E’ una
storia a lieto fine quella del pensionato che, sfrattato dall’abitazione, ha
scelto di alloggiare in macchina piuttosto che separarsi dal suo cane.
L’anziano
ha infatti rifiutato un posto nel ricovero pubblico perchè, non essendo ammessi
gli animali nel centro, questa soluzione avrebbe comportato la reclusione in un
canile per la sua compagna a quattro zampe.
Nonostante la patologia che lo aveva ha costretto alla
degenza nella struttura sanitaria dove si trova anche attualmente. Sono quindi
intervenuti i Servizi sociali che hanno richiesto l’aiuto di La Cuccia di
Monfalcone, onlus degli Amici degli Animali di Monferrato, per la custodia del cane.
La
presidente dell’associazione, Laura Grassi, valutata la situazione, alla fine
di novembre ha pubblicato sulle pagine Facebook della onlus e del giornale Il
Piccolo Trieste la storia del 76enne rivolgendo un appello con la richiesta di
un’abitazione a basso canone d’affitto.
E le
risposte sono state veramente numerose, quasi una gara a sostegno dell’anziano
e della sua Papi, una femmina di pastore belga, con la quale forma una coppia
inseparabile da nove anni. I riscontri, nel periodo di due settimane, hanno
permesso di trovare una nuova casa ammobiliata ed offerta gratuitamente da due anziane sorelle.
La vicenda
è emblematica dei problemi relativi al distacco tra due esseri legati da un
sentimento profondo e della sofferenza che la separazione può comportare. La
perdita di un affetto importante può rivelarsi infatti oltremodo dolorosa
specialmente quando si diviene più fragili e quella dell’animale è una presenza
preziosa anche per combattere la solitudine.
Il caso
ricorda quello del senzatetto americano Logan Timothy Wilson Stoffe ricercato
dalla polizia californiana di San Luis Obispo per aver sottratto a novembre il
suo cane Sid, un pit bull accusato di aver morso due persone e per questo
condannato alla soppressione, ad un ricovero per animali della contea in cui
era in isolamento dal luglio scorso.
Il legame con un animale e la conseguente esigenza di condividere
esperienze e spazi non riguarda la sfera del superfluo, al contrario è una
necessità perché gli affetti, indipendentemente dalle specie dai soggetti
coinvolti, rappresentano una componente essenziale dell’esistenza e la casa è
un diritto, per tutti.
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