A Pistoia
la sezione Enpa, insieme al Comune, ha
attivato un’iniziativa per l’accoglienza notturna dei cani dei senza tetto.
Gli animali
possono essere ospitati dalle 18 alle 8 del mattino successivo. La custodia
degli animali è prevista presso il canile sanitario di Pistoia che
assicura il pernottamento gratuito dei
cani oltre alle eventuali assistenza ( bagno lavaggio, trattamenti
antiparassitari, ecc.) e cure mediche ( L’Asl fornisce la regolare presenza di
un veterinario) che si rivelassero necessarie.
Il
progetto, prima esperienza in tal senso nella regione toscana, è stato
concepito per evitare che i senza fissa dimora trascorrano la notte all’aperto,
con tutte le conseguenze del caso, pur di non separarsi dal loro cane /i.
Infatti se i senza tetto possono trovare ricovero presso le strutture di
accoglienza approntate dal Comune e dalla Caritas durante le ore notturne, gli
animali non sono ammessi in questi centri.
Pure se
lodevole l’iniziativa potrebbe non avere l’esito auspicato.
Infatti
oltre all’esiguità delle cucce disponibili ( 4 posti appaiono un numero
decisamente limitato ) la proposta si rileva carente anche sotto un altro
aspetto.
In quanto
non tiene nella giusta considerazione l’esigenza alla prossimità dettata dalla
comunione profonda e dell’accezione simbiotica che può assumere. Non riconosce cioè agli individui ed agli
animali il diritto al contatto, principio ritenuto sacrosanto e intangibile esclusivamente per relazioni tra
esseri umani ( il sacrificio della separazione parrebbe insopportabile per
madre e figlio come per i componenti di una coppia, ecc.).
Ancora una volta non viene quindi ammessa la stessa valenza al legame
tra animale umano e non umano. Ma questo può fare la differenza come ha
dimostrato recentemente il caso del pensionato di Monfalcone disposto a dormire
nella sua utilitaria pur di non separasi dal suo pastore belga.
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