riduzione delle emissioni
determinate dalla combustione dei carburanti.
Quella dell’energia alternativa è infatti una delle maggiori sfide del
prossimo futuro e il comparto delle attività ecologiche vede un mercato in
forte espansione.
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